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─ PARTE SEDICI.

"Sei così rude!", Jimin si lamentò, colpendo delicatamente il suo ragazzo sulla spalla, dopo che quest'ultimo gli aveva detto di smettere di assillare Taehyung

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"Sei così rude!", Jimin si lamentò, colpendo delicatamente il suo ragazzo sulla spalla, dopo che quest'ultimo gli aveva detto di smettere di assillare Taehyung. "Mi ami ancora però."

Jimin sorrise apertamente, facendo strofinare i loro nasi l'uno contro l'altro. "È vero."

Taehyung li osservò con della voglia negli occhi. Desiderò che lui e Jeongguk avessero qualcosa di simile.

Ma avevano ancora il bisogno di conoscersi meglio. "Hey, Tae! Ti ho assillato?"

Il nominato scosse la testa e rise. "No, non l'hai fatto."

"Visto? Non l'ho fatto!", esclamò Jimin, giocando con i capelli di Hoseok, Yoongi era ancora seduto sulle sue gambe. "Va bene allora. Ma ti voglio ancora qui con me e Yoongi."

Il ragazzo arrossì, prima di premere un bacio contro le loro fronti, facendo sorridere Taehyung e Jeongguk.

I cinque ragazzi trascorsero insieme tutta la notte e il sole stava già sorgendo da lontano.

Taehyung aveva avuto il modo di conoscere meglio gli amici della sua anima gemella e gli piacevano già tutti.

Erano leggermente diversi da Mingyu, Chanyeol, Baekhyun e Jaebum, ma era stato bello incontrare qualcuno di nuovo.

A proposito... gli mancavano, i suoi amici e anche la sua famiglia. Non dovrebbero essere ancora tornati a casa, a causa del loro viaggio d'affari, ma non appena l'avrebbero fatto, non l'avrebbero trovato da nessuna parte.

Taehyung potè immaginare il panico che avrebbe dovuto affrontare sua madre, mentre suo padre se ne sarebbe solamente fregato.

Lei avrebbe contattato i suoi amici, chiedendo loro dove fosse finito e lì anche loro avrebbero scoperto tutto. Aveva mentito a tutti loro, dopotutto.

Ma nessuno gli avrebbe creduto, se avesse detto loro di aver incontrato uno sconosciuto, che proveniva da un pianeta diverso e che l'aveva portato nello spazio.

L'avrebbero mandato da un terapista o qualcosa del genere, spiegandogli che stava soltanto avendo le allucinazioni e che avrebbe dovuto smetterla con la sua ossessione sullo spazio.

Un paio di braccia lo circondarono da dietro, Taehyung gli si appoggiò subito contro, dopo aver riconosciuto la sua anima gemella. "A cosa stai pensando?", Jeongguk sussurrò nel suo orecchio.

Gli altri e tre erano impegnati l'uno con l'altro in quel momento.

"Alla mia famiglia e i miei amici."

Il maggiore si irrigidì leggermente. "Ti mancano?"

Taehyung annuì, i suoi occhi non abbandonarono mai l'alba, "Certo che mi mancano. Non ho potuto dirgli nemmeno la verità e saranno sicuramente preoccupati... tranne mio padre."

"Perché dici così? Sono certo che anche tuo padre sentirà la tua mancanza."

Il minore sbuffò, scuotendo la testa. "No, non sarà così. Non gli importa abbastanza di me tanto da preoccuparsi per me. Non andiamo molto d'accordo."

"Perché? Raccontamelo." Jeongguk sussurrò e accarezzò i capelli del ragazzo, aspettando la sua risposta.

"Non lo so neanche io. Quando ero più piccolo, mio padre era un uomo affettuoso. Era grandioso. Ma più sono diventato grande... più è diventato distante e ha smesso di importarsi di me, credo. Mia madre al contrario è sempre stata amorevole. Certo, abbiamo discusso e mi rimproverava qualche volta, l'hai anche sentita quella volta, ricordi? Ma mi donava amore, mi mostrava che ci teneva. E apprezzavo davvero questo lato di lei."

