Dissetami come pioggia

Capitolo 42

Manuel

Prendo l'ennesimo semaforo rosso, mentre la rabbia implode silenziosamente.
Un tumulto di emozioni a cui non riesco a dare voce.
Cerco di non farmi offuscare da questo sentimento primordiale, perché è proprio adesso che la mia mente deve elaborare soluzioni oggettivamente giuste, senza che tutto il resto influisca negativamente sulle mie decisioni.
Mi sento già abbastanza esasperato dalla discussione con Elide,
è incredibile come riesca a farmi incazzare ma contemporaneamente alleggerire il peso dei miei pensieri.
Riesco a dirle cose che non pensavo nemmeno di provare, mi inganna con il suo viso candido, il suo profumo accende il desiderio che penetra in me come l'aria che respiro penetra nei miei polmoni, il suo corpo mi domina e non c'è modo di oppormi.
Mi costringe a percorrere le vie impervie del mio essere in un dedalo di paure, fino a portarmi davanti al muro che racchiude le mie debolezze, muro che si crepa lasciandole una piccola fenditura che le permette di entrare nei miei pensieri più nascosti.

"Porca puttana tutto questo è assurdo! Nessuno a parte noi sapeva di questo spostamento"

Il suono della voce di Ryan si espande per tutto l'abitacolo grazie al bluetooth, vengo strappato per l'ennesima volta da lei, dalla mia fissazione preferita.
Come un macigno la cruda realtà mi schiaccia, mentre svolto su una via in controsenso, sento il suono molesto dei clacson rivolti alla mia guida pericolosa.
Devo sbrigarmi a raggiungere gli altri alla centrale di polizia, non posso preoccuparmi di non commettere infrazioni, e rimanere bloccato nella baldoria notturna delle affollate via di San Francisco.

"Ryan, trova un fottuto modo per rintracciare la sua posizione, non può essere sparita nel nulla!"

"Capo, scusa se te lo dico, ma sei duro di comprendonio!
Te lo ripeto per l'ennesima volta:
L'ultima posizione è datata alle ore 00.51 a cinque chilometri dal cantiere Navale dismesso, dopodiché a causa di un problema il dispositivo si è staccato, devo ancora vedere le riprese per intero, ma prima di farlo ho pensato fosse più importante avvisarti dell'accaduto.
Credimi Manuel...
Tutto stava procedendo liscio, poi..."

Le parole gli muoiono in gola.
Perché non solo tre dei nostri sono finiti al pronto soccorso sotto i ferri, ma come se non bastasse Suelle è stata rapita.
Siamo stati soggiogati come dei ragazzini alle prime armi, ed è questo quello che mi rode più di tutto

"Poi, quello scoppio improvviso ha creato il caos.
È stato un miracolo che la macchina in avanscoperta non fosse saltata in aria. Il furgone blindato è stato aperto con una bomba adesiva direttamente sui portelloni, gli agenti non sono riusciti nemmeno ad aprire il fuoco perché i rapitori, nonostante il fumo, sono stati veloci a sparargli prima che li potessero individuare.
Era tutto preparato nei minimi dettagli, sono stati rapidi e non hanno lasciato tracce."

Trattandosi della figlia di un boss della mafia e nonostante la segretezza delle indagini e degli spostamenti da effettuare, sapevamo di dover prendere precauzioni maggiori rispetto un qualsiasi altro caso, per questo motivo non abbiamo trascurato nessun dettaglio.
Per il tragitto dal carcere alla zona protetta gli agenti erano più del doppio rispetto a quelli impiegati da protocollo, le armi erano tra quelle più sofisticate, localizzatori montati su tutte le auto, sia quelle sentinella, sia sul furgone che trasportava Suelle. Avevamo previsto il percorso più sicuro e l'orario migliore in cui partire, un'organizzazione complessa in cui tutti gli operatori di ciascuna divisione erano consapevoli dei rischi che potevano correre ma addestrati per affrontare il peggio.
Nonostante ciò sapevo che questo non bastava.
Motivo per il quale io e Ryan avevamo attuato un'altra contromisura di cui eravamo a conoscenza solo noi e mio padre.
Suelle aveva un localizzatore sul cellulare e uno invece impiantato, a sua insaputa, sulla suola delle scarpe direttamente collegato ad un drone dotato di GPS, che ci avrebbe permesso di seguire i mezzi pur non essendo presenti.
È grazie a questo se Ryan ha potuto avvertirmi tempestivamente.
Da quello che mi ha raccontato i rapitori si sono mossi con una sicurezza disarmante, proprio nel momento in cui tutte le auto hanno imboccato la strada provinciale, nel tratto più buio e isolato, la loro imboscata era premeditata così come la bomba esplosa solo al fine di creare un diversivo. 
Tutto questo può significare solo una cosa.