— PARTE CINQUANTANOVE.
Taehyung spalancò gli occhi, lasciando che il cuore nelle sue mani svanisse nel nulla. "Davvero?"
"Sì, sì, davvero. Non capisco come me ne sia potuta dimenticare...", mormorò. "Dobbiamo chiamare gli altri."
Annuì velocemente e uscì dalla sala, vedendo Jeongguk che si era seduto sul pavimento, il quale fece scattare la testa verso l'alto al rumore. "Piccolo? Tutto okay?", l'uomo chiese all'istante, alzandosi per poterlo raggiungere.
Taehyung annuì. "Sì, non ti preoccupare. Wheein sa di più sui miei poteri, quindi dobbiamo chiamare Namjoon e Seokjin", mormorò e trascinò la sua anima gemella per il corridoio.
"Cosa? Davvero?"
Il ragazzo mormorò. "Non mi ha detto ancora niente, ma sembrava... non lo so, scioccata?"
Jeongguk aggrottò le sopracciglia, quando si fermarono di fronte l'ufficio di Namjoon. "Scioccata?"
Ignorando il maggiore, Taehyung bussò velocemente alla porta, aspettando che il re gli aprisse.
"Ragazzi? Che ci fate qui?", chiese Namjoon, con un'espressione confusa sul volto. "Devi chiamare Seokjin e venire con noi, è importante."
L'uomo nominato non esitò a mostrarsi davanti la porta. "Sono qui", sorrise e Taehyung ridacchiò. "Grande, andiamo!"
I quattro uomini ritornarono velocemente nella sala d'addestramento, notanto Wheein che camminava avanti e indietro con un cipiglio sul volto.
Namjoon si schiarì la gola e la donna sospirò, sollevata, facendogli cenno di sedersi su una delle panchine. "Ho capito da dove provengono gli altri poteri di Taehyung", iniziò. "All'inizio ero confusa. Insomma... la luce argentata? Non l'avevo mai vista prima. Ma mi ero sbagliata per tutto questo tempo. L'ho vista, ma ero solo una bambina all'epoca."
"Cosa ne sai a riguardo?", chiese Seokjin, confuso, gli altri annuirono alla sua domanda.
Wheein si voltò verso l'argentato. "Hai detto che tua madre ha delle foto di quando era incinta, vero?" Lui annuì.
"Taehyung, credo che tua madre fosse una fata."
Il silenzio aleggiò nella stanza, fino a quando il minore non iniziò a ridere. "Sta scherzando, vero? Mia madre non era una fata, questo è-", si fermò, quando vide le espressioni degli altri. "Aspetti... è seria?", chiese con occhi sgranati.
"Sì, sono seria", ridacchiò lei.
"Ma le fate non dovrebbero essere piccole? Davvero piccole?"
Wheein mugolò. "È così, ma possono anche cammuffarsi come bellissime umane."
"Quindi... che significa?", chiese il re, sporgendosi in avanti.
"Be', una fata ha tante abilità. Ne abbiamo già visto una, la luce argentata. Le fate possono progettare e controllare la luce e la natura, qualcosa del genere non dovrebbe neanche funzionare scientificamente. Ma l'acqua è parte della natura, e questo l'ha reso possibile per lui."
La sua anima gemella si sedette silenziosamente accanto a lui, aveva già afferrato la sua mano per ricevere conforto. Deglutì.
"Non lo so se sarebbe capace di farlo, ma le fate hanno l'abilità di guarire."
Quello sembrò attirare l'attenzione di Taehyung e sussultò. "Davvero? Come?", chiese, pensando già come poter guarire la ferita che il suo ragazzo aveva ancora sulla spalla.
"Non so risponderti", rispose lei con calma, un piccolo sorriso sulle sue labbra. "Ma lo scoprirai un giorno. Oltre questi due poteri, si sa anche che possono entrare nei sogni delle altre persone. In alcuni casi, possono intravedere il futuro da uno di questi, quasi come una persona dal rango viola."
La bocca di Taehyung si dischiuse per lo shock, gli altri imitarono la sua reazione.
"Dovrei... essere capace di fare tutte queste cose?", sussurrò, sembrando quasi terrificato.
"Non preoccuparti. Hai abbastanza tempo per imparare molto di più sui tuoi poteri. Questo significa che, se dovessi veramente averli, tuo padre dopotutto sembra essere di Nebula. Il tuo sangue è diviso a metà tra queste due entità, una fata e un abitante di Nebula, il che vuol dire che i tuoi poteri non devono necessariamente essere tanto forti quanto dovrebbero essere originariamente."
Jeongguk aggrottò le sopracciglia, in pensiero. Era già stato preoccupato quando aveva scoperto che la sua anima gemella fosse veramente in grado di possedere l'acqua.
Se Taehyung dovesse avere anche tutti gli altri poteri, quello vorrebbe dire che vorrà allenarsi ancora di più e il rischio che possa esagerare e spingersi verso il limite sarebbe anche maggiore.
"Quindi, ora cosa faremo?", chiese Seokjin, guardando l'argentato, il quale sembrava ancora sotto shock.
"Non lo so. Sono qui per aiutarlo solo sulla sua abilità di possedere l'acqua. Non posso aiutarvi riguardo i poteri delle fate", Wheein rispose e scrollò le spalle. "Ma forse dovreste provare a parlare con sua madre e-"
"Posso parlare con mia madre?", chiese Taehyung, il suo viso prese a brillare di una nuova luce e l'entusiasmo esplose dentro di lui.
Jeongguk sospirò a bassa voce, stringendo dolcemente la mano del suo ragazzo. "Ci proveremo, piccolo."
Il minore rilasciò una risatina contenta, il suo shock e la sua preoccupazione erano stati già dimenticati dal pensiero di poter parlare con sua madre e forse poterle dire anche tutto quello che gli era successo.
Namjoon e Seokjin si guardarono." Si farà sempre più complicato", il re sussurrò nel suo orecchio e Seokjin annuì. "Lo so, Joon, lo so."
Non potevano andare sulla terra e parlare con sua madre, il loro potere non era abbastanza forte per farlo.
"Ma in qualche modo ci riusciremo, giusto?", disse e l'uomo dal rango blu ridacchiò e annuì, guardando la sua anima gemella con sguardo convinto. "Oh sì, definitivamente."
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cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓
Fanfiction𝓐𝓤 | dove Kim Taehyung è ossessionato dallo spazio e dai suoi pianeti. E se incontrasse un uomo ferito, che non sembra essere della Terra? questa è solo una traduzione! i crediti della storia originale appartengono a ➛ @JJKMONO che mi ha gentilme...