4.
Diletta, che aveva terrorizzato le sorelle, intimò che nessuno raccontasse cosa era successo. Tantomeno alla badessa Eleonora.
Così le giovani suore portavano la bimba in cappella, perché controllate da lontano dalla superiora, che ora era intimorita dalla presenza di Lirl e non le si avvicinava, se non costretta.
Poi, quando erano sicure che la nera suora non ritornasse, riportavano la bimba a letto.
Lei diventò più irascibile, ostinata, segno che il suo carattere esasperato, si rinforzava, ma perché era inevitabilmente ribelle a quell'ambiente.
La buona, Diletta madre superiora, diede anche ordine che, 'quel demonio in veste di bambina', rimanesse isolato.
In pratica nessuno poteva occuparsene. Non esisteva.
Ma Leandra, a dispetto del voto di obbedienza, la avvicinò, le fece qualche carezza, le parlò.
La piccola cominciò pian piano a interagire almeno con le giovani suore, ma mangiava poco, dimagriva, e a volte era quasi catatonica.
'La solita mummia presuntuosa', come Diletta chiamava la badessa Eleonora, notando il deperimento di Lirl, richiamò di nuovo al dovere 'la santa'.
"Cosa è successo, Diletta? È peggio di prima, cosa hai fatto?"
La terrorizzò ben, bene, facendola confessare.
"Interrompi subito quell'assurdità. Ristabilisci un rapporto corretto, con una creatura, che ha solo la colpa di aver perso la mamma, e che merita amore e compassione.
E più carità cristiana!!" Tuonò, con l'autorità del suo rango."
Parole santissime, ma la belva feroce, che era nella madre Santa, voleva sbranare quella "..bisbetica ammuffita, e anche quel mucchietto di ossa, stupido e bastardo, che con i suoi capricci sta mettendo in crisi la mia autorità", urlò in mezzo al cortile, dopo il colloquio. Esasperata.
Ma quando tornò nel suo ufficio, trovò due madri anziane, che l'attendevano. Incaricate dalla Badessa Eleonora, la condussero in clausura, per un periodo di penitenza ed esercizi spirituali, per purificare la sua anima. In segreto, in punizione.
Eleonora fece arrivare in convento una nuova suora, ufficialmente la nuova vice direttrice, un sostituto di Diletta, finché finiva i suoi 'esercizi spirituali'.
Solo le due suore, incaricate di condurre Diletta in clausura, sapevano tutto questo.Suora giovane, ma di carisma ed esperienza, suor Cherubina era così angelicamente bella, da domandarsi come fosse finita in convento.
I capelli biondissimi erano nascosti sotto la cuffietta, ma gli occhi, color dei fiordalisi erano stupefacenti. Le gote delicatamente rosa, la pelle bianca e vellutata, sembrava gentilmente scuotere le ali nascoste, quando parlava. Come nessun uomo fosse riuscito a catturarla era un mistero.
Fu lei a sostituire la superiora, prendendo il rango di vice, che era di suor Virginia, ormai decrepita.
La 'santa', informata, non la considerava un pericolo per il suo prestigio.
Cherubina, molto preparata, calma, elegante, obbediente e 'servizievole' era un ottimo rimpiazzo. Diletta la conosceva già, sapeva che avrebbe potuto scaricare sulle sue spalle la formazione delle giovani novizie e delle giovani suore. Compito che odiava.
La 'suoretta', come la chiamava lei, però, non era affatto una sprovveduta, ma un'ispettrice monastica, sollecitata alle autorità ecclesiastiche, in segreto.
La badessa Eleonora e il dottore della struttura, avevano preso questa decisione. Si erano accorti che sorelle giovani e novizie, sempre più, mostravano segni di disagi psicologici importanti, e crisi di fede ingiustificate. Bisognava indagare, capire, risolvere.
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Helòr - l'Oro di Hellok
RomanceNúha bambina e poi donna, attraversa le spire della sua elegante famiglia, perfettamente perfetta, violenta, anaffettiva. Fugge. Due mariti meravigliosi stuzzicano il suo strano carattere, in un rodeo di dispetti, liti, fughe, drammi, con grande pas...