109. Gravidanza

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109.

Tutto andava bene, ma non troppo.

Rúnhr era strano. Aveva cominciato a non volerla con sé il fine settimana.
Di nuovo, un sabato, Núha stava per scendere alla macchina, per andare al maneggio con lui. A bruciapelo lui aveva detto "No tu non vieni."

Núha aveva già i capelli ritti. Era successo più volte. Da un pezzo, si comportava così.

Lei lo aveva alternativamente accontentato, o si era ribellata. Per capire cosa stava succedendo.

"Perché?" chiese Núha"
"Cosa ci vieni a fare?"
"A passare il fine settimana con mio marito"
"Perché non stai a casa? Hai il pancione, ti riposi."

Lei, si avviò spedita verso le scale.
"Dove vai? Ti ho detto che tu non vieni."

Lei gli urlò, senza fermarsi "Non vengo con te. Ho un appuntamento. Andiamo, vieni con mamma, Messalina!"

Accelerò rapida, scese le scale di corsa, insieme alla sua piccinina, tutta contenta.
Lui si attardò a chiudere la porta, quando la rincorse non la trovò più.

Si era nascosta.
Lo vide cercarla, poi salire in macchina. Rimase dov'era, aspettò.
Lui tornò indietro, evidentemente era andato in giro, pensando di trovarla.

Lei corse alla prima fermata dell'autobus. 'Vai dove vuoi. Non ho nessuna intenzione di stare con te' pensò.

Andò in stazione, si fermò all'edicola, comprò il biglietto. Poi partì per il lago.
Dal finestrino guardava la campagna scorrere via veloce.

"È meraviglioso, o perfido, secondo gli attimi..Ce l'ha con me.
Non ne ha motivo. Ma forse ha un'altra, o è già stanco del matrimonio, o è diverso da quel che ha fatto credere, vuole fare il macho.
O si vendica perché ero scappata. O è semplicemente stanco di me. Chi lo sa?'

Tornò in citta alla sera. Erano le 9 e mezza, quando raggiunse casa, le luci erano tutte spente.
'Chissà dov'è. Comunque è rimasto fuori anche a mangiare e rientrerà tardi. O domani..da un altro letto?'

Mentre girava la chiave, un nodo le strinse la gola. Aveva passato un po' troppe prove. Ma c'erano Messalina, e il suo piccinino. Da amare e da difendere.
Aprì la porta, cercò l'interruttore.

"Dove sei stata? Mi hai fatto preoccupare" disse nel buio la voce profonda di Rúnhr.

"Dove volevi che fossi? Lontano da te, come hai voluto tu"
"Dove?"

"Tu dove sei stato?"
"Lo sai"
"Io so solo che tu volevi andare in un posto, in cui non volevi me, il resto sono tutte mille cose, che tu mi puoi raccontare, come ti fa comodo.

L'unica vera è che non mi volevi lì, con te.
E quale sia il tuo lì e con chi, sono fatti tuoi. Mi importa solo che non volevi me, in quel lì.

Ti ho accontentato, sono andata al mio appuntamento. Cosa vuoi di più?"

"Chi hai incontrato?"
"Non ti riguarda. Tu continui a non volermi con te.
Io ti ho forse chiesto con chi avevi appuntamento, per non volerci me? No.

Di cosa ti lamenti quindi? Vuoi fare i tuoi comodi? Non ti ostacolo, ma non credere che io stia ad aspettarti.
Tu sei stanco di me, o non so che altro hai."

"Ma cosa dici? Sei matta? Non è così"

"Comunque, non ho intenzione di tenere al guinzaglio nessuno.
Vai dove vuoi, da solo.
Sei infelice con me...forse. È chiaro. Non faccio tragedie. Non voglio nemmeno spiegazioni.
Ma domani mattina mi trovi pronta con la valigia, e scordati che rinunci a mio figlio".

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