67. James

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67.

Núha si spinse al largo, era un po' insolito per lei, non amava le acque profonde, era più fantasioso e divertente stare in acque basse, vedere il fondo cangiante in sfumature, pesciolini, sassi. Ma aveva la mente vuota.

Stesa sul materassino, a pancia in giù, pagaiava da un bel po', con le braccia, energicamente, meccanicamente, senza meta.

Sentí un leggero sciacquio alle spalle e una voce "Come back, come back now!")

Si girò, una barca a vela e due giovanotti, la stavano seguendo.
"Núha, santo cielo, dove stai andando? Tua zia è preoccupata, torna indietro" le urlò la voce di Andrew.

La barca la affiancò "Get on board" le disse un'altra voce.

Lei alzò gli occhi, era controsole, vide confusamente un giovanotto, che l'afferrò e la tirò su come un fuscello.

"Thank you" gli disse nel suo scarso inglese.

"Are you ok?" disse lui. Era biondo, alto e molto atletico, sicuro, disinvolto. La sicurezza di chi è abituato a comandare.
Le disse qualcos'altro, ma lei non capì.

"Cosa? ..I don't speak english, sorry."

Andrew le disse "Ha detto che andavi come un piroscafo, sei già troppo al largo, è pericoloso"

"Ah..sì, ma io sono la figlia del lago! Don't worry. Thank you. My name is Núha"

"Io mi chiamo James, James Milton Klaussman"

"Ma parli la nostra lingua! Io sono Núha Maver. Sei americano?"

"Sì."
Le sorrise con gli occhi, fissandola. Erano 'profondo blu'.

Si mise seduta tranquilla.
Dopo un poco, si sentí in imbarazzo. Lui la stava osservando costantemente.

Era un uomo giovane, ma l'atteggiamento era fermo, carismatico. Sembrava essere un poco più grande di lei.

Il suo sguardo non aveva paura di niente e da un po' non smetteva di fissarla.
Non le andava che la stesse studiando insistentemente. Quindi lo guardò, dritto negli occhi, pungente, decisa, per fargli capire che era infastidita.
Lui accentuò quello strano sorriso tutto occhi, e li strinse leggermente. Ma non smise di esaminarla.

Lei, a sua volta, non abbassò lo sguardo, pensando 'Non vuoi mollare eh? Ti faccio vedere io'.

Veloce come un gatto, indurì lo sguardo, afferrò il materassino e si tuffò in acqua.
Urlò "Grazie Andrew, ci vediamo, torno da sola," filando via come un piroscafo.

Sentì James gridarle "Hey, sei matta?"
"No, figlia del lago."

Andò a casa, doveva mangiare, ma non ci riuscì.
Sul tavolo, la cameriera aveva messo una lettera di Kaèl.
La lesse

-- ..Te lo dico brevemente, ma non vorrei farlo. Il mio istinto mi dice che ti farà male.

Sto per sposarmi.
Mi hanno informato, i miei amici, che non stai molto bene. Che sembri strana, lontana.
Cosa ti succede? Perché non mi scrivi più e non mi racconti più niente? Mi stai allontanando?

Mi spiace dirti che mi sposo, mentre tu non non stai bene.
Dammi modo di esserti vicino, mi fai sentire un estraneo. Scrivimi e raccontami tutto. Mi rende molto triste questo tuo atteggiamento, mi dà l'impressione che tu sia distante. Anzi, che tu te ne stia andando da me.
Non farmi questo.

Una carezza dolcissima...--

Núha rimase immobile. Strinse forte le labbra, ma una lacrima scese lo stesso sul viso.

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora