Mancano tre giorni al colpo di Kid. Io e gli altri tre "ospiti d'onore" siamo stati chiamati al commissariato per collaborare con l'ispettore Nakamori, il tipo che si occupa del caso di furto Kid da tempo immemore. Lui non è felice di avere intorno 4 "ragazzini" che gli stanno dicendo come fare il suo lavoro. Il fatto che Shinichi sia la copia sputata di suo genero (che ci ha rivelato non sopportare) non aiuta. Adesso Heiji e il poliziotto stanno discutendo animatamente, mentre Shinichi guarda i due sconsolato, io e Ayumi facciamo fatica a trattenere le risate. Con un solo sguardo comunichiamo l'uno all'altra che questa situazione sembra demenziale.
Non abbiamo ancora un piano d'azione nonostante le ore di discussione. "SONO ARRIVATO DA OSAKA PER QUESTO? ISPETTORE, ABBIAMO GIÀ AFFRONTATO QUESTO LADRO. NON SAREBBE MEGLIO METTERE A PUNTO UNA NUOVA STRATEGIA PIUTTOSTO CHE RIUTILIZZARNE UNA VECCHIA??" Urla Heiji esasperato. Non ha torto: questi due detective hanno avuto molti scontri con il ladro fantasma e anche se non sono mai riusciti a prenderlo sono andati molto più vicini dei poliziotti.
Ma che cosa si può inventare? Più che mettere una miriade di poliziotti e controllare tutti quelli che entrano ed escono dall'edificio... "esponiamo un falso?" Chiede Ayumi. "No, no. Lui se ne accorgerebbe subito. Non abbiamo altra scelta se non esporre quello vero" "capisco..." dice solo. Dal suo sguardo concentrato deduco che stia pensando ad un modo per scambiare il rosario vero con quello falso, in modo da non avere perdite nel caso in cui Kid uscisse vincitore. "Ayumi, lascia perdere. Dobbiamo rischiare la collana se vogliamo attirare il topolino nella trappola. Non è stupido. Non si farebbe mai abbindolare dal "trucco dello scambio"" "tentare non nuoce no?" "C'è il rischio che non si presenti" rispondo. "Non infrange mai le sue promesse" ribatte la ragazza, sistemandosi meglio sulla sedia girevole. "Sì, ma se scopre che il pendente è falso non entrerà mai nell'edificio in cui predisporremmo tutto" ribatte Nakamori scompigliandosi i capelli.
"Ho un'idea" esclama Shinichi di punto in bianco. Ci giriamo tutti nella sua direzione. "Ti ascoltiamo" lo incita Heiji a continuare.È sera, sono le 20 e 3 minuti. Ayumi è in ritardo... ma dico io... proprio la sera del colpo doveva perdere il treno in orario? La ricetrasmittente che mi è stata consegnata inizia a gracchiare. "Schinichi a Mitsuhiko, ci sei? Passo" "Ci sono, passo" "abbiamo un cambiamento di programma: sarai tu a ispezionare tutti coloro che accedono e lasciano il museo. Passo" "ricevuto, ma l'ispettore? Passo" "Farà il tuo lavoro. Credo che questo possa confondere le acque e rendere l'ingresso più difficile a kid. Credo che abbia un'infiltrato nella polizia... pertanto ritengo che lui sappia già il nostro piano di stasera. Se invece mescoliamo le carte in tavola potrebbe commettere un passo falso. Passo e chiudo" "ricevuto, passo e chiudo"
Rassegnato mi dirigo verso la porta. Non appena metto piede fuori una voce di ragazza chiede dove sia l'ispettore, in modo da farsi martoriare la faccia da lui. "C'è stato un cambiamento di programma" esordisco, aggirando la fila di poliziotti che stanno sorvegliando l'ingresso. "Ciao Ayumi" saluto la mia amica non appena ho un contatto visivo diretto con lei. "Ciao Mitsuhiko" ricambia il saluto lei. "Perché questa variazione?" "È stata un'idea di Shinichi: ritiene che movimentare le cose potrebbe aiutarci a catturare il ladro" "capisco" dice, sistemandosi gli indumenti e prendendo un'ultima volta il fiato. "Come devo provare che sono proprio io?" "Niente di nuovo: verifica facciale, come sempre" "e da chi devo farmi controllare?" Chiede lei cercando con gli occhi un agente addetto a questo compito. "Da me" lei mi fissa qualche secondo, come se non avesse ancora assimilato l'informazione. Forse teme che le faccia male... "eih, ci andrò piano con il tuo faccino, non preoccuparti" istintivamente mi avvicino a lei per fare il mio lavoro; Ayumi indietreggia di un passo, restia a farmi agire. "Perché non mi hanno informata?" "Ayumi... sei appena arrivata. Come potevi sentire la notizia se non hai ancora ricevuto la ricetrasmittente?" "Giusto" dice ridacchiando e diventando rossa per l'imbarazzo. "Non sarà troppo doloroso, non lo sentirai neanche" sembro un medico che deve somministrare un vaccino ad una bimba spaventata. Mi avvicino ancora un po', giusto per avere la sua faccia a portata di mano. "È il protocollo, dopotutto" dice rassegnata chiudendo gli occhi. Mi abbasso alla sua altezza e mi avvicino molto di più al suo volto, giusto per vedere se la sua pelle sia finta o vera. No, no. Mi pare autentica. Con una mano le sfioro le guance, giusto per avere un'ulteriore conferma. Sorpresa dal tocco la ragazza apre gli occhi, avvampando istantaneamente. "Non essere nervosa. Durerà al massimo qualche secondo" non la capisco. Perché è così agitata? Sarà la prima volta che controllano se il suo volto sia una maschera, ma non c'è niente di così difficile da fare, se non stare in piedi.
Mi avvicino di qualche centimetro, per osservarla meglio. Ora anche io mi sento a disagio. Mi fermo qualche secondo ad ammirare i suoi occhi e i suoi lineamenti. Non avevo notato che i suoi occhi azzurri possedessero una sfumatura di verde. Le sue labbra sono veramente piccole. Il suo naso è leggermente sproporzionato, ma non si nota più di tanto. I suoi capelli castani, ben curati, risaltano ancora di più sotto il cerchietto bianco. Avendo il pollice appoggiato sul suo collo sento il suo battito cardiaco. Come si può intuire dal suo colorito il suo cuore sta andando a mille. Le sorrido, ma questo non serve a farla sentire meglio.
Forse la sto fissando da troppo tempo visto che la detective mi chiede di fare questo controllo perché Kid sta arrivando. "Hai ragione, scusa" lei chiude gli occhi non appena le tiro le guance. Si lamenta qualche secondo, fino a quando finalmente la lascio stare. "Sì, sei proprio tu" dico sorridendo, senza spostarmi di un millimetro. Lei si scosta e si massaggia le gote arrossate. Ritorno in piedi. "Forse ho un po' esagerato" dico a mo di scusa, avvicinando nuovamente la mia mano al suo volto sfregando il pollice della destra contro la sua guancia.
A quel contatto lei arrossisce. Capendo l'implicazione sociale del gesto intimo arrossisco a mia volta, abbassando la mano lungo il fianco. Ci guardiamo qualche secondo. "Ora sarà meglio entrare. L'ispettore si starà chiedendo che fine abbiamo fatto" "andiamo" concorda Ayumi.È lei questa volta ad alzarsi sulle punte per pizzicarmi le guance. "Aih! E questo per cos'era?" "Volevo solo assicurarmi che fossi tu" dice sorridendo saltellando spensierata. "Che ti ha detto Kid alla stazione la settimana scorsa? Non me lo hai riferito" "niente di importante"
"Non sembra, visto che sei così contenta che io sia io e non qualcun altro" "sono solo nervosa... e vorrei potermi fidare del ragazzo che avrò accanto per tutta la sera" "giustissimo. Pensi di poterti fidare del sottoscritto quindi?" "Certamente! Vale anche per te, vero?" "E me lo chiedi?" Saliamo gli ultimi gradini e raggiungiamo la stanza predisposta come quartier generale.
