8 posto vacante

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La vita nella capitale si sta rivelando più faticosa di quanto pensassi. Siamo orami a fine aprile e non ho ancora trovato un lavoro, a differenza della mia coinquilina Mai che è stata assunta qualche giorno dopo iniziata la scuola. Tutto ciò è molto frustrante... lei si può permettere di uscire con i nostri nuovi compagni di classe mentre io sono sempre costretta a declinare l'invito. Non mi piace dover chiedere agli altri soldi in prestito. Non so nemmeno se sarò in grado di restituirli quindi evito. Però sono stanca. Passo i fine settimana davanti alla tv senza nemmeno qualcosa da sgranocchiare mentre la mia amica frequenta le nostre nuove conoscenze. La cosa peggiore è che non leggo un nuovo libro giallo da due mesi. Sono costretta a riprendere i libri che ho letto anni fa di cui mi ricordo ancora la trama per filo e per segno. "E se chiedessi ai miei mille yen in più al mese?" Io e la ragazza stiamo discutendo su come risolvere la mia situazione di stallo. Anche lei è stanca di vedermi sempre così stressata e di pessimo umore. Ha provato qualche volta a portarmi con se nelle uscite, promettendo che avrebbe pagato il conto. Purtroppo io sono sempre stata chiara al riguardo: non mi farò prestare dei soldi che non sono sicura di restituire, così lei ha smesso di propormelo. "Ayumi non puoi farlo. I tuoi genitori ti hanno lasciata venire qui per miracolo e se lo scoprissero non credi che ti lascerebbero al verde?" "Sono solo mille yen Mai. Non noteranno minimamente la differenza. Mi bastano per una sola uscita, una sola al mese. Gli esami si terranno tra poche settimane e non potrò certo affrontarli se rimango chiusa in casa ancora per molto" "non sei riuscita a trovare nulla? Proprio nulla?" esito qualche secondo. Forse dovrei parlarle dell'agenzia Mori. Però anche no: non sono certa che l'uomo mi assuma senza battere ciglio solo perché ero un'amica di sua figlia. Mi viene in mente qualcosa... e se chiedessi a Shinichi di assumermi? Mi tolgo il cerchietto dai capelli. Non mi ero accorta di avere l'emicrania. No, no assolutamente no. Mia madre è stata chiara. Niente contatti con il mio passato, specialmente con quel "detective da strapazzo che mette in pericolo una bambina di sette anni" parole di mio padre.

"Devi fare uno sforzo. Fatti assumere dal Maid cafè vicino alla scuola" "per essere perseguitata dai ragazzi della mia classe? No grazie Mai" vedo la mia interlocutrice esasperata. Non posso darle torto. Non mi va bene niente. "Hai provato con Kaiscida? Potrebbe farti risolvere i casi da remoto" "ci ho già parlato. Mi ha spiegato che i suoi superiori sospettano della nostra ex cooperazione, perciò preferirebbe cavarsela da solo per i prossimi casi" ci guardiamo entrambe sconsolate. "E nel tuo locale?" "No, mi spiace ma non hanno bisogno di un'altra cameriera. Ti preparo del the. Non possiamo andare avanti con questa conversazione. Ammettilo: abbiamo già provato qualsiasi cosa che ti potesse piacere, ma se non ti accontenti dello stipendio basso non otterrai nessun impiego" "non mi spacco la schiena per quasi cinque ore al giorno per un misero stipendio che potrebbe bastarmi solo per qualche libro al mese" Mai rinuncia al confronto. Ne abbiamo già discusso nelle scorse settimane e non siamo mai riuscite a trovare un compromesso. Perché dovremmo riuscirci ora? La mia amica mi consola portando la bevanda preparata da lei e quattro dei suoi biscotti. "Posso mangiarli? Sicura?" "Servono più a te che a me" non me lo faccio ripetere due volte. Consumo la mia merenda in silenzio mentre lei mi fissa. Probabilmente sta ancora pensando ad un modo per aggirare il mio problema. Ha ragione lei però... o mi faccio bastare il compenso o non andrò da nessuna parte. Alla fine dello spuntino la ragazza mi propone un allenamento di Judo. "Non sia mai che ci dimentichiamo le tecniche" giusto c'è anche lo sport da tenere a mente. Non ho certo buttato sei anni della mia vita in un'arte marziale per dimenticare come ci si muove solo perché non faccio pratica dal mio trasferimento. Si vede che non mi esercito da molto. I miei movimenti sono lenti e prevedibili. Se prima riuscivo a tenere testa a Mai con pochissime difficoltà ora il divario già presente si è allargato a dismisura. Inoltre usare il giardino come palestra fa molto più male di quanto si pensi. Cadere sui materassini è una cosa. Cadere sulla terra battuta è tutt'altra.

"Meglio fermarsi per oggi Ayumi, sei esausta. Stai sudando moltissimo. Si nota che non sei allenata" "per me tu vai in palestra senza che io lo sappia" "non te l'ho detto? Ho ripreso settimana scorsa. Ho trovato un buon Dojo a qualche fermata della metro da qui. L'istruttore non è male e i compagni di corso sono molto cordiali." Questa frase mi ha distrutto più dell'allenamento. Lei si è adattata subito al nostro nuovo stile di vita... io invece no. Devo ancora cercarmi un lavoro, trovarmi degli amici e occuparmi anche dello sport. Lei invece ha già risolto questi tre problemi (e i suoi voti non ne risentono, a differenza dei miei che piano piano peggiorano). Faccio la doccia. Una volta che torno in soggiorno trovo la mia amica distesa sul divano con una rivista in mano. "Sapevi che Saguru Hakuba, il detective del Nord, si trasferisce a Londra in modo permanente?" Mi fingo interessata all'argomento, anche se parlare dei detective "punti cardinali" come li chiamo io, non fa che ricordarmi che cosa sia successo dieci anni fa, non aiutando il mio umore. "Ah sì? E perché?" "ha studiato nella capitale inglese diversi anni fa e si è trovato a suo agio molto più che qui. Non lo biasimo: l'Inghilterra è la patria di Sherlock. Non mi stupisce che voglia traslocare proprio lì. La cosa più grave è che rinuncia al titolo di "Detective del Nord" in quanto non vuole più essere paragonato agli altri tre. E così il titolo è di nuovo vacante... dopo appena dieci mesi che anche il Sud era stato occupato da Mitsuhiko. Quanto mi piacerebbe conoscerli, specialmente il più giovane. Wow, cioè ha diciassette anni, proprio come noi e risolve casi complicatissimi!" "Lo facevamo anche noi Mai. Non è poi così straordinario come credi" lei stacca gli occhi dal giornale per fissarmi con aria truce. "Sei gelosa del suo successo Ayumi?" La domanda mi lascia a bocca aperta. Sì, credo di sì. Cioè non ci ho mai riflettuto prima di adesso, ma sì. Abbiamo risolto più o meno lo stesso numero di casi (io in diversi anni con Mai, lui in pochi mesi da solo) e io e la mia amica non abbiamo ottenuto nessun riconoscimento se non i soldi di Kaiscida. A Nikko dovevamo aprire un'agenzia investigativa, altro che storie. Potremmo essere su tutti i giornali adesso. "Quindi un titolo è di nuovo disponibile eh?" Chiedo per accertarmene. "Sì, i fan dovranno cercare un nuovo detective per completare di nuovo il quartetto"

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