─ PARTE TRENTOTTO.
I due uomini ritornarono dentro e si sedettero accanto le loro anime gemelle.
"Di cosa avete parlato?", chiese Taehyung curioso e Jeongguk gli sorrise appena. "Niente di cui dovresti preoccuparti, piccolo."
"Ma-"
"Sono serio. Non è importante."
Hoseok lo guardò e il corvino ricambiò velocemente il suo sguardo, prima di soffermare la sua attenzione sul suo ragazzo che aveva messo il broncio.
"Sei cattivo", l'argentato disse e incrociò le braccia contro il petto, cercando di ignorare il formicolio nel suo corpo quando Jeongguk arruffò i suoi capelli con un piccolo sorriso sulle labbra. "Il tuo cattivo", sussurrò nel suo orecchio e Taehyung non poté evitare di ridacchiare alle sue parole.
Yoongi si voltò verso la sua anima gemella, i suoi occhi non mostravano altro che preoccupazione. "Era serio, vero?", mormorò piano così che gli altri non potessero sentirlo. "Sì. Lo era", annuì Hoseok e circondò un braccio attorno le spalle del ragazzo dal rango verde. "Te lo dirò non appena torniamo a casa, okay?"
L'altro annuì, appoggiando la testa sulla spalla della sua anima gemella, mentre un Jimin quasi addormentato sostava sulle sue gambe. "Andiamo a casa allora." Yoongi suggerì e indicò il loro ragazzo dal rango giallo. "È comunque troppo stanco per continuare a stare qui."
Hoseok sospirò e annuì, premendo un bacio contro la tempia della sua anima gemella ancora sveglia e uno sulla fronte di Jimin. "Va bene", disse. "Ragazzi, non ce ne andiamo ora. E Jeongguk, ricorda quello che ti ho detto."
Il suo amico sospirò e annuì, abbracciandoli velocemente prima di accompagnarli verso la porta, il suo ragazzo lo seguì e li salutò.
Jeongguk chiuse la porta non appena furono usciti e si voltò verso la sua anima gemella, circondando le sue braccia intorno a lui e abbracciandolo.
"Ggukie? Tutto bene?", ridacchiò, abbracciando il ragazzo dal rango blu altrettanto forte e squittì quando il maggiore lo sollevò, camminando verso il loro divano, mettendo Taehyung sulle sue gambe. "Va tutto bene. Volevo solo farti le coccole", mormorò Jeongguk e premette il suo viso nell'incavo del suo collo, inalando il suo profumo.
Taehyung sorrise dolcemente, pettinando i capelli corvini di Jeongguk con la sua mano, il quale lasciò un grugnito soddisfatto al gesto e strinse il minore ancora più forte.
"Se c'è qualcosa che non va puoi sempre dirmelo. Lo sai vero?", disse e Jeongguk annuì contro il suo collo. "Lo so, piccolo, lo so."
L'argentato sospirò, sollevando la testa della sua anima gemella e appoggiando le sue mani su entrambe le sue guance, il suo pollice accarezzava la pelle mentre i loro occhi si incrociarono. "Allora dimmi cosa ti preoccupa, Ggukie. Non puoi dirmi che vuoi soltanto farmi le coccole. So che c'è qualcosa che non va."
Jeongguk lasciò che il suo sguardo si soffermasse sui lineamenti del suo ragazzo con un debole sorriso sulle sue labbra e le lacrime si formarono nei suoi occhi solo al pensiero di perdere Taehyung.
Perché gliel'aveva detto?
Non era sua intenzione mettere pressione al ragazzo sulle sue gambe o neanche niente che gli si avvicinasse minimamente. Tutto quello che voleva era dare speranza ai suoi amici che avrebbero potuto vincere la battaglia contro Minho, se Taehyung fosse stato in grado di possedere l'acqua.
Ma dopo quello che Hoseok gli aveva detto, si pentì di aver parlato.
Jeongguk sapeva quanto fosse difficile controllare un'abilità così potente. Sapeva quanto potesse essere pericoloso.
Eppure non aveva pensato due volte alle sue azioni.
Sarebbe stata colpa sua se Taehyung avesse iniziato a sovraccaricarsi.
Cos'avrebbe dovuto fare se la sua anima gemella dovesse morire? Non avrebbe potuto più vivere senza di lui.
Quel ragazzo era il suo tutto.
Non averlo nella sua vita avrebbe fatto impazzire Jeongguk e già sapeva che non sarebbe stato in grado di controllare i suoi stessi poteri, anche se di poco.
"Ggukie? Perché stai piangendo?", Taehyung chiese preoccupato e asciugò le lacrime dalle guance della sua anima gemella. "Mi dispiace piccolo", sussurrò Jeongguk, guadagnandosi un'occhiata confusa dall'altro.
"Di cosa stai parlando?", mormorò, premendo piccoli baci sul viso del ragazzo dal rango blu non appena vedeva una lacrima scendere. "Ti prego, non piangere. Sai che odio vederti così."
Jeongguk chiuse gli occhi, cercando di sbarazzarsi delle lacrime e tirò Taehyung più vicino dal retro del suo collo, catturando le sue labbra con le proprie dolcemente.
Il bacio era salato a causa delle lacrime del maggiore, ma a nessuno dei due importava.
"Coraggio. Dimmi cosa c'è che non va", pregò Taehyung, non appena si furono separati e il suo ragazzo ebbe aperto gli occhi. "Non è niente-"
"Smettila con le stronzate, Ggukie. Hai appena pianto e vuoi comunque dirmi che non è niente?"
Il corvino deglutì. "Io-"
Taehyung inclinò la testa e lo guardò in attesa. "Dillo e basta", mormorò.
"Mi dispiace per averti messo pressione, facendoti pensare che tu debba avere il potere di possedere l'acqua. Non ho neanche pensato a come avresti potuto sentirti e non posso perderti solo perché sono stato stupido. Ti prego, non cercare di fare niente senza me o Seokjin. Non posso perderti davvero, piccolo, ti prego. Se-"
"Non mi hai messo affatto pressione, Ggukie. Non preoccuparti. E cosa ti fa pensare che mi perderesti, mh?", Taehyung lo interruppe e circondò ancora una volta le braccia intorno a lui. "Non cercherò di fare niente e so che può essere pericoloso. Non sono stupido, Ggukie. Quindi, per favore, non piangere mai più per cose del genere. Andrà tutto bene. Te lo prometto."
Jeongguk sospirò sollevato e annuì. "Andrà tutto bene. Hai ragione."
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cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓
Fanfiction𝓐𝓤 | dove Kim Taehyung è ossessionato dallo spazio e dai suoi pianeti. E se incontrasse un uomo ferito, che non sembra essere della Terra? questa è solo una traduzione! i crediti della storia originale appartengono a ➛ @JJKMONO che mi ha gentilme...