Lì dentro Nakamori non la smette di gridare a destra e a manca ordini, che impartisce anche a noi, facendoci correre di sotto, al primo piano, vicino all'ascensore.Non ci siamo. L'ora X è sempre più vicina, ma non c'è movimento. Di colpo le luci si spengono. "Sta arrivando" dice la mia compagna che accende prontamente la torcia fornitagli prima. "Potrebbe agire da un secondo all'altro, restiamo in guardia" esorto io, mentre con circospezione scrutiamo il corridoio buio. Neanche un minuto dopo la luce ritorna e la ricetrasmittente gracchia "Shinichi a tutti gli agenti: il rosario è ancora al suo posto" non mi convince. Guardo la mia amica, lei sta già facendo lo stesso. "Anche a te suona sospetto, vero?" "Molto" "kid è abile. Lui saprebbe di certo dove nascondere un oggetto e come sostituirlo con un falso. Sono passati due minuti dal "secondo rintocco della vergine" avrà già preso la collana" "tu hai qualche idea?" Chiedo agitato "Purtroppo no" risponde affranta Ayumi. "Nakamori a tutte le unità: ho individuato il nostro obbiettivo. Unità 4 e 5 inseguitelo: si dirige verso le caldaie. Gli altri rimangano al proprio posto" "è nella direzione opposta rispetto a dove ci troviamo noi. Forse per un po' staremo tranquilli" "ci spero Ayumi" Invece non possiamo stare tranquilli neanche ora perché Kudo sta correndo in nostra direzione. "APRITEMI L'ASCENSORE!" urla il quasi trent'enne. Io sto per eseguire l'ordine, ma con un gesto la ragazza mi ferma. "Dov'è Heiji?" Giusto... dovrebbero essere in due. "Ci siamo separati: kid non sta andando alle caldaie, ma al quarto piano. Io e lui ci siamo divisi per tentare di prenderlo da entrambi i lati e non lasciarlo scappare" Ed è lo stesso detective a schiacciare il pulsante. "Bloccate l'ascensore: non dobbiamo dargli via di scampo" prima che lui entri per sicurezza controllo che sia veramente lui. Nessuna maschera. È quello autentico. "Possiamo fare qualcosa?" Chiede Ayumi. "Aspettate qui" e le porte dell'ascensore si aprono, inghiottendo poi il ragazzo.
Non appena la sua figura sparisce Ayumi mi confessa che la solitudine del detective non la convince. "Lo hai sentito no? Heiji e Shinichi stanno provando ad accerchiarlo... inoltre hai visto tu stessa che non indossa una maschera. Escludo che il ladro abbia usato le sue fattezze per fregarci." "Di questo non sono sicura" lei si porta una mano al mento, guardando il pavimento. Dopo pochi secondi si fa una coda. Ha capito qualcosa. Mi prende per mano e mi trascina su per le scale, situate a qualche passo dall'ascensore. "AYUMI, CHE STAI FACENDO?" "Ladro kid ce l'ha fatta, proprio sotto il nostro naso" "che intendi?" "Kudo" "ma dai! Ti ripeto che non aveva qualcosa in faccia. Non era travestito. Era lui" "ti ricordi di quella volta che abbiamo assistito allo spettacolo di Josephine?"* "Quello in cui Kid ha minacciato di colpire?" "Quello" "che cosa ha di particolare?" "Conan, non appena Shinichi è entrato ha affermato che il ladro fosse lui" "beh mi pare ovvio visto che Conan è Shinichi" "eppure l'ispettore ha verificato la sua identità... in quell'occasione Kid non indossava una maschera. Come lo spieghi?" "Probabilmente avevano gli stessi lineamenti" "e se il ladro avesse tutt'ora la stessa faccia di Kudo?" Chiede Ayumi "Potrebbe intrufolarsi tra di noi passando inosservato" deduco io. "per questo ha chiesto esplicitamente di noi... voleva che ci fosse anche il detective dell'Est" continua la detective. "E dove credi che sia diretto?" "Sul tetto: senza il suo deltaplano quel ladro non è nient'altro che un bravissimo prestigiatore" "hai un piano?" "Accerchiarlo. Io continuo a salire. Tu blocca il montacarichi. Dobbiamo metterlo alle strette" lei mi lascia andare la mano. Con un segno ci auguriamo entrambi buona fortuna. Corro verso l'entrata del terzo piano, precipitandomi verso il montacarichi. Accanto al marchingegno c'è una leva. Mi basterà abbassarla per rendere inutilizzabile l'elevatore. Non so quanto sia stato prudente mandare Ayumi da sola, rifletto mentre blocco l'uso dell'ascensore. So che quello vestito di bianco e blu non è un killer, ma sono comunque in pensiero per lei: se intraprendesse una colluttazione precipitando per questo nel vuoto? E se kid, colto alla sprovvista, la ferisse in modo serio involontariamente? Poi... che cosa ha intenzione di fare? Come pretende di catturare il nostro obbiettivo se nemmeno ha in mente una strategia? Tutto quello che posso fare è stare a guardare (il soffitto) e aspettare notizie, comunicazioni o ordini. Dalla ricetrasmittente si sente Ayumi dire "Kid è sul tetto. Mi servono rinforzi"-----------------
*è un riferimento all'ottavo film di Detective Conan

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Detective Girl
FanfictionShinichi Kudo è riuscito in un'impresa che sembrava impossibile: recuperare il suo corpo adulto e disintegrare l'organizzazione a partire dai suoi vertici. Ormai è passato quasi un decennio dalla sconfitta degli uomini in nero. I "Detective Boys" s...