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─ PARTE VENTIDUE.

"Senti figlio, mi dispiace

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"Senti figlio, mi dispiace. Non avrei dovuto dire che non saresti un buon re. So che lo sarai", Namjoon si scusò con Jeongguk, non appena si sedettero nella main hall.

Il ragazzo dal rango blu scrollò le spalle. "Dispiace anche a me. Non avrei dovuto reagire in quel modo probabilmente, intendo... John se lo meritava, ma tutto quello che voleva era provocarmi, credo. L'ho presa troppo seriamente."

Taehyung gli sorrise dolcemente.
Si stavano finalmente parlando.

"Va bene che tu l'abbia presa seriamente. In questo modo potrai controllare il tuo potere, lo sai no? Non avresti dovuto torturarlo in quel modo, dopotutto è una delle nostre guardie."

Un mormorio lasciò Jeongguk, mentre accarezzò il fianco della sua anima gemella, la quale era seduta sulle sue gambe.

Il più grande era seduto sul suo trono, in mezzo a Namjoon e Seokjin.

Parlando di Seokjin, corse d'improvviso dentro la hall, sembrando leggermente perso con del panico nei suoi occhi.

"Tesoro? C'è qualcosa che non va?", il re chiese immediatamente, la preoccupazione visibile nella sua voce, mentre vide lo stato della sua anima gemella, i quali occhi si soffermarono su Jeongguk.

"Sta arrivando. L'ho visto." Namjoon sembrò confuso quanto loro. All'improvviso, gli occhi della sua anima gemella rotearono all'indietro, il suo corpo quasi non incontrò il suolo, se il re non l'avesse afferrato.

"Jin? Tesoro? Andiamo, svegliati", mormorò, colpendo delicatamente la sua guancia, ma non ebbe nessuna reazione. "Lo porterò al piano di sopra, ragazzi. Vi lascio il comando, okay?"

Le due giovani anime gemelle annuirono, osservando come Namjoon trasportò l'uomo dal rango viola nella hall.

"Che gli è successo?" chiese Taehyung.

"È abbastanza normale per uno dal rango viola perdere i sensi, non appena vedono un po' del futuro. Non è la prima volta che gli capita, per questo mio padre non è andato nel panico o non ha chiamato un dottore. Sa cosa fare."

"Oh... okay", il giovane mormorò, giocando con le sue dita, prima che una mano sotto il suo mento gli facesse alzare lo sguardo. "Non preoccuparti per lui. Starà bene."

Jeongguk sorrise rassicurante alla sua anima gemella, la quale sospirò e premette la sua schiena contro il petto del maggiore.

"Di cosa credi stesse parlando?"

"Non ne sono sicuro... potrebbe essere chiunque. Ma immagino, che sia serio."

Taehyung mormorò, "Hai ragione. Pensi che qualcuno voglia iniziare una guerra?"

"No. Quasi tutti sanno che Cerere è fin troppo potente per essere attaccata. Perderebbero."

"Ma se a loro non importasse? Forse vogliono minacciarti..."

Jeongguk scosse la sua testa. "Non avrebbe senso. Se avessero voluto minacciarci, non sarebbero venuti sul nostro pianeta. Avrebbero mandato un messaggio o qualcosa del genere."

"Un messaggio, davvero? Come un messaggio con su scritto 'Vi attaccheremo subito, se non farete cosa vogliamo'?"

Una risata scappò dal maggiore, "Non abbiamo quelle cose lì... come li chiamate?"

"Telefoni?"

"Sì, telefoni! Cose strane...", mormorò Jeongguk.

Il minore ridacchiò. "Voi ragazzi vi parlate letteralmente tramite delle lastre di vetro. Non giudicare i telefoni, sono fantastici!"

"Okay, okay... mi dispiace!"

Un mormorio lasciò Taehyung. "Fai bene."

"Abbiamo un bel caratterino vedo..."

"Avete un problema con ciò, vostra altezza?", il minore lo sfottè.

La mano, che stava accarezzando il suo fianco, si strinse improvvisamente attorno a lui, tirandolo persino più vicino all'uomo. "Non provocarmi."

Taehyung non potè non arrossire e ridacchiare. "Va bene allora, vostra altezza."

Un ringhio lasciò l'uomo alle sue spalle. "Sono serio. Non provocarmi."

"Ma non sto facendo niente."

Prima che l'uomo potesse rispondergli, Namjoon ritornò nella hall, sedendosi sul suo grande trono. "Va tutto bene, papà?"

Il maggiore dei tre non rispose, le sue sopracciglia erano corrucciate mentre continuò a fissare l'entrata con occhi blu luminosi.

Il potere irradiò da lui, il che fece rabbrividire Taehyung. Era molto più potente di Jeongguk.

"Papà. Cosa c'è che non va? Dimmelo."

Namjoon voltò lentamente la testa verso suo figlio, mentre afferrò il bracciolo del trono con il braccio, le sue nocche si fecero bianche per la pressione.

"Sta arrivando Jeongguk. E non finirà bene per noi."

La confusione prese il sopravvento sul viso del ragazzo. "Che intendi dire?"

"Vuole vendetta."

Jeongguk non sapeva di cosa stesse parlando suo padre. Vendetta?

Non avevano mai fatto nulla di male. Namjoon e Seokjin avevano fatto in modo di essere in buoni termini con tutti, così da non rischiare e mettere Cerere in pericolo.

"Puoi dirmi per favore cosa sta succedendo?", Jeongguk chiese con un tono leggermente arrabbiato.

La sua anima gemella, Taehyung, dall'altro lato sembrò aver messo due più due insieme. La realizzazione lo colpì.

Con occhi spalancati si voltò verso Namjoon, il quale sembrò sapere esattamente cosa stesse pensando. L'uomo annuì.

"Cosa? PER L'AMOR DEL CIELO PARLAMI!", la voce alta e profonda di Jeongguk rimbombò nella hall, i suoi occhi brillarono di una scura tonalità di blu.

Taehyung sussultò e afferrò la mano dell'uomo arrabbiato nella sua, baciandogliela dolcemente. "Calmati."

"Scusa..."

Namjoon fissò suo figlio con qualcosa di simile alla pietà. "Minho. Lee Minho sta arrivando per attaccare Cerere."

cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora