121. No!!

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121.

Mentre John andava dalla sua bimba, nel pratone, Lirl portò i suoi genitori in salotto.

"Devo parlarti Claude, dobbiamo chiarire alcune cose"
"Chiarire? Cosa?"
"Dunque, è vero che sei venuto per riconciliarti, scusarti e porre rimedio al passato, come mi hanno detto?"
"Sì"

"Io non credo sia così.
Sei qui per un altro motivo, altrimenti, mi avresti parlato, spiegandomi un po' di cose che hai fatto.

Come mai sei qui?
"Non capisco di cosa parli"

"Hai fatto delle donazioni ai miei fratelli, oltre la liquidazione dell'eredità, hai diviso il tuo patrimonio fra i miei fratelli e i nipoti.
Escludendo me. Lo sai che la legge non lo permette. Ogni donazione a un figlio deve corrispondere, identica, agli altri. Potrei farti causa."

"Ah, avevo ragione io, dunque vuoi sempre solo i miei soldi!"

"No, ti sbagli. I tuoi figli ti succhiano denaro, non io. E nemmeno l'ho mai fatto. È una delle tue solite accuse false.

Ti avevo già avvertito. Non sono i soldi a contare, ma il valore morale che gli hai attribuito 'tu'.
Questo è il motivo per cui devo parlarti.

Tu li hai usati come un'arma.
Ed è questo il valore di cui dobbiamo discutere, non quello legale.

Legalmente non puoi fare una donazione a un figlio, e niente agli altri.
Ma non dobbiamo discutere di soldi, ma dei perché.

I tuoi perché.

Perché hai escluso me, da tutto, pur conoscendo le leggi relative? E senza dirmi niente e nascondendolo fino ad oggi?

Fino..ad..oggi. Fino a questo istante.
Come mai?

"Tu te ne sei andata, hai fatto una scelta, cosa vuoi da me?"

"Non i tuoi soldi.
Ma io me ne sono andata perché 'tu' mi hai costretto.

Mi hai picchiato e minacciato un prima volta e la seconda eri deciso ad ammazzarmi.
Se non c'era la mamma, a disturbare la stretta scientifica al mio collo, addio, non c'ero più. Mi sono salvata per un soffio.

La mamma mi ha salvato.
Tu mi avresti ucciso.

Quindi Claude, onestamente," disse Núha "non potevo restare a casa con te, per aspettare che riuscissi ad ammazzarmi..Il giorno seguente.

Cosa ne dici? Tu cosa avresti fatto al posto mio? Ti saresti lasciato strozzare una seconda volta?
"................."
Non rispondi, quindi nemmeno tu lo avresti fatto al mio posto.

Dunque, me ne sono andata per forza. 'Tu' mi ci hai costretto, non è colpa mia.

Ma inoltre, queste porcherie le hai fatte, mentre eravamo già riconciliati da tempo, mentre volevi che ti portassi a casa Lànghrian, per conoscerlo.
Ma perché mai tanta cattiveria, ormai inappropriata?"

"Dovevi restare, mi hai fatto un affronto..."

"Quindi il problema è un affronto?"
" Certo"

"Un affronto?..Un millennio fa?
...Io..a te?

Ma santocielo..ti ricordi?..La 'MIA'..gola..era blu..non la tua.

Avevo le 'TUE'..impronte ASSASSINE..sul mio collo.

Quindi, secondo te, dovevo rinunciare alla mia incolumità.

....!! Accettare 'la tua sentenza di morte !!...
.. .........Rimanere.....
......Aspettare che tu finissi l'opera.....

Ma se hai appena ammesso, col silenzio, che tu avresti fatto come me! Che non saresti ritornato a casa, per farti annientare definitivamente.

Stai ancora sragionando, sul passato. Non ha senso.

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora