74. Cucciolo di lontra

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74.

James la cercò, ma non riusciva a trovarla, da troppi giorni.
Una sera, era con Andrew, nel solito bar, in riva al lago.

"Sono disperato" disse James, "il suo avvocato mi ha già chiamato, ma non la trovo, non riesco a parlarle"

"Non ho parole." disse l'amico." Mi dispiace, forse è una personalità delicata e troppo complessa, per te"

"È una personalità troppo 'violentata' e io, di questo, non ho saputo tenere conto.

È molto reattiva, come chi ha una ferita sempre scoperta.

Ma ha avuto ragione, come ha detto lei, se non la vedo, nemmeno dopo averla sposata... Sono un barbaro, accecato dalle mie paure."

"Accecato?...Hei! Laggiù, guarda..laggiù James, dove il buio del lago è più profondo..e sulla spiaggia..quelle sono Shrill e Bangòr, che attendono."

"È vero, sono loro. Attendono Núha, ma dov'è?"

Andrew indicò col dito "Nel punto più buio, in acqua, aspetta che si muova, stai attento e la vedrai..ma concentrati bene, il buio là è fittissimo...eccola"

"L'ho vista! Shrill e Banghòr, e il lago. È la sua cura, è in crisi.
Oddio!
Devo raggiungerla subito. Ciao, grazie, sei impagabile."

Corse a riva e si gettò in acqua. Nuotò molto rapidamente, poi rallentò, si avvicinò pianissimo.
Núha nuotava un poco, si fermava e cantava con un fil di voce, in un idioma sconosciuto.

Poi la sentì singhiozzare piano e smettere subito.

"Wachike, aiutami, padre mio, lava il mio dolore, fammi migliore, rendimi trasparente, come le tue acque. Amami, almeno tu, tu che mi vedi veramente."

Poi nuotò piano verso il largo.

James si spaventò. Sott'acqua la superò, senza farsi vedere e poi riemerse e le andò incontro, gli occhi a fior d'acqua.

Lei vide la macchia lucente dei suoi capelli, chiarissimi sotto la luna e gli occhi blu.

Si girò di scatto e nuotò a zig zag, verso riva, per sfuggirgli.
Lui, veloce, la raggiunse. Si avvicinò, lei accennò a volergli scappare di nuovo, di lato, in un arco, per dirigersi al largo.

"Non riprovarci, sono più veloce e abile di te. Ti riprendo quando mi pare" disse nuotando rapidissimo e bloccandole il passo.

Lei si spostò di colpo, fece una finta, nuotando veloce, ancora verso il largo.
Lui la seguì fulmineo.
Quando la raggiunse, le si parò davanti, da vicino e con occhi minacciosi, nuotò verso di lei, per costringerla ad arretrare dove toccava.

Presa di sorpresa, lei nuotò all'indietro.
Lui la tenne sotto pressione, poi arrivati dove voleva, posò i piedi sul fondo e si fermò.
Lei era vigile e aspettava un suo attimo di distrazione, per riprendere il largo.

"Núha, dove vuoi andare?"
"Vado da mio padre Wachike.Togliti di mezzo"

"Non te lo lascerò fare, potresti sentirti male, hai una bruttissima cera"
"Wachike non è pericoloso, mi accoglierà, mi ama"

"C'è troppo buio e freddo laggiù"

"Sono abituata. Wachike mi protegge sempre, non è un traditore come te"

"Núha accidenti! Potresti avere una congestione, là, sola nel nulla.

"No, io so cosa faccio, fin da bambina. Posso fidarmi di lui, ho bisogno della sua grande, profonda, carezza blu. Tu non puoi capire.
Sono sua figlia, saprà guarirmi, da te"

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