Capitolo 60

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Elide

Immaginare che qualcosa possa accadere, fantasticare, desiderare diventi possibile.
Stanotte ho vissuto un ulteriore supplizio travestito da splendido sogno.
Tutto racchiuso in brevi istanti in cui ho avverato il mio desiderio più grande.
Il suono della sveglia spezza il magico susseguirsi di immagini che svaniscono non appena schiudo gli occhi.
Scaravento incollerita il diabolico allarme a terra, le batterie si sganciano, rotolano sul pavimento e il fastidioso suono cessa.
Mi sveglio con il batticuore, completamente sudata e il fiato corto, tra le gambe stringo il cuscino che non so nemmeno come sia finito lì sotto, istintivamente tocco la parte vuota del mio letto nella ricerca di un corpo che non c'è mai stato.
Cerco di rimettere insieme dei pezzi di questo celestiale sogno che avrei voluto non finisse mai.
Troppo realistico, troppo ammaliante, troppo travolgente.
Mi sento avvilita, collassata nella tristezza di un orgasmo negato.
Non l'avrei creduto possibile.
Ma Manuel può tutto, evoca sentimenti tanto complessi da travolgermi senza esserci, ma solo riversando qualche goccia di memoria per lui.
Stanotte il mio subconscio ha voluto regalarmi il preludio del nostro incontro.

L'avevo trovato, non so esattamente dove e quando, ma finalmente era a pochi centimetri da me.
Mi dava le spalle in contorni a me familiari, non mi ero soffermata a cercare di capire dove mi trovavo perché i miei occhi erano puntati solo su di lui.
Bastò sfiorare la sua pelle per farlo girare nella mia direzione.
Incontravo le sue iridi melliflue accarezzare il mio viso, sentivo la sua essenza che invadeva il mio olfatto, inalavo fuoco che diramava in tutto il mio corpo un bollore scottante, il cuore un tumulto di bombardamenti tra le mie ossa, una diga che non riusciva a contenere la potenza del flusso.
Era un incontro privo di parole.
Diretto, urgente.
Le nostre labbra collidevano, mi catturavano avide.
Quel solo contatto mi regalava
quell' essenziale calore nella parte bassa del mio corpo che mi era stato privato per troppo tempo.
Le mie mani lo stringevano, lo imploravano e senza ulteriori indugi gli abili arti spogliavano le nostre pelli dalle barriere che ci facevano sentire troppo distanti dall'imminente amplesso.
Lo ammiravo, più bello di una divinità, completamente nudo di fronte ai miei occhi famelici ed erano così tante le emozioni che provavo, che l'unica cosa che riuscivo a fare era quella di abbandonarmi tra le sue braccia che sapevano reggere il peso delle mie passate sofferenze.
L'unico mio desidero era unirmi e fondermi a lui affinché diventassimo un'unica cosa, così da non poter più andare lontano da me.
Le sue mani incidevano sigilli sulle mie carni, esploravano le mie parti più sensibili, non riuscendo a resistere al bisogno impellente di risorgere grazie alla sua maestria che tanto agognavo.
Il suo corpo magistrale si muoveva verso il mio, le sue spinte erano dolci, decise, lo accoglievo come fosse un pezzo mancante di me che mi completava, che non sapevo più farne a meno.
Respiravo come non avevo mai fatto prima e la passione mi dilaniava impavida crescendo smisurata.
Mi regalava il sesso migliore che abbia mai fatto, eravamo allineati come due satelliti che viaggiavano sulle stesse velocità, sincronizzati nel darci piacere. Il mio orgasmo cresceva, pressava contro le mie viscere pronto a riversarsi fuori da me con una potenza mai provata prima e proprio nel momento stesso in cui invocavo il suo nome tra un ansito e l'altro, un rumore assordante mi riportava alla verace vita, rendendomi conto di essere vittima solo di un maledetto incanto.

Inevitabilmente delle lacrime amare solcano le mie guance, in preda a un silenzioso sconforto.
Rimango catatonica seduta sul letto leccando delle ferite invisibili dentro la mia mente, con la quale ingaggio una lotta immaginaria.
Non meritavo di essere soggiogata così da lei, non meritavo di sognare un tale bisogno. Ma viste le battaglie frequenti che sono costretta a fare con me stessa, voglio sperare sia una previsione della realtà, una connessione con lui, un sogno condiviso in cui le nostre anime si sono incontrate davvero e volendo credere al paranormale, pensare che anche lui in questo istante stia vivendo la mia stessa prostrazione.
Dopo aver placato queste rapide e disordinate successioni di stati d'animo, tento di cominciare la giornata esattamente come tutte le altre, non smettendo mai di pensare a quanto fosse stato maledettamente meraviglioso ciò che ho sognato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 17 ⏰

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