119. Imperioso regno

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119.

Dal diario di Núha

--...Bianca, regina della luce, abbracciava tutto, la neve.

I prati, il bosco, le strade, la collina. Persino l'aria era una viva colonia di grossi batuffoli bianchi.

Il mondo era nostro. Niente automobili. Nessuna interferenza, la grande nevicata bloccava tutto, da giorni.

Noi eravamo lì, così felici, così perfetti..

Abbigliamento da esploratori artici, due slitte e delle cassette di legno, legate sopra, pronti per una grande missione, raggiungere un negozio per fare provviste.

Un bambino, una mamma, un pony e la follia necessaria a farsi qualche chilometro nella neve.

Ricchi di niente, avevamo tutto.

Nel brillante borotalco nevoso la nostra casa ci sorrideva.

I cavalli nitrivano, gli altri animali mangiavano sereni.

Il padrone di casa russava, in attesa di noi.

Tutto attorno, c'erano il bosco, il fiume, il lago.

La Terra.

Eravamo lì, al centro dell'immenso caos dell'universo, che ci dava una pausa.

Il bianco vitale ci coccolava, ci medicava, entrando in casa dalle vetrate senza tende.

Dilagante chiarore, lieve e ridente di giorno. Elegante, maestoso dipinto bianco-blu, di notte.

Vibrante di fantasie, opportunità, allegria.

Pulsava, insieme a noi, la creazione.

Le stelle tempestate sul cielo terso, nell'astratta armonia in continua evoluzione.

Ci sentivamo scompigliate capriole di energia. Senza fine. Immense.

In salotto, pareti e finestre si dileguavano, la danza della terra era in casa.

Il nevoso bianco colonizzava il tutto, il dentro e il fuori si confondevano, eravamo immersi in splendente candore, con al centro la fiamma calda del camino.

Ovunque, radiosa pace, stemperava lo stupore per la potenza muscolare che la natura ci mostrava, là fuori.

Attimi perfetti, di un mondo per sempre.

Quando c'erano nevicate, le strade venivano ripulite di rado. Uscire in macchina era rischioso. Perciò compravamo provviste di più, per tempo. Ben forniti, il traffico completamente bloccato in città, eravamo liberi da impegni.
Sfaccendati, ce la spassavamo godendoci un po' di paradiso. Impazzavamo all'aperto, chiassosi proprietari della foresta di neve. Dilagavamo sulla strada, nei prati, con cani e cavalli, felici senza controllo, confini, senza regole.

Ma questa era stata una grande nevicata e sarebbe continuata.

Non tutti i negozi riuscivano ad approvvigionarsi, bisognava trovarne uno aperto, e trovare modo di arrivarci, a piedi. E di trasportare una bella spesona. Quindi..Pony sellato, un paio di slittini per portare quel che acquistavamo.

Mi mancava un bel po' di roba. Mi mancavano...

"...un bel po' di castagne da arrostire...le hai scritte nella nota? E hai lasciato il camino acceso mamma?

"Certo, le braci saranno perfette quando torniamo, sarà una scorpacciata"

"Bel lavoro ragazza! E il prosciutto cotto c'è?"..

" Nnnnno.. di solito non lo mangi"

"Ma ti devo far assaggiare la mia ricetta segreta!!... Oggi è un gran giorno, divento grande, sarà una prova di coraggio trovare un negozio aperto.
Dovrò affrontare un percorso lungo e duro, fra la neve e compiere la missione.
Con una ricetta speciale commemorerò questo momento ogni anno, come i padri pellegrini... giusto mami?...

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