127. Chat

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127.

Rúnhr era allegro, le sue braccia erano ancora calde del profumo di Núha, la gioia era tornata.

Aveva voglia di fare una festa, di sera, con lampadine colorate, sul prato, come si faceva una volta. Per ridere e ballare.

E festa fu.

Erano un gran gruppo di amici e clienti, intenti a sbafare le buone cose preparate da sua moglie, mentre lei stava raccontando della vita di campagna.

“... Ma portare sul braccio un cesto di uova fatte dalle galline allevate da te..” disse Núha agli amici “ascoltare il pio, pio dei pulcini che chiacchierano con la mamma, mentre sono ancora dentro l’uovo. Scoprire i coniglietti appena nati, così minuscoli e morbidi vicino al ventre peloso di mamma. Mungere la capra, per rubarle un poco del latte che piace tanto a Lànghrian, mentre il suo piccolino ti gira intorno e succhia il tuo dito.

Vedere le anatre portare i pulcini in acqua per il primo bagno, e la nuvola selvaggia delle galline, faraone, oche, tacchini, lanciarsi verso di te, dal fondo del prato quando li chiami….tutto questo è ‘altra’ cosa.

E poi, la mandria di cavalli, che alla tua voce arriva nitrendo, veramente ti fa sentire una creatura ‘rurale’ certificata, tale e quale quelle che allevi. Una bestia campagnola, specialmente quando ti accorgi di essere piena di terra e di schifezze, dalla testa ai piedi."

Gli ospiti si misero a ridere e si servirono un’altra razione della polenta, ricetta di nonno Giacomo.

“Racconto molto avvincente, ma la storia del pulcino nell'uovo non la bevo” disse Charles.

“Bene, e allora andiamo a sentire cosa ne dice quella gallina di sua madre..Tutti nel pollaio, coraggio, andiamo.”

“Mmm..bella trovata” disse Charles “ma vengo solo se mi fai vedere anche i cavalli” 

“D’accordo, dormono in scuderia, ma li sveglieremo per te.“

Rúnhr era molto divertito dalla faccenda e contento di come, i racconti rurali di Núha, catturassero sempre i suoi amici.”

Nel pollaio, ordinato e pulito, lei sfidò Charles “Allora, quelle tre galline hanno sotto delle uova, quasi pronte. A quale pulcino vuoi ‘telefonare’ ? Gallina nera, rossa, o bianca?”
“Nera”
“Ok, ma hai mai avvicinato un cavallo?”
“No”
“Allora, se ‘pulcino’ alza la cornetta e ti risponde, poi tu devi dare le carote e mele ai cavalli”
“Mmm..va bene.”

Lei infilò la mano sotto la gallina nera, prese un uovo e ascoltò “Ok,..pronto..pronto?..Bene, questo è sveglio, tieni“

“Sei proprio buffa, dovresti fare l’attrice.”

Charles prese l’uovo e lo accostò all'orecchio ridendo, poi d'improvviso ammutolì “Cavolo..ma parla davvero!!!” 

Ci fu uno scoppio di risate “Parla??!! Ma sei scemo?”

“Sì, giuro..Scusa pulcino, ti ho svegliato” disse, commosso, all'uovo, dandogli un bacetto. Era così estasiato, che guardava gli altri, a occhi spalancati, mentre tutti ridevano.
Ci fu un effetto a cascata, tutti vollero ascoltare le uova. 

“E adesso le carote, caro Charles. Vai con mio marito, sistemo le galline e prendo una cassetta di carote. Aspettami, voglio vederti con i cavalli" disse ridendo Núha. 

Andarono in una delle scuderie. Rúnhr entrò e accese la luce. I cavalli fecero un leggero “Mmm..Brrr..Brr..” di saluto.
“Che belli, sono tutti cavalli da gara, hai detto?”

“Sì, Selle Frainçais” disse Rúnhr “li abbiamo addestrati per le gare, salto ostacoli, completo, dressage”

"Li addestri tutti tu?"

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