14.
Dopo una settimana, John tornò a casa. Stava bene, ma doveva fare un po' di convalescenza. Núha era con lui, gli leggeva qualcosa, giocavano a carte.
"Ragazzi, liberate il letto, vi porto un tè" disse Lirl, infilando velocemente la testa nella stanza.
Núha la guardò uscire. Sua madre, da quando John era a casa, stava in un mondo tutto suo, era gentile, garbata, ma distante.'Vorrei che fosse sempre così, almeno così è..innocua.." pensò.
Un ronzio rapidamente le bisbigliò dentro e diventò un richiamo monotono, come la voce di qualcuno che lancia un grido, per sentire l'eco 'Innocua... Innocua.... Innocua..'
La sua mente non sapeva cosa fosse. Si infastidì. Si mise a parlare di Derek con John e il ronzio sparì. Lirl entrò con il tè e se ne andò subito.
Da quando era tornato a casa, John guardava la madre in uno strano modo, lontano, o almeno le sembrava. Forse era solo stanco.
Presto si rimise. Il dottore diede l'Ok, tutto tornò normale.
Finalmente anche papà era libero, dopo un lungo periodo di impegni d'affari. La mamma era tranquilla, papà a casa, e John stava bene, si preparava una bella settimana, pensò contenta.Il giorno dopo, Núha era appena rientrata da una commissione per la mamma.
Chiuse la porta, entrò in casa e subito la sfiorarono le tenebre.Sentì la voce di papà molto irritato. Avanzò nel lungo corridoio e lo vide in salotto, di spalle, in poltrona. Davanti a lui John, in piedi, con accanto Lirl.
Notò subito l'espressione di John, i suoi occhi erano vuoti.
"Adesso basta" disse Claude. "Dimmi perché l'hai fatto. Guarda che sono sicuro che sei stato tu, a rubare i soldi dal mio soprabito, deciditi a chiedere scusa! Vergognati..e ridammeli subito"
"Non sono stato io, non ti ho mai rubato niente. Non posso restituire quel che non ho rubato." disse calmo John.
Lirl scattò furibonda, gli rifilò uno schiaffo "Bugiardo! Adesso oltre che vigliacco, anche un ladro! Non ti posso più vedere, mi hai fatto fare una brutta figura con il dottor Allister e adesso mi devo vergognare di te, con tuo padre..anche ladro..sei una nullità."
Núha vide John sparire in non sò cosa, chissà dove.
Il viso era immobile. Mentre Claude e Lirl lo insultavano, non reagiva più, non parlava più...i suoi occhi non c'erano più.
Era totalmente apatico, Núha non capiva come stesse in piedi, sembrava una colonna, completamente crepata da un terremoto.
Sentì il cuore di suo fratello scivolare giù, raggrinzirsi, nel tuono delle voci.
Annaspare dentro, squinternato verso la fuga, ma ricadere svuotato, indietro, impotente, perduto.E insieme a lui, anche il cuore di lei traballò, soffocato dall'ansia di fare la stessa fine.
Núha corse in salotto, prese per il braccio John e lo trascinò fuori. Era rigido, ma lo tirò via veloce, mentre suo padre le diceva "Núha, Núha che fai? Torna subito indietro, che fai! Torna qui, ti ho detto.. Núha!...Núhaaa!!!"
Lei sussurrò a John "Vieni, andiamocene via da quest'inferno."
Filò via rapida per il corridoio, vide Nin venirle incontro "Svelta, vieni di qui" le disse la tata.Li fece entrare nel suo salottino privato e chiuse subito a chiave.."Accomodatevi sul divano. Prese per mano John "Vieni tesoro, siediti qui. Bevete il tè"
"No grazie. Nin, siamo nei guai?" disse Núha.
"Credo di sì, ma un tè non vi farà peggio."Sentirono le voci concitate dei genitori, poi il passo frettoloso di Claude avviarsi verso il giardino.
Nin servì il tè, la frangetta liscia e nera si scosse, stigmatizzando una disapprovazione severa, per il comportamento dei due genitori.
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Helòr - l'Oro di Hellok
RomanceNúha bambina e poi donna, attraversa le spire della sua elegante famiglia, perfettamente perfetta, violenta, anaffettiva. Fugge. Due mariti meravigliosi stuzzicano il suo strano carattere, in un rodeo di dispetti, liti, fughe, drammi, con grande pas...