156. Il rischio

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156.

Rúnhr, il mattino dopo, era un poco agitato.
Si erano appena svegliati. Núha era abbracciata a lui, coccolona come sempre, lo guardò con gli occhioni felici.

"Buongiorno, hai un'aria sognante e soddisfatta, per colpa di chi?" Fece lui.
"Lei non rispose, gli diede un bacio di grande morbidezza"

"Non hai parole?"

Gli sorrise, gli si strinse addosso ancor di più, lo fissò, lo accarezzò, era di una dolcezza tale, che a Rúnhr si strinse lo stomaco.

"Stamattina, devo dirti una cosa, a malincuore. Ma ho promesso e adesso ho fifa."
Lei lo guardò attenta "Fifa? Di cosa?"

"Di te..e di James"
Lei si mise a ridere "Al solito..ma sono qui con te..amore, perché ti tormenti così?"

"Ieri ho dato una sgridata a James, perchè non mi piace che, l'impostazione della famiglia dei futuri nipotini, sia velata da questo torto, che lui fa a Terry e Kristall. Gli ho detto di smetterla di umiliarle. Di lasciare libera Terry, o di sposarla. Ho sbagliato?"

"Proprio no. Volevo parlargliene anch'io"

"Bene, mi consoli. Però, nella discussione, è emerso che lui non si rendeva conto, dell'errore, in parte simile, che faceva con Terry e che ha fatto con te.
Ha voluto che gli spiegassi. L'ho fatto e ci è rimasto male. Ho sbagliato?"

Lei si era seduta nel letto, lo guardava seria e attenta. Rimase zitta un attimo.
"No, non hai sbagliato, è corretto, è quello che ti ho detto io"

"Sì, è la verità, ma forse non dovevo spiegarglielo io. Comunque ora ha capito"

"Bene, sarebbe ora. Lo hai fatto tu, meglio così.
Ti vuole bene, ti rispetta. Ben fatto, era indispensabile, per Kristall"

"Grazie, amor mio, pensavo di aver sbagliato"
"No tesoro"

"Dunque, adesso però, lui pensa di averti fatto molto soffrire, quando eravate sposati. Vorrebbe parlare con te, ma ha chiesto il mio consenso"

"E tu glielo hai dato.."
"Sì..."
"..Ma hai fifa di cosa succederà"

"Sì. Guarda che lo so, che il tuo amore, per lui, è ancora vivo, ma preferisco che tu possa chiarirti con lui"

"Ah, preferisci mettere a rischio il mio amore per te!"

"No, preferirei strozzarlo e non avere più rivali.
Ma non sono capace e voglio che tu, sia veramente, totalmente serena"

"Quindi vuoi mettermi alla prova"

"No, ma che entrambi siate certi delle vostre scelte.
Fino in fondo. Anche la sua.
Non deve sposarsi, se il suo animo non è in pace, davvero. O continuerà a fare, e farsi del male, senza saperlo.

Io voglio una chiarificazione fra voi, perché sono un egoista.
Voglio che i miei nipotini vivano in un ambiente limpido. Che abbiano l'esempio giusto"
"Sei stato chiaro. Non mi va di parlargli, ma lo farò"

James diede appuntamento a Núha in un'isoletta nel mare dell'Ostrinde, non lontano da casa loro. Mandò un elicottero a prenderla.
Era un'isola molto verde, piena di piante da frutto, animali, spiagge selvagge e splendenti.

Atterrò in una spianata, vicino a un albergo bellissimo.

L'accompagnarono in spiaggia, dove erano apparecchiati singolarmente, dei tavoli, sotto ripari in tela colorata, freschi, ben attrezzati, sparsi davanti al mare cristallino.

Núha levò i sandali, si avviò sulla spiaggia.
In attesa di James, andò a passeggiare, i piedi in acqua, ammirando quel luogo da sogno. Quella avrebbe potuto essere la sua vita, se fosse rimasta con James. Ma se non fosse sparito in Pam Hye.

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