Capitolo 49

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Manuel

Il liquido ambrato scende lungo la mia gola sfrigolando al suo lento passaggio.
Il silenzio regna sovrano in questo incontro che mai avrei creduto potesse essere così fortuito.
Un'altra serpe scovata grazie al caso, un altro dei miei uomini che ha tradito la mia fiducia e quella di tutti gli altri.

 

"Ragazzi suvvia, non siate timidi. Questo vostro atteggiamento così irriverente non vi si addice.
Seguitemi, accomodiamoci in salotto, così avrete modo di conoscervi, togliendovi quell'espressione così seria dai vostri bei visi"

 
Faccio una smorfia ed acconsento, seguendo Katia.
Vorrei tanto ammettere che lo conosco già, che abbiamo lavorato a stretto contatto per mesi, che mi fidavo di lui e che, in questo momento la mia unica voglia sarebbe quella di sganciare un destro sul suo zigomo e fermarmi solo quando il suo bel visetto sia tumefatto dal sangue. Ma non posso, devo reprimere questo mio risentimento perché adesso non posso permettermi di far andare tutto a puttane.

"Katia, perdonami.
Non era mia intenzioni dimostrami scontroso, ma quando abbiamo deciso di vederci prevedevo un fine serata diverso rispetto quello che si prospetta adesso.
Ad ogni modo, piacere sono Richard Smith amministrato delegato della TD Bank"

 

Mi porge la mano rivelandomi un'identità che non gli appartiene, anche lui per chissà quale motivo continua imperterrito a fingere di essere chi non è, esattamente come me. Stringo la mano con vigore abbozzando un sorriso compiaciuto e di rimando mi presento con le credenziali fittizie che ormai mi appartengono. Katia sembra esserne compiaciuta e viste le stupide presentazioni, decido di scoprire di più servendomi della normalissima curiosità che uno sconosciuto può suscitarmi.

 
"Richard, sarebbe troppo chiederti come hai conosciuto Katia? Non sono mai stato geloso, ma devo ammettere che tua presenza qui, infastidisce anche me"
 

La risata di Katia riecheggia in tutta la stanza, crede di essere contesa tra due sciocchi che giocano a fare gli uomini ma oltre queste stupide apparenze, il mio interlocutore sa bene a cosa miro e dove voglio arrivare.

 

"Katia è una nostra cliente, una tra le più importanti, visto il capitale investito. Per questo motivo sono sempre stato io a servirla, diciamo che da lì è nata una bella... amicizia"

 

Katia sta per rispondere quando il suono di un cellulare attira l'attenzione di tutti e tre. La donna si avvicina al suo smartphone, per un secondo appena il suo viso è attraversato da un lampo di stupore e scusandosi, frettolosamente si allontana nella stanza adiacente chiudendosi dietro di sé la porta.


"Cosa cazzo ci fai qui?"

Bisbiglio sottovoce verso David, il quale continua a sorseggiare lo champagne privo di stupore. So bene che tutto l'ambiente è sorvegliato dalle telecamere e l'ultima cosa che voglio è lasciare una piccola traccia.

 
"Manuel, ti spiegherò tutto, ma adesso continua questa recita senza interferire"

 
"Sei pazzo? Devi darmi delle spiegazioni adesso, prima che ti faccia saltare i denti"

 
"Ascoltami bene perché non intendo ripetertelo.
Collabora.
Il resto te lo dirò dopo"

 

Rimango interdetto dalla tranquillità con cui mi parla e dal tono saccente e arrogante che in lui non ho mai riscontrato, tento di impormi su di lui per avere una minima spiegazione per cui si trovi qui, quando Katia ci interrompe bruscamente facendo il suo ingresso nel salotto con espressione rigorosa

Dissetami come pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora