Capitolo 34

39 1 0
                                    




Elide

Sono le cinque del mattino, non ho chiuso occhio e non ho costretto la mia mente al riposo, ho passato le ultime ore in casa a sistemare meccanicamente delle cose a caso pur di fare qualcosa e scaricare la tensione della discussione. Aspetto il taxi che mi porta all' aeroporto, abbiamo deciso con Martina di vederci direttamente lì. Il volo è per le 6.30, esco dal mio appartamento e mi dirigo verso il taxi, posiziono il mio bagaglio nel cofano ed entro in auto. Il viaggio non sarà lungo ma tanto quanto basta a pensare per l'ennesima volta a Manuel.
Non ho voluto dirgli la verità perché per la prima volta in vita mia mi vergognavo.
Mi vergognavo di mostrare i miei sentimenti ad un uomo che non li ha mai saputi apprezzare, che usa le donne a suo piacimento, una persona in cui non potrei mai avere fiducia, perché le ragazze lo divorano con gli occhi e lui ne approfitta. Non ha mai dimostrato di avere un sentimento per me e forse me lo sono solo immaginato anche quando stavamo insieme, tanta era la voglia di instaurare un rapporto con lui, che sentivo cose che erano solo nella mia testa.
Non posso conquistare qualcuno che con me vuole solo giocare.
È stato difficile, ma ho avuto il tempo di metabolizzare e razionalizzare la questione e comportandomi così l'ho ripagato con la stessa moneta.
Gli ho mostrato che il mio mondo non ruota attorno a lui. Adesso devo solo cercare di non cedere e di ignorarlo pur vedendolo tutti i giorni, non sarà facile ma mi auguro di riuscirci.

Arrivata all'aeroporto, decido di lasciare tutti i miei pensieri dentro quel taxi e aprire la mente a questi due giorni lontano da tutti e tutto. Trovo Marti ancora assonnata e scazzata seduta sulle scomode sedie di plastica in attesa dell'imbarco, ha dei grossi occhiali da sole che le coprono metà del viso, un paio di sneakers, degli short di jeans e una maglietta bianca semplicissima, anche così è splendida.
È oggettivamente una bellissima ragazza, alta e longilinea con quei capelli rossi e gli occhi smeraldo, ma nonostante ciò non si è mai sentita con la puzza sotto il naso, è la prima cosa che ho apprezzato di lei, se ne frega del giudizio degli altri ed è concreta in tutto quello che fa, anche le pazzie.

"Buongiorno compagna di viaggio!" Mi avvicino a lei per stamparle un sonoro bacio sulla guancia

"Buongiorno un cazzo!"
Tipica espressione di chi è già di cattivo umore per essersi svegliata all'alba e non solo.
Ieri sera dopo essere scappata via dal locale ho spento il telefono, volevo scomparire senza dare nessuna spiegazione. Poche ore dopo riaccendendolo ho trovato solo dei messaggi di Marti, niente più.
Dovevo aspettarmelo, non è il tipo che ti chiede chiarimenti o scuse, sapevo bene che non lo avrebbe mai fatto, anzi immagino sia pure incazzato della mia "patetica e inutile sceneggiata" a suo dire ovviamente. Riporto l' attenzione alla mia amica, non so come abbia passato il resto della serata con Kevin, ma il suo stato d'animo non preannuncia nulla di buono.

"Raccontami di ieri sera, com' è andata?"

"Intanto vorrei sapere perché mi hai piantata in asso, dileguandoti come un ladro...che cavolo ti è preso? Non hai nemmeno risposto ai miei messaggi!"

Bene, dovrei spiegarle cosa ho visto e cosa poi è successo con Manuel ma, a dire il vero non ne voglio parlare, non adesso. Questo viaggio mi servirà come purificazione dalla dipendenza di uno stronzo, arrogante e sexy che ultimamente mi sta rovinando la vita.

"È una lunga storia e non ho voglia di parlare di me per adesso, piuttosto vorrei che mi raccontassi la tua di serata"

"Di merda, era continuamente attorniato da uomini d'affari estremamente eleganti e da donne snob e altezzose che gli facevano le fuse come delle gattine in calore, è stato impossibile finire un cocktail senza essere interrotti per più di dieci volte da gente che lo salutava, che gli parlava di affari, e di altre cose a cui non ho prestato attenzione, essendomi rotta il cazzo di questi continui fastidiosi intervalli, me ne sono andata mentre era di spalle intento a parlare con un gruppo di signori d'alta classe.
Mi ha tartassato di messaggi che non ho nemmeno visualizzato, non mi va."

Dissetami come pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora