─ PARTE VENTISETTE.
"Dobbiamo essere sicuri di essere preparati. Minho ci attaccherà presto e io voglio che tutti i miei guerrieri sappiano come combattere propriamente contro un re."
Jeongguk era silenzioso.
Suo padre aveva organizzato una specie di incontro per tutte le persone inportanti del castello, riferendosi a se stesso, Seokjin, Jeongguk, Taehyung e molte guardie.
Tutti stavano ascoltando il loro re, a volte davano le loro opinioni su qualcosa, ma Jeongguk era silenzioso.
Non se la sentiva di dire qualcosa, non era come se Namjoon gli avesse dato ascolto comunque.
Quindi, invece di ascoltare, giocava con i capelli argentati e soffici di Taehyung, il quale sedeva ovviamente sulle sue gambe.
Tutti dovevano sapere che quella bellezza apparteneva a lui e solo a lui.
Poche settimane erano già passate dall'incidente, ma Jeongguk non aveva ancora toccato la sua anima gemella in modo inappropriato o duro.
Si coccolavano e baciavano, certo. E il minore si sedeva sempre sulle sue gambe, ma oltre quello? Niente.
Il ragazzo dal rango blu non si fidava di se stesso e del suo controllo. Se avesse ferito di nuovo Taehyung, non si sarebbe mai potuto perdonare.
Dopotutto il ragazzo umano era la sua anima gemella. La persona che amava così profondamente.
"Jeongguk? Cosa ne pensi?"
La voce improvvisa lo fece sussultare e guardò suo padre con una espressione confusa. "Hm?"
"Cosa ne pensi del piano? Addestreremo i nostri guerrieri più duramente di prima, così saranno capaci di combattere."
Il ragazzo scrollò le spalle. "Fai quello che vuoi."
Taehyung lo colpì leggermente vicino le costole, dandogli un'occhiata di ammonimento, il che lo fece muovere a disagio sulla sedia. "Tanto Minho non ci attaccherà comunque."
Namjoon sospirò. "Te l'ho detto prima, come re devi pensare al peggio, così potrai essere pronto a tutto. Non potremmo saperlo per certo, ma è per la nostra salvezza."
"Va bene. Addestrali."
Il re roteò gli occhi e annuì. "Bene. Come ho detto, John sarà il responsabile del loro addestramento." La guardia nominata guardò il principe e la sua anima gemella sulle sue gambe, deglutendo dopo aver visto lo sguardo duro che Jeongguk gli aveva mandato.
"John? Non può guidare i guerrieri", il principe protestò, guadagnando l'attenzionr di tutti. "Perché no, figlio?"
"Perché è debole. Non ha saputo nemmeno battere me e vuoi che alleni gli altri per combattere contro un re?", l'odio era presente nella sua voce, facendo sudare freddo John.
Namjoon mugolò. "Hai ragione. Ma a sua difesa, tu hai poteri e-"
"Anche Minho!", Jeongguk scattò e tutti lo guardarono con occhi spalancati, non aspettandosi una sfuriata simile. "Minho è molto più potente di me e John non potrebbe nemmeno toccarlo, prima di essere già morto."
"Che poteri ha Minho? Non ne sapevo nulla", Namjoon rispose, un'espressione seria prese posto sul suo volto, mentre incrociò le mani sul tavolo.
Jeongguk sbuffò. "Certo che no. Possiede il fuoco."
Sussulti furono uditi nella stanza. "Fuoco? Questo... cambia molte cose."
"Se Minho dovesse davvero attaccarci, non ci sarà niente che potremo fare. Brucerà l'intero pianeta." Seokjin mormorò, guadagnandosi un paio di assensi dagli altri. "Solo qualcuno che possiede il potere dell'acqua potrebbe vincere contro di lui."
"Nessuno su Cerere è capace di farlo."
Forti bisbigli riempirono la stanza, tutti caddero in uno strato di puro panico, mentre Namjoon e Seokjin cercarono di calmarli.
Taehyung voltò la testa verso il suo ragazzo, che stava già guardando lui. "Moriremo?"
Una bassa risata scappò dal ragazzo dal rango blu, mentre scosse la testa. "No. Dopotutto Minho non ci attaccherà."
"Ma... se lo facesse?", il ragazzo sembrava insicuro, giocando con il bordo della maglia di Jeongguk.
Il maggiore voleva rispondere, ma la voce forte di suo padre lo fermò. "SILENZIO!"
Immediatamente tutti smisero di parlare, spostando la loro attenzione verso il loro re.
"Siamo una situazione critica ora e comprendo il vostro panico. Ma non possiamo accettare la sconfitta. Combatteremo e voglio che tutti voi vi concentriate sulla salvezza del nostro pianeta."
Tutti accordarono con un cenno delle loro teste, non volendo discutere con il loro leader.
"E Jeongguk", il nominato voltò la testa verso suo padre. "Voglio che addestri le guardie."
Seokjin sussultò. "Non le addestrerà, sei pazzo? Non puoi aspettarti che si prenda questa grande responsabilità da solo! È troppo giovane per questo, Namjoon."
"Posso farlo", Jeongguk mormorò e guadagnò un'occhiata preoccupata da Seokjin e Taehyung. "Pensaci meglio. Ci darai la tua risposta domani."
Il ragazzo dal rango blu annuì, prima di fare incontrare i suoi occhi con il suo ragazzo, il quale sorrise dolcemente e strinse la sua mano.
"Bene. La riunione è finita, tutti fuori." Namjoon ordinò e tutte le guardie uscirono dalla stanza, lasciando i quattro da soli.
"Ragazzi, potete andare anche voi", il re disse e immediatamente salutarono e se ne andarono, sentendo gli altri due ridere di loro.
"Sei sicuro di volerli allenare? Insomma... è tanta responsabilità..."
Jeongguk scrollò le spalle. "Lo so, ma posso provarci, giusto? Non è che mi forzeranno a farlo. E John non potrebbe nemmeno farlo propriamente."
Il più giovane mugolò, prima di entrare dentro la stanza di Jeongguk nel castello.
Era molto pratico avere una stanza lì, ma anche un'intera casa per loro.
"Non voglio che ti sovraccarichi di lavoro."
Jeongguk rise. "Non potrei mai. Sono troppo forte per quello."
"Siamo presuntuosi, eh?", Taehyung ghignò e si avvicinò al piccolo comodino vicino al letto, prendendo una lastra di vetro.
Il suo ragazzo si era assicurato che anche Taehyung avesse la sua lastra, così avrebbero potuto chiamarsi e mandarsi messaggi, se qualcosa fosse accaduto.
"Non direi presuntuoso. Sono più... sicuro di me."
Uno sbuffo lasciò il minore. "Certo", cliccò sullo schermo della sua lastra, controllando se avesse ricevuto messaggi, ma non ce n'erano quindi la ripose immediatamente al suo posto.
"Sono serio, comunque. Non sono presuntuoso!"
Taehyung si voltò di nuovo verso il suo ragazzo, camminando verso di lui. "Continua a ripetertelo, Ggukie."
Il maggiore circondò un braccio intorno la vita della sua anima gemella, tirandolo più vicino, in modo tale da far toccare i loro petti.
Con occhi amorevoli si osservarono a vicenda, i sorrisi erano su entrambi i loro volti. "Oh, lo farò."
Una risatina scappò da Taehyung e diede un piccolo bacio sulle labbra dell'altro. "Scemo."
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cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓
Fanfic𝓐𝓤 | dove Kim Taehyung è ossessionato dallo spazio e dai suoi pianeti. E se incontrasse un uomo ferito, che non sembra essere della Terra? questa è solo una traduzione! i crediti della storia originale appartengono a ➛ @JJKMONO che mi ha gentilme...