Jeongguk mugolò. "È bello sapere che almeno tua madre è sempre rimasta al tuo fianco. Ma non credo ancora che a tuo padre non gli interessi di te. Sei suo figlio dopotutto, la sua carne e il suo sangue. Non potrebbe smettere di amarti, ne sono certo. Magari avreste solo dovuto parlare di tutto... può aiutare, ho dovuto fare la stessa cosa con mio padre, dopo che Jin ci aveva rinchiusi nella stessa stanza."

"Forse... ma aspetta... cosa?", Taehyung ridacchiò. "Vi ha chiusi in una stanza? Perché?"

Jeongguk sorrise alla sua anima gemella. "È una storia lunga."

"Oh, a me non dispi-", la voce di Hoseok interruppe i due. "Hey, ragazzi, noi ce ne andiamo. È già mattina e vogliamo dormire", rise e i due annuirono, salutandoli.

Ora erano rimasti solo Taehyung e Jeongguk.

"Vuoi dirmelo? Non voglio forzarti, lo sai?", il minore chiese dolcemente e Jeongguk gli sorrise. "Non mi stai forzando, Tae. Te lo dirò."

Taehyung annuì, una sensazione di calore si propagò nel suo petto.

Si stavano finalmente raccontando a vicenda qualcosa sulle loro vite e quello lo rendeva così felice.

"Da dove dovrei iniziare? Uhh..."

Il ragazzo ridacchiò. "Dall'inizio, per favore. Raccontami tutto."

"Va bene. Mio padre prima era un Jeon. Jeon Namjoon, il principe di Cerere. Al tempo, era un grande affare essere il leader di uno dei pianeti più potenti, sai? Il leader veniva rispettato ovunque, nessuno avrebbe osato attaccare e tutto il resto, quindi è per questo motivo che mia nonna lo costrinse a sposare mia madre, Park Eunha. Mio padre divenne il re e mia madre la regina. Insieme avevano molto potere, era fantastico."

Taehyung sussultò. "Davvero? Whoa..."

"Già. I miei genitori si piacevano, non amavano, ma divennero amici. Ma un giorno si ubriacarono entrambi e... le cose si sono intensificate rapidamente tra loro e mia madre rimase incinta. Sono tipo un incidente, immagino", Jeongguk rise, il che fece corrucciare il minore. "Non dire così. Continua."

"Erano felici, sai? Ma non appena fui nato, tutto è andato in pezzi. Mio padre si è allontanato da tutti, tranne me. Ha continuato a passare il suo tempo con me. Dopo mesi dal suo strano comportamento, mia madre gli chiese che cosa lo preoccupasse. Be'... è stato in quel momento che le rivelò di aver trovato la sua anima gemella. Kim Seokjin. Un uomo dal rango viola."

Taehyung ascoltò attentamente, non aspettandosi una cosa simile.

"Non reagì male, in realtà fu davvero felice per mio padre e gli disse di far trasferire la sua anima gemella per farlo vivere nel castello, mentre lei se ne andò. Tutti la amavano, sai? Era una grande donna e una grande madre...", le lacrime scintillarono negli occhi di Jeongguk, non appena parlò della sua defunta madre.

Taehyung notò la tristezza della sua anima gemella e lo abbracciò velocemente. "Sono certo che lo fosse. E sono sicuro che lei stia vegliando su di te. Eunha ci sta probabilmente sorridendo dall'alto, felice che suo figlio abbia trovato la sua anima gemella. Non credi?"

Il maggiore annuì, un piccolo singhiozzo lo lasciò. "Dio, è imbarazzante. Mi dispiace."

"Non scusarti per aver pianto, Gguk. È okay", Taehyung disse e baciò la fronte del maggiore, arrossendo lentamente alle sue stesse azioni, ma le farfalle dentro di lui lo stavano facendo impazzire, non appena vide il sorriso sulle labbra di Jeongguk.

"Spero che lei possa vedere davvero quanto sono felice", sussurrò.

cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora