140.
"Meno male che non si ricorda niente" disse Lànghrian a suo padre.
"Sì, hai ragione, perchè alla mamma avrebbe fatto molto male, anche se non era vero niente, pensare una cosa del genere"
"È vero non ricorda nemmeno di avere visto Tull venire in casa da te. Ma se le ritornasse in mente, ci siamo tutti, a spiegarle la verità e zio ha fatto confessare le due complottatrici."
Núha stava bene, dopo la degenza era ormai a casa. Si trovava al piano di sopra, per arieggiare le stanze.
Non aveva sentito le voci di Rúnhr e Lànghrian un po' più lontano.
Poi udì la macchina parcheggiare sotto il balcone dove era lei. Rúnhr aveva portato lì l'auto per accompagnare Lyoss dal parrucchiere.Sua suocera, sistemati i capelli, sarebbe tornata a casa a mangiare, per poi partire per la sua nuova sistemazione, definitiva, vicino a casa di Winna.
Era furibonda di dover andare sotto le grinfie di Peter, che non faceva certo complimenti, ma che era comunque corretto. Ma ancor più, odiava essere così vicina a sua figlia, che voleva imperare e l'avrebbe ridotta un pupazzo isterico."Se non farai scemenze, starai bene" le aveva detto Rúnhr, "qui non puoi più stare, te la sei voluta, mi hai rovinato la vita in questi anni. Cerca di cambiare."
Lei si avviò verso la macchina, mentre lui entrò in casa a prendere i soldi.
Núha uscí sul balcone per salutarli.Lyoss, era proprio sotto di lei, ma non se ne accorse.
Passando davanti alle finestre del loro salotto, lanciò uno sguardo dentro, e disse d'impulso, con una voce terribile "Je malnayt, ha krepasyen tut a trj".
Poi, furtivamente, guardò in alto. Nel vederla sul balcone ebbe un sobbalzo.
Núha aveva riconosciuto il timbro della lingua tribale di lei.
Chiese a suo marito che stava tornando "Rúnhr, cosa vuol dire 'Je malnayt, ha krepasyen tút a trj?"
"Ma cosa stai dicendo? Chi ti ha insegnato una cosa del genere?""Nessuno, ma è quello che tua madre stava ringhiando alle nostre finestre, un attimo fa.
Vorrei capire perché era così arrabbiata."Lui guardò sua madre con il gelo più totale. "Perché hai detto una cosa del genere, a noi?'
Lei strinse le labbra "Io non ho detto niente'
"E come fa lei a conoscere d'improvviso il dialetto del tuo paese?"
"Se l'è inventato"
"Ah sì? Questa bugia è troppo grossa, Mamma!!Hai detto 'Siate maledetti, dovete crepare tutt'e tre, subito!
Questo non può averlo inventato lei, nel tuo dialetto.Tu ci hai maledetto, mamma! Augurandoci di morire tutt'e tre.
Hai maledetto lei..me..e addirittura Lànghrian."Lyoss si girò dal lato opposto, abbassando lo sguardo.
"Sono stufo e devastato, da quest'assurdo teatrino delle cattiverie, che tu e Winna vi siete costruite.
Adesso, auguri morte a tuo nipote? Bene, allora non si va dal parrucchiere, ma subito dalla tua socia Winna.
E non ti voglio più qui, neanche per una passeggiata. Sali in macchina."Peter aveva capito la situazione. Aveva affittato una nuova casa, vicino alla propria e detto a Winna "Adesso è tempo che tu ti occupi di tua madre.
Per molti anni Núha ha fatto le tue veci.Tu e Lyoss siete due oche.
Quindi non fare urli e strepiti, perché non ti dò ascolto.Avrai tutto l'aiuto che vuoi, ma dovrai pensare tu, a tua madre.
E non tentare di portarmela, un solo giorno, a casa, a farmi strani giochetti. Sarà tutta tua. Divertiti."
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Helòr - l'Oro di Hellok
RomanceNúha bambina e poi donna, attraversa le spire della sua elegante famiglia, perfettamente perfetta, violenta, anaffettiva. Fugge. Due mariti meravigliosi stuzzicano il suo strano carattere, in un rodeo di dispetti, liti, fughe, drammi, con grande pas...