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─ PARTE DUE.

Taehyung frugò nella sua borsa, prendendo le chiavi e aprendo la porta del suo appartamento

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Taehyung frugò nella sua borsa, prendendo le chiavi e aprendo la porta del suo appartamento.

Fortunatamente i suoi genitori non erano in casa, quindi non avrebbero potuto fargli nessuna domanda sullo sconosciuto, il quale osservò semplicemente il ragazzo.

"Vuoi entrare?", Taehyung chiese e si tolse le scarpe, aspettando che l'altro entrasse in casa così da poter chiudere la porta, poiché l'aria fredda avrebbe potuto invadere le mura.

Con passi esitanti lo sconosciuto avanzò attraverso la porta, restando immobile dentro il soggiorno accogliente.

Taehyung chiuse velocemente la porta, prima di prendere la mano dell'uomo tra la sua, trascinandolo al piano di sopra, nella sua stanza.

"Quindi come ti chiami, stramboide?", chiese all'uomo, il quale continuava a rilasciare versi di dolore a causa della perdita di sangue, "Jeongguk."

Il ragazzo mormorò. "Siediti sul mio letto. Andrò a cercare qualcosa per curare la ferita."

Taehyung raggiunse il suo piccolo bagno che era attaccato alla sua stanza e cercò il kit di pronto soccorso, recuperandolo dal ripiano superiore.

"Togliti la maglia", istruì e Jeongguk obbedì, quello sguardo prese ancora una volta posto sul suo viso mentre osservò il ragazzo, il quale sembrava sapere cosa stesse facendo. Sorprendentemente.

Taehyung fissò affascinato la ferita, la sostanza blu continuava a scorrere da essa. "Ma perché hai il sangue blu? Maledizione..."

Jeongguk si irrigidì. "Non sono affari tuoi."

"Be', per tua informazione, stramboide, sto letteralmente aiutando il tuo culo ferito in questo momento. Senza di me saresti ancora dentro quella foresta, probabilmente mezzo morto per la quantità di sangue che hai perso."

L'uomo trasalì, non appena avvertì un piccolo asciugamano rimuovere il sangue, rendendo più facile per Taehyung analizzare la ferita. "Sembra che tu sia stato accoltellato. Che cazzo ti è successo?"

Jeongguk lo derise, lasciando che il ragazzo facesse quello che voleva. "Niente."

"Sì certo, niente." Taehyung disse e roteò i suoi occhi allo sconosciuto seduto sul suo letto. "Sei fortunato che ti abbia trovato."

L'altro non disse nulla e osservò solamente le caratteristiche del ragazzo. "Come ti chiami?", riuscì poi a chiedere.

"Taehyung. Kim Taehyung", rispose, facendo annuire l'altro. "Cosa vuoi in cambio del tuo aiuto?", Taehyung osservò l'uomo con un'espressione confusa.

"Cosa intendi? Non voglio niente."

Jeongguk sbuffò. "Gli umani vogliono sempre qualcosa in cambio. È così che sono fatti. Ignoranti ed egoisti."

"Be', io non voglio niente Jeongguk", rispose, arrotolando una fasciatura intorno il suo addome. "E che intendi dire per "umani"? Lo fai sembrare come se non lo fossi."

L'altro ignorò la sua domanda, "Dimmelo e basta, quello che vuoi, così posso ritornare a casa."

Taehyung lo guardò con un'espressione irritata. "Non voglio niente. Quante altre volte te lo dovrò dire?"

"Taehyung. Dimmi qualsiasi cosa. Dimmi una maledetta cosa che vuoi da me!", Jeongguk scattò d'ira, i suoi occhi si colorarono di un blu luminoso mentre ignorò come il ragazzo sussultò.

"Io... Io non voglio niente."

Jeongguk lo fissò con i suoi occhi luminosi, cercando di calmarsi. "Se non mi dici qualcosa, non potrò più ritornare a casa. Quindi dimmi qualsiasi cosa, se necessario dimmi che vuoi un piatto di noodles istantanei! Non m'importa, solo dimmi quello che vuoi!"

"D- Di cosa stai parlando?", il ragazzo chiese, sentendosi incantato dall'uomo dinanzi a lui, i suoi occhi blu penetrarono nella sua anima.

Jeongguk prese un profondo respiro, cercando di calmarsi. "Esprimerai un desiderio, non è così?"

"No, fino a quando non mi dirai cosa c'è che non va in te", Taehyung disse, la sua voce diventò di nuovo stabile, seduto sul pavimento di fronte all'altro, il quale stava ancora occupando il letto.

L'uomo grugnì, "Perché ti preoccupa così tanto? Potresti avere tutto quello che desideri! E l'unica cosa che vuoi da me è sapere cosa c'è che non va?"

Taehyung alzò le spalle, un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra. "Sì. Ora, perché hai-"

Il rumore di una porta che si chiudeva dal piano inferiore prese il giovane alla sprovvista. I suoi genitori non dovevano fare già ritorno a casa.

Una voce rumorosa tuonò. "Tae! Porta subito il culo fuori dalla tua camera!"

Jeongguk aggrottò le sopracciglia prima di guardare ancora una volta il ragazzo, il quale lo aiutò.

Con un sospiro leggero Taehyung si alzò in piedi, prendendo la mano di Jeongguk nella sua. "Entra nel mio bagno. Veloce!"

L'uomo lo guardò confuso, non riuscendo a capire perché si stesse comportando in quel modo così strano, ma fu velocemente spinto dentro la piccola stanza. La porta venne chiusa prima che potesse reagire.

Uno sbuffo irritato uscì dalla gola di Jeongguk a causa del comportamento del giovane.

Voci dall'altra stanza catturarono subito la sua attenzione, mentre ascoltò cosa si stavano dicendo.

Era ovviamente la madre del ragazzo.

"Kim Taehyung, sono stanca di te e della tua ossessione per il maledetto universo! Perché il tuo professore mi ha chiamato oggi, huh? Perché hai fatto una scenata in classe dicendogli che aveva sbagliato! Non è un insegnante per nulla, quell'uomo sa più di te, Tae! Non voglio che accada ancora, mi hai capito?"

"Ma lui aveva sbagliato! Il signor Lee ha detto che il pianeta più caldo era Mercurio. Venere è il pianeta più caldo del sistema solare e ha una superficie media di 450°C. In più, Venere non è neanche il pianeta più vicino al Sole - Mercurio lo è, ma non ha un'atmosfera che regola la temperatura e ciò ne permette una grande fluttuazione!", discusse Taehyung.

Jeongguk non riuscì a trattenersi e a non sorridere leggermente.

Questo ragazzo era davvero particolare.

"Risparmiati i tuoi inutili dettagli sullo spazio, Taehyung. Sono molto delusa da te. Se dovessi fare una cosa del genere un'altra volta, dovrai affrontarne le conseguenze", disse la donna e, a quanto pare, uscì dalla stanza perché il ragazzo aprì immediatamente la porta del suo bagno, così che l'altro potesse sedersi di nuovo sul letto.

"Il tuo professore è stupido", disse e Taehyung spalancò gli occhi. "Vero? Lo fa tutto il tempo! Il signor Lee non sa niente, è così... frustrante. Ugh."

"Queste sono letteralmente informazioni basilari. Come ha fatto quell'uomo a diventare un insegnante?", Jeongguk sbuffò e poté sentire gli occhi del ragazzo su di lui. "Cos'hai da guardare?"

Taehyung sorrise. "Ti piacciono l'universo e le galassie e i pianeti e tutte queste cose tanto quanto me? Perché non ho mai incontrato qualcuno che sapesse cose del genere."

L'altro alzò le spalle, cercando di non ridere. "Sì, potresti dire così, immagino. Mi piacciono tanto quanto piacciono a te, Taehyung."

cosmic dust | taekook [traduzione italiana] ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora