120. In cascina

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120.

"Sono sicuro papà, è passato di qui. Scavalcando il muretto"
"Ma è troppo alto, per un salto, anche per un cane superdotato, come lui. Come ha fatto?"

"Io l'ho visto. Si è arrampicato come un gatto. Deve aver scoperto, a forza di provarci, che nel muretto, a distanze regolari, ci sono dei sassi sporgenti, piatti, che sono come una scaletta. Sembrano messi così apposta, non so perchè. Comunque lui è notevolmente scaltro, e intelligente, fa molta fatica, ma con ostinazione e tecnica, ce la fa.

Ho provato a passarci anch'io. Quella strana disposizione dei sassi, sale di traverso e ugualmente scende nel prato esterno. River si arrampica sui sassi sporgenti, esce, scappa. E poi rientra nello stesso modo. I sassi sono ben disposti anche dall'altra parte. Lui sa dove trovarli."

"Bravo, occhio secco" disse Buss "era un sistema dei contadini di una volta, per passare cesti di verdure o di raccolto, nella proprietà, senza fare il giro di tutto il perimetro. Era sempre camuffato dalle piante, o le siepi, perché era un passaggio che non doveva essere visibile ai malintenzionati, per questo non ce ne siamo mai accorti.

Rúnhr era preoccupato, il cane era sparito, River era imprevedibile, instabile, pericoloso. Aveva avvisato René, che era aggressivo.
Ma si erano offesi che dicesse così del loro Doberman.

Libero..accidenti, River, una pistola carica.

Per fortuna lo trovarono, aveva una medaglietta col numero di telefono, al collo.
Aveva ammazzato una trentina di anatre in una cascina, per divertimento. Con un trucco, lo avevano indotto a entrare in un locale, ma nessuno riusciva a prenderlo, cercava di mordere. Con un cappio apposta, Rúnhr e Buss lo catturarono. Ormai erano attrezzati, aveva spazzato già tre cascine e René aveva dovuto pagare delle  belle  cifre.
"Ma è buono!" Insisteva a dire.
Telefonò a Núha, dopo qualche giorno "...avremo a pranzo dei giornalisti televisivi, nel fine settimana. Dobbiamo fare delle riprese a Wampum, chiedono di te, per aiutarli in tutto. Non si intendono di cavalli. Puoi esserci?

"Va bene".
Tre giorni dopo, erano tutti in una bella tavolata sotto il portico, i cespugli fioriti, un sole caldo e gentile. I colleghi giornalisti la stavano ringraziando "Non ce l'avremmo mai fatta, senza la tua consulenza". Avevano ancora una settimana di lavoro, lì.

René e Rúnhr erano uno di fianco all'altro, seduti a tavola, spiegavano agli ospiti alcune cose inerenti la monta western, cose molto tecniche.

River, come faceva spesso, appoggiò il muso sulla gamba di Rúnhr, in cerca di coccole e lui gli fece un po' di complimenti, finché il cane se ne andò per un giretto.

Poi tornò e appoggiò il muso alla coscia di René, che mentre parlava lo accarezzava.

Núha si accorse che il cane ringhiava sottovoce, gli occhi fissi su René.
"Rúnhr, attento! Il cane sta per farlo di nuovo, punta René, stavolta!"

Si alzò, prese il guinzaglio e si mise alle spalle del doberman, a una certa distanza.

Il cane sfoderò i denti, verso il viso di René, che si era accorto di essere in pericolo e stava immobile. Il cane, balzò in avanti, ma Rúnhr fu più rapido e gli diede un pugno sul muso, sbattendolo un po' in là, per terra. Intontito si calmò.
Núha lo prese rapida al guinzaglio, si mise a correre leggermente "Andiamo bello, corri, corri, corri,..c'è la pappa, pappa!". Lo distrasse e così lo condusse velocemente nel box più vicino.

Imma corse da René e rivolta a Rúnhr disse arrabbiata "Cosa gli hai fatto per farlo arrabbiare così? È colpa tua."

"No, è già la terza volta che attacca senza ragione. Devi deciderti a farlo visitare"

Helòr - l'Oro di Hellok Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora