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─ PARTE CINQUANTUNO.

I due uscirono fuori dall'ufficio

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I due uscirono fuori dall'ufficio. "Te l'avevo detto che non sarebbe stato così male come avevi pensato", disse Taehyung, un sorriso apparve sulle sue labbra mentre fece combaciare le loro mani.

Jeongguk ridacchiò. "Già, hai sempre ragione, piccolo, ho capito."

"Bene."

Roteando i suoi occhi giocosamente, il maggiore si fermò soltanto per poterlo prendere in braccio a mo' di sposa, facendolo squittire. "Ggukie! Fammi scendere, sei ancora ferito!", si lamentò.

"Non m'importa", rispose Jeongguk, la sua spalla stava pulsando pesantemente. "Ma a me sì!"

Un sorriso affettuoso si formò sulle labbra dell'uomo e osservò il suo ragazzo amorevolmente mentre stava ancora parlando di come avrebbe dovuto farlo scendere.

"Stai zitto, piccolo", sorrise e Taehyung si imbronciò, appoggiando la testa contro il petto del principe con le braccia incrociate. "Sei cattivo."

"Il tuo cattivo."

"Mmh, mio", l'argentato ridacchiò, "Fa davvero tanto male?", chiese con un volto più serio e Jeongguk scrollò le spalle. "È sopportabile."

Taehyung sospirò e si liberò dalla sua presa, rimettendosi in piedi. "Non dovresti mettere troppa pressione sulla ferita. Così ci metterà ancora più tempo per guarire."

"Ma-"

"Ggukie", lo avvertì e l'altro grugnì, ma annuì, mentre chiuse la porta della loro stanza dietro di loro. "Bene. Ma non mi fermerà dal fare questo."

Jeongguk lo intrappolò tra le sue braccia, il ragazzo si ritrovò contro il muro con gli occhi sgranati. "Cosa-"

Lo interruppe facendo scontrare le loro labbra con passione, afferrandolo per la vita e premendo i loro corpi.

Taehyung rilasciò un sussultò ovattato, curvando leggermente la schiena e chiudendo gli occhi mentre le loro lingue si intrecciavano rudemente.

"Ggukie", il ragazzo gemette nel loro bacio e Jeongguk ghignò, respirando affannosamente contro le labbra di Taehyung con occhi scuri, mentre le sue mani vagavano lungo le curve del minore. "Dio, baciarti è come una droga, piccolo. Credo di starne diventando dipendente."

L'argentato si fece scappare una leggera risatina, mentre scosse la testa, appoggiando le mani contro il petto scolpito di Jeongguk. "Scemo."

Mugolando, il maggiore fece riconnettere le loro labbra, quasi disperato per il tocco e il sapore della sua anima gemella, la quale lo spinse via leggermente. "Non farlo. La tua spalla", gli ricordò e Jeongguk grugnì.

"Fanculo la spalla", mormorò, pronto a baciarlo di nuovo, ma fu allontanato un'altra volta. "Jeongguk. No."

"Va bene", l'uomo sbuffò e roteò gli occhi, sedendosi sul letto e guardando il suo ragazzo. "Wheein arriverà domani."

Taehyung fece scattare la testa verso l'alto. "Oh mio Dio! L'avevo totalmente dimenticato", esclamò, camminando avanti e indietro per la grande stanza.

"E se non fossi in grado di possedere l'acqua?", chiese con un'espressione triste sul volto e Jeongguk sorrise, colpendo la sua coscia. "Vieni qui", disse.

Il minore si sedette velocemente sulle gambe dell'uomo. "Anche se non ne fossi in grado, non c'è niente per cui dovresti rattristarti, okay? Nessuno sarà deluso di te, piccolo. E se ne fossi davvero capace, allora alleneremo i tuoi poteri."

"Se non ho questi poteri... non ci sarà speranza per noi, giusto?", chiese Taehyung, giocando con le sue dita e guardando verso il basso.

"Che vuoi dire?"

"Se Minho dovesse attaccarci e non ci fosse nessuno in grado di possedere l'acqua, allora moriremmo. Non è per questo che sono tutti così spaventati?"

Jeongguk sospirò e sollevò la testa del ragazzo. "Mi hai promesso che non ti saresti messo sotto pressione per questi poteri, piccolo. Non voglio che tu sia triste o arrabbiato con te stesso quando non funzionerà come avevamo creduto."

"Lo so, ma non posso evitare di sentirmi in colpa se non ne sarò in grado. Io sarò... solo lì nel mezzo di questa guerra... e non sarò in grado di aiutarvi."

Jeongguk scosse la testa, accigliato. "Potresti ancora aiutarci-"

"Come dovrei aiutarvi, Ggukie? Non posso possedere l'acqua, non ho i super sensi, non sono di qui. Sono un semplice umano che verrebbe ucciso facilmente. Io devo essere in grado di possedere l'acqua."

"No", il maggiore rispose risoluto, tenendo il ragazzo per i fianchi. "Non hai bisogno di avere questi poteri. E possiamo sempre insegnarti come combattere, okay? Non metterti sotto pressione. Lo hai promesso."

"Ggukie-"

"Taehyung, basta", sbottò. "Se non sarai in grado di farlo, allora sarà così. Non moriremo e tu potrai ancora aiutarci altrimenti."

L'argentato sussultò al tono della sua voce, sentendo i suoi occhi diventare lucidi e guardò nuovamente in basso.

Sentiva come se non si meritasse di essere l'anima gemella di Jeongguk, l'anima gemella del principe, se non avesse potuto nemmeno possedere almeno un po' del potere.

La gente cos'avrebbe pensato di lui? Non si meritava Jeongguk perché era un debole.

"Piccolo, hey, mi dispiace", mormorò il maggiore, appoggiando la testa nell'incavo del collo del suo ragazzo, inalando il suo profumo rilassante. "Ma me l'hai promesso. Mi hai promesso che non avresti fatto niente di stupido o che non ti saresti messo sotto pressione", sussurrò ancora.

Taehyung annuì. "Lo so."

Ma le promesse erano destinate ad essere infrante.

cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora