Capitolo 7

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Elide

Per stare tutti insieme abbiamo chiamato anche Tessa, Cami , David e Tommy che si sono uniti a noi.
I ragazzi hanno fatto amicizia e parlano tra di loro di football.
Martina ha gli occhi a cuoricino per Josè anche se sa perfettamente la storia, visto che le ho raccontato la mia disavventura con lui.
Beviamo un altro cocktail parlando del più e del meno, ma il bisogno di alleggerire la mia povera vescica si fa sempre più forte, per cui prendo la borsa avvisando le ragazze del mio bisogno fisiologico, chiedo informazione al barman e mi dirigo al bagno delle donne .
Dopo aver fatto, mi lavo le mani e sistemo il rossetto. Mi incammino verso l'uscita con ancora la borsetta aperta per riporre il rossetto che accidentalmente cade a terra. Mannaggia a queste borse minuscole. Rotola e lo rincorro fin quando noto una mano che lo afferra saldamente per poi avvicinarlo a me
"Grazie mille" sorrido alzando di poco lo sguardo.
Davanti mi ritrovo un fisico alto e scolpito che mi sovrasta, in camicia bianca con sopra un blazer scuro a righe, abbinato a un pantalone elegante del medesimo colore con scarpa lucida. Lo passo ai raggi laser per poi soffermarmi a guardarlo in viso.

Manuel

Mi ritrovo a pochi centimetri da lei, quasi stento a riconoscerla, Elide. La guardo in quel viso sapientemente truccato in cui spiccano quegli occhi azzurri che mi osservano stupiti. Sono certo di avere la sua stessa espressione.

Tutta la serata non ho fatto altro che incontrare donne super eleganti, una più snob dell'altra che stanno sul piedistallo, ostentando una finta bellezza ottenuta tramite ritocchi e bisturi estetici , sembrano tutte uguali, tutte standardizzate, stesse labbra, stessi zigomi, stesso seno, ne vedi una è come se le vedessi tutte.

Rimango folgorato alla visione diversa di donna che ho davanti i miei occhi che finalmente respirano aria nuova.
I capelli raccolti in una coda alta mettono in risalto il viso ovale con quei tratti genuini e dolci.
Il vestito rosso fuoco fascia alla perfezione le sue curve morbide, mettendo in risalto il punto vita stretto, ho modo di apprezzare ancora di più le sue spalle scandalosamente scoperte e il suo seno in una scollatura morbida che non lascia intravedere troppo lasciando spazio alla voglia di denudarlo non solo con gli occhi. È definita, soda ma burrosa nei punti giusti.
Respiro la sua fragranza, è dolce sa di gelsomino, di fiori d'arancio mi inebria l'olfatto e la vista. Ho l'impeto quasi di sfiorarla per toccarle la pelle. È un attimo.
Mi perdo.
Avevo notato già la sua bellezza ma stasera l'ammiro in una veste diversa. Rinsavisco frettolosamente "L'importante è averlo recuperato" Confermo.
Senza rendermene conto le sorrido malizioso.
"Bello questo locale, diverso da tutti quelli che ho visto finora. A te piace?" Come una deformazione professionale mi rendo conto che non riesce a non parlare ma stavolta lo fa anche per mascherare il disagio che le leggo negli occhi, e non capisco cosa ci sia di imbarazzante nello starmi accanto.

"Non mi intendo tanto di locali ma si, il mio amico non ha badato a spese per renderlo diverso dagli altri"
Gira la testa verso la sala principale
"Credo proprio ci sia riuscito, come ambiente e come clientela"

"Che vuoi intendere" ribatto

"Beh, quando siamo arrivati mi sembrava di essere in un galà, ho visto gente dall'eleganza quasi eccessiva per una semplice inaugurazione, ma sapendo di chi fosse il locale forse non è così scontato"
In realtà è come se mi avesse letto nel pensiero.
"Tu conosci il proprietario?"
Chiedo perplesso, mi sembra impossibile che Kevin la conosca.

"Certo che no! Ma sapevo fosse un ricco imprenditore scapolo, da adesso so che è anche tuo amico. Non mi sorprendo tutte queste meravigliose donne in mostra"

"Le trovi davvero meravigliose?"

"Tu no? Sembrano delle modelle" Alzo gli occhi al cielo

"Elide sono tutte uguali. Voi donne siete convinte che per essere belle si debba inseguire uno stereotipo che solitamente è diverso da quello che vogliamo noi uomini"
Mi metto dietro di lei, abbasso la mia bocca sul suo orecchio e le chiedo di guardare in una direzione specifica

Dissetami come pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora