Parlare è l'unico modo per risolvere le situazioni spinose. E questa ne è la riprova. Continua a sorridere come un idiota... è adorabile con quella faccia.
"Sono, sono d'accordo con te Ayumi" esclama lui guardandomi con occhi pieni di gioia. "Meno male, avevo paura che non avresti capito" "ehy, ehy... a me sarebbe andato bene anche se mi avessi detto che mi vedi come un fratello" "e come faccio a non amarti dopo questo?" Chiedo con ironia. Lui arrossisce ed esclama che sono fantastica. Ho paura. Lo ammetto. Ho paura di provare di nuovo qualcosa di importante per un altro ragazzo intelligente e sfrontato... ma dopotutto questa vita è una sola, non posso sprecarla immersa nell'autocommiserazione... e come ho già detto... il mondo va avanti e io devo farlo con esso.Domani tornerò a scuola. Così come milioni di studenti di tutto il paese. Mi alzo sconsolata dal letto. Non voglio che l'inferno riprenda. Gli esami, lo studio, gli insegnanti perfidi e gelidi con noi, i compagni di classe che non tollero... no non voglio che niente di tutto questo ricominci... e il fatto di non aver finito tutti i compiti non aiuta di certo la situazione. Il mio umore è più nero del legno bruciato. Mi dirigo in cucina con passi tardi e lenti, sperando che così anche il tempo rallenti di colpo.
"Ben svegliata Ayumi" dice Mai sorridendo. Giusto. Per "miss perfettina" che ha terminato i compiti questa non è la vigilia del giorno del giudizio.
Non devo prendermela con lei se io non ho finito il mio lavoro. Se mi da fastidio la sua allegria? Certamente... ma dopotutto lei ha fatto quello che doveva fare e si merita questa leggerezza. A differenza mia.
"Buongiorno Mai. Ci hanno accettato al club di Judo?" Le domando. Si è occupata lei delle nostre iscrizioni, anticipate a qualche giorno prima del rientro. "Ovviamente... tu sei famosa e, da quanto ho capito, saremo in meno di 10" "grandioso" borbotto mentre mi verso il latte nella tazza.
"Io vado a lavorare tra un'oretta. Se hai bisogno di me per qualsiasi cosa dimmelo ora, dopo non potrò aiutarti" "ho bisogno dei compiti per le vacanze" la butto lì sperando che mi dia corda.
"E vuoi i miei, non è vero?" "Sono stanca Mai. Sono stati giorni difficili. Non ho avuto il tempo di farli" "sì, certo come no... deve essere stato faticoso girare con il tuo detective e divertirti mentre giocavi a fare la poliziotta"
Rimango in silenzio. È vero. Ho avuto tutto il tempo, ma non l'ho sfruttato nel modo adeguato. "Ho sbagliato, ma ti prego... la scuola inizia domani e non posso terminare tutto entro questa sera senza un piccolo aiuto. Farò tutto quello che vuoi... laverò i piatti per un mese... anche due se vuoi... sparecchierò anche la tavola e" la ragazza mi sorride "se laverai i piatti e sparecchierai ogni volta tu per un mese e mezzo, ti potrei dire che i miei quaderni sono nel comodino accanto alla scrivania... terzo cassetto" le sorrido e la abbraccio. La stringo forte a me cercando di comunicarle tutto il mio affetto e la mia gratitudine.
"Hey, hey, tutto bene amica?" "Scusa, sì, sì è solo che... in questi giorni mi è successo di tutto... e non so come devo comportarmi... ma sono contenta che almeno tu ci sia" "ehy, certo!!! Ci sarò sempre per te. Vuoi parlarne? Buttare fuori quello che si ha dentro fa solo che bene" "si tratta di Mitsuhiko... quello che ti ho detto ieri" lei sospira.
"Confusa?" "In realtà no" lei mi guarda piacevolmente sorpresa. "Mi stai dicendo che hai capito che anche lui ti piace?" Arrossisco. Sì, sì è così. Annuisco e la mia amica mi abbraccia di nuovo. "Era ora!" Esclama, lasciandomi andare. "Come era ora?" "Dai, era chiaro a tutti che tra voi era nata una certa complicità" "sei seria?" Come risposta lei tira fuori un meme che ha salvato in galleria, fatto, a suo parere, da alcuni fan di Mitsuhiko.
In questa immagine viene presa in giro la nostra cecità. "Risale a tre settimane fa" mi informa la ragazza. Sgrano gli occhi, coprendomi la bocca con le mani.
"Beh?" "Beh cosa?" "Quando pensavi di dirglielo?" "Non... non pensavo di farlo" "come no? Ayumi, lui ti piace, a lui piaci tu... che potrebbe succedere di così terribile?" "Potrebbe sentirmi" lei scoppia a ridere. "Ayumi, ora sono seria. Perché non corri a dirglielo? È raro che la persona che ti piaccia ricambi i tuoi sentimenti. Lui è un bravo ragazzo. Che cosa ti frena? Perché non corri da lui, lo abbracci e gli dici che non vedi l'ora di iniziare una storia?" "Perché ho paura Mai" lei mi guarda perplessa. "Paura?" "Sì Mai. Ho paura. Ho paura di essere una fidanzata tremenda. Ho paura di deluderlo. Ho paura di non essere abbastanza... e ho paura di essere abbandonata per questo, di nuovo" rimaniamo in silenzio. "Non succederà" mi rassicura lei dopo qualche secondo. "Ayumi... tu non lo deluderai. Se tu non gli piacessi così come sei non ti avrebbe fatto una dichiarazione. E non sarai una fidanzata tremenda e sai perché? Perché sei un'amica speciale.
Ti prendi cura degli altri, sei gentile, ci sei sempre per coloro che hanno bisogno, sei divertente, bella, cosa da non sottovalutare, e dannatamente geniale. Vuoi sul serio mandare tutto all'aria solo perché tendi a pensare troppo, creando problemi che nemmeno esistono?" Come posso darle torto? Tutti i miei problemi nascono perché tendo a pensare troppo... anche con Shinichi... mi sono chiesta per tutto questo tempo se sia stata colpa mia. Ovviamente la riposta è no... ma questa domanda continua a ronzarmi in testa.
"E se invece ti sbagliassi e lui se ne andasse per questo?" "Non lo farà" mi tranquillizza lei. "Che cosa ne sai tu? Se fossi troppo appiccicosa o troppo distaccata e lui decidesse di andarsene? "Le persone non scappano per questo" "cosa ne sai? Magari lui sì" "pensi troppo Ayumi" mi ricorda lei.
"Ayumi. Lo conosci. Pensa razionalmente. Lo farebbe?" Rimango zitta. Ha ragione lei. "Poi prima di arrivare a quel punto... sai che esiste il dialogo vero? Si può parlare dei problemi, prima di scappare da essi"

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Detective Girl
FanfictionShinichi Kudo è riuscito in un'impresa che sembrava impossibile: recuperare il suo corpo adulto e disintegrare l'organizzazione a partire dai suoi vertici. Ormai è passato quasi un decennio dalla sconfitta degli uomini in nero. I "Detective Boys" s...