98. Acqua benedetta

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98.

Lirl, durante il viaggio in Ostrinde, scrisse a Núha.

--...Ho ricevuto la tua lettera, e ho letto. Ho chiesto il divorzio da vostro padre.

Forse soffrirà. Molto.
Non potevo evitarlo. Sono una persona orribile, ma non sapevo che ci fossero anche la menzogna e l'inganno ad armarmi.

Non ho nessuna giustificazione, però, per quello che vi ho fatto. Sono vostra madre e non doveva succedere.

Quindi so che tutte le cicatrici che portate sono l'eredità più orribile che vi lascio.

Non potrò mai guarirvi. Non si può.
E nemmeno chiedere scusa, o perdono. Troppo comodo.

L'unica cosa che posso fare è dirti quella che è la verità, che ho capito da poco.
Su di te, che hai tanto sofferto, anche recentemente.

La verità è che sei una figlia che ho molto amato, anzi ti ho adorato, sei sempre stata brava, buona, forte, coraggiosa.
E resistere alle mie cattiverie, dimostra che sei speciale.

Ti ho sempre umiliato e fatto sentire sbagliata.

Ma non era quello che pensavo. Avevo paura che non mi avresti amato e non riuscivo a reggere il pensiero.
Non voglio spiegarti il circuito contorto, che crea queste situazioni psicologiche, questo male, che corrode chi lo ha e distrugge chi hai attorno.

So però che la disapprovazione, l'abbandono, fanno credere ai bambini di essere sbagliati, creando grandi problemi, voragini nella loro personalità.

Per questo ti scrivo. Sei una persona splendida. Non potevo avere una figlia migliore. Ed ero affascinata da te. Innamorata di te.

Per farti comprendere..pensa alle cattiverie che ti facevo...erano grandi, quanto l'amore che provavo. Enormi, come il terrore che tu non mi approvassi come madre, e graffianti, come l'ansia di perderti.

Ma non si può capire il mostro che ero, che ti distrugge, implacabile.

Quindi, non ti chiedo una cosa del genere.
Anzi non ti chiedo niente.

Ma devi sapere.
Sapere di non essere sbagliata. Di essere stata molto apprezzata...la mia speciale bambina.
Devi essere molto, molto orgogliosa di quello che sei.
Perché lo sei, nonostante me.

Sono onorata di essere tua madre.
Ecco, questa è l'unica cosa che posso fare per te.
Restituirti la tua dignità di figlia e persona, che ho condizionato e massacrato, anche fisicamente, con la mia cattiveria.

Un abbraccio infinito.

Tua madre.

PS.
Io sono in Ostrinde, ma vivrò a Londra. Sto guarendo. Ho ritrovato l'uomo la cui perdita mi aveva annientato, da giovane. È una persona generosa e buona, ha cancellato il mostro.

Lettera di Núha a Lirl
--.. Ho saputo da zia Hanjé tutto quello che è successo dal dottore e quello che hai scoperto e spiegato di te.

Mi ha raccontato la tua storia. Quella vera anche il collegio.

Ora capisco benissimo, come può essere stato il tuo tormento.
E quanto duro sia stato gestirlo, anche se follemente.

Ti abbraccio, per l'orrore che hai passato.

È vero, ho cicatrici che non rimargineranno. E mi farebbe molto male vederti.
Una parte di queste cicatrici però, sono diventate forza di carattere.
Dal male che mi hai fatto è scaturito anche del bene.
Sono diventata forte e caparbia come te.
Questa è la tua eredità migliore.

Hai voluto restituirmi la mia dignità di persona. Aiutarmi a sentirmi bene.

Ed è vero, mi dà sollievo.

Il tuo gesto è molto apprezzabile e coraggioso. Mi aiuta, come speravi.
Mi hai spiegato che la tua cattiveria era nutrita da un contorto amore.
Quindi, nel tuo mondo folle, mi volevi bene.

Questo, per una figlia è importante.
Non mi hai mai detto ti voglio bene, ma ora che ti sei capita, ora sí.

Ti credo, credo alla crudezza con cui ti guardi.

Non riesco a sentirti come madre, ma esporti, come hai fatto, è un grande dono.
A me.

E vuol dire che stai diventando la persona che volevi essere. Che eri, prima della catastrofe.
Sono contenta per te, davvero. Vai, continua, sei ancora giovane e bellissima.

Vivi. La tua vera vita è adesso.
Rubale, per te e Brian, tutto quello che hai dovuto conquistare con la disperazione e l'ostinazione.

Anch'io voglio fare qualcosa per te.

Non lo chiedi.
Ma io ti perdono lo stesso.
Quello che hai fatto per me, ora che hai potuto, è da persona nobile.
Meriti la carezza del perdono.

Faccio il tifo per te.
Grazie per tutto quello che mi hai scritto...--
Núha sigillò la busta e i singhiozzi fluirono, come acqua benedetta.

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