117. Lontani

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117.

Arrivò a casa, dopo quindici giorni, al mattino presto, con la sua macchinetta, si diresse nel cortile adiacente, della foresteria, il palazzetto dedicato al soggiorno degli ospiti.

Rúnhr aveva per le briglie Wampum, lo stallone. Nel vederla lo mise in scuderia e arrivò da lei.

Núha prese la macchina da scrivere e si diresse verso una delle camere.

Lui prese in braccio Lànghrian e se lo coccolò. Quindi, il piccolino volle che lo portasse a salutare lo stallone, a cui era molto affezionato. Poi corse da Maria e da Buss a mostrare un giocattolo nuovo.

Intanto Núha aveva scaricato le valigie e aveva in mano la macchina fotografica.

"Cos'è tutta questa roba? Chi ti ha prestato la macchina?" chiese lui.
"Nessuno, è tutta roba mia, l'ho comprata per lavorare ed essere autonoma".

"Con quali soldi?"

"I miei, quelli che mi sono guadagnata da sola. Ho speso pochissimo.
E, prima che tu commenti altro..in questi giorni, ho già quasi riguadagnato tutto. Ho fatto diversi servizi per delle riviste, li ho già consegnati.
Faccio di nuovo la giornalista, ma da collaboratore esterno. Non dovrò affidare Lànghrian a nessuno, posso muovermi come voglio. Sono indipendente adesso, non peserò più su di te.

Appena potrò, troverò un appartamentino. Presto.
Non ti porterò via Lànghrian, troverò qualcosa vicino. Per ora sto qui in foresteria, per forza. Il tempo di organizzarmi e non sarò più un ostacolo.

Mi spiace, ma non sarò l'ostaggio dei tuoi consanguinei, nemmeno tuo, che mi hai messo in secondo piano. Non fa proprio per me. Per niente.
Tutto chiaro?

Lui rimase zitto, girò attorno alla macchina.."Tua?..Non è tanto male.."

Si fermò di fronte a lei, la fissò in un certo modo. Ermetico.

Lei non riusciva a interpretarlo, era tesa, pensò 'Rabbia, vuole rapirmi..o botte? Cos'è?'
In ogni caso era pronta a scappare.

"Hai già scaricato tutto? Dormi qui in foresteria?"
"Si"
"È un bel po' che non ci 'vediamo' io e te. Hai comprato anche un amante?"
"Certo..ma non sono più fatti tuoi"

"Lo dici tu.."
"Non puoi avere tutto, mi spiace."

Lui rimase ancora un attimo, fissandola, incombente su di lei.

Núha tratteneva le gambe per non scappare, non voleva muoversi e dargli la soddisfazione di capire che aveva paura. Era un pezzo d'uomo, più snello, ma statuario come James.

Lui fece un paio di passi lenti, all'indietro, fissandola pensieroso, stava per andarsene.

Lei fece mezzo passetto in avanti "Cosa c'è? Non va bene nemmeno così?
"..Strega.." le disse lui e se ne andò.

Lo osservò andarsene, mentre sentiva una tempesta risucchiarla verso di lui.

Resistette, ma il passo ondulante di quella cabaglia scuoteva la sua femminilità.

Come se lo sentisse, lui si girò, rimase fermo, guardandola, poi le sorrise, con quella sua forza emotiva che tutto squagliava.

Buss,che era vicino a lei disse "Sorride finalmente..gli ha fatto qualche trucco? Sbaglio o l'ha chiamata strega?"

"Buss, non faccia l'impertinente"

"Era uno strazio, finchè non ha saputo che arrivava. Finalmente adesso ha sorriso è si è messo perfino a fischiettare"

"Come vanno gli animali?"
"Stanno tutti bene, ma è sparita qualche gallina. Ho chiuso il doberman, per sicurezza, ma le galline spariscono lo stesso.

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