49. Lord Rompiscatole

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49.

Nei giorni a seguire, Lirl si tenne alla larga da tutti loro. Pretendeva la sua pace.

Poi, fu invitata, da un altro gruppo di conoscenze, a un ballo di compleanno.

Dopo qualche giro in pista, durante un valzer, da sopra la sua testa, vide passare la mano di Brian, che rapido, staccò quella di lei da quella del cavaliere "Sir Tate, può cedermi la sua dama?"

"Certamente Lord Merimor."

Lirl avrebbe voluto prenderli tutt'e due per il collo e fulminò Brian con lo sguardo. Lui le sorrise, per niente intimorito.

Lei non pronunciò parola, e dopo pochi passi, lo piantò in asso e se ne andò velocemente, sulla passeggiata, cercando di sbollire, mentre tornava in cabina. Quell'uomo la faceva arrabbiare, ma anche la turbava.

Sentì un passo rapido alle spalle "Lirl, possiamo parlare un momento per piacere?" disse lui, inseguendola.

"Se non la pianti di starmi fra i piedi, ti infilo il giubbetto di salvataggio e ti butto a mare" disse lei.

Il suo tono aggressivo fece avanzare la guardia del corpo dell'ambasciatore.

"E butto anche lei, se si avvicina" lo apostrofò lei, con uno sguardo da aquila.
A entrambi venne da ridere.

"Eccola, la mia Lirl!
Lo sa, Benny? Non ha paura di niente. Non si muova, attento, non è innocua, tira di box come un professionista.

Adesso sono certissimo che sei tu, Lirl. Come sempre, una tigre in un corpo da Venere."

Lei si fermò, i piedi ben saldi per terra, in tutta la sua ira.
"Lord Rompiscatole, non mi chiami la mia Lirl, e vada a smaltire lo champagne lontano"

"Vorrei parlarti, con calma" disse lui, ridendo con gli occhi.

'Si diverte, la carogna' pensò lei fulminandolo con lo sguardo.

Poi sibilò "E parliamo pure, dimmi le tue ultime volontà, poi ti butto a mare"

"Io sono Lord Brian Morris Merimor"
"Bella novità. Ti butto a mare lo stesso..my Lord"

"Lirl, calmati, guardami bene e ascoltami..Ho detto Brian 'Morris' Merimor.

Per te sono stato sempre 'Morris' Meryll e basta.

Era un nome di copertura, per la mia sicurezza, imposto dall'ambasciatore, mio padre.
Io e te, in collegio, ci occupavamo dei cani. Io ero ospitato nell'ala nobile, tu in orfanotrofio.

Abbiamo avuto un lungo flirt, platonico, da ragazzi, là.
Ma molto importante."

Lirl rimase zitta, non trovava le parole.

Ecco perché quegli occhi la turbavano, senza motivo!
Da giovane erano più chiari. Ora avevano magnetismo e una leggera sfumatura blu acciaio.

Occhi caldi e intelligenti, che ti scorazzavano nell'animo.
Tenne il fiato per un attimo, analizzandolo, assorbendo la sua immagine.

"Ma...Morris!..Sì..Ma sei proprio tu!..Ecco perché eri così sfacciato e impertinente!"

Gli andò incontro e lo abbracciò. "Sono contenta di incontrarti e vedere che stai ottimamente.
Scusa, non ti ho riconosciuto. Mi spiace, ho un pessimo carattere, quando si supera la mia volontà"

"Non ti preoccupare, sono stato precipitoso. Non ho resistito.
Anch'io non ti ho riconosciuto, o meglio, avevo dei dubbi.
Poi, ho visto il comando tattile a Berry, in passeggiata. E ho pensato 'Bona.di.Lirl...sarà lei? Una telefonata e ho fatto fare delle ricerche.
Tu mi avevi detto Lirl Maver. Lo ricordavo, ma volevo essere sicuro di non fare una gaffe ed essere importuno.

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