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─ PARTE CINQUANTATRE'.

Taehyung stava osservando con occhi grandi il muro fatto interamente d'acqua di fronte a lui, sentendo l'onda che gli si scontrava contro

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Taehyung stava osservando con occhi grandi il muro fatto interamente d'acqua di fronte a lui, sentendo l'onda che gli si scontrava contro.

Il suo sguardo si abbassò sulle sue mani e sentì il suo respiro accelerare.

Gli sembrò come se i suoi polmoni si stessero chiudendo, non permettendogli di respirare.

Era terrificato, per non dire altro, e non gli ci volle molto per sentire le sue stesse forti grida. Ciò fu subito udito dalla sua anima gemella, la quale era seduta silenziosamente fuori la sala di addestramento. Non aveva voluto allontanarsi troppo.

Passarono solo pochi secondi dal ragazzo che aveva urlato per lo shock, dopodiché un corpo possente lo tirò contro il suo petto e una mano gli strofinò con calma la testa. "Shh, piccolo, sono qui."

"Io- cosa... come-", balbettò a bassa voce e squittì quando il muro scomparve come se non fosse mai stato lì.

"Shh, va tutto bene. Ggukie è qui, sono qui", mormorò Jeongguk, rafforzando la sua presa intorno il suo corpo e premendo le labbra sui suoi capelli argentati, maledicendosi nella testa.

Perché se n'era andato, per prima cosa?

Sapeva che sarebbe accaduto qualcosa, lo sapeva dall'inizio.

E ovviamente Taehyung ne sarebbe rimasto scioccato, quando all'improvviso avrebbe capito di essere in grado di formare un muro composto di acqua che era scomparso nel nulla poco dopo.

Quindi perché se n'era andato, quando sapeva tutto ciò dall'inizio?

Dei piccoli singhiozzi lo distrassero dai suoi pensieri e guardò velocemente verso il ragazzo che stava guardando le sue mani mentre tremava.

"Io-"

Jeongguk deglutì leggermente e lo avvicinò contro il suo petto scolpito. Lo sentì mentre rannicchiava la testa contro di esso. "Stai bene, piccolo", sussurrò, guardando Wheein, la quale stava guardando il ragazzo in lacrime con occhi preoccupati.

Lei indicò la porta e poi se stessa. Il principe annuì e la guardò mentre lasciava la stanza.

"Coraggio, sediamoci, piccolo", disse con calma, volendo lasciarlo andare, ma Taehyung singhiozzò maggiormente. "No, non-"

Jeongguk lo zittì di nuovo e lo sollevò da terra con attenzione, portandolo su una delle panchine.

Lo appoggiò sul materiale di legno. "Ti vado a prendere qualcosa da bere, okay piccolo? Non me ne andrò, rimarrò comunque qui", disse, asciugando le lacrime del ragazzo che singhiozzò leggermente e annuì esitante.

Il maggiore sospirò e rilasciò lentamente le sue mani dal corpo dell'altro. "No!", Taehyung urlò all'improvviso, riportando le braccia di Jeongguk attorno a lui.

cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora