"Non credi sia ora di chiamarla per capire come è presa?" Chiede Mai, mentre ispeziona i tre ragazzi svenuti. "No. Se la caverà" rispondo, guardando per terra. Io non la chiamo. Dopo quello che mi ha fatto sono arrabbiato con lei.
"Perché hai la guancia arrossata?" Chiede la mia amica. "Solo la prova dell'impeto di Ayumi" "ti ha preso a schiaffi?" Chiede lei sconvolta. "Solo uno in realtà" "uh, devi aver detto qualcosa di veramente grave" "in realtà ho solo detto la verità. Trovato nulla?" "Solo qualche grammo di quella che sembra essere coca. In che senso le hai detto solo la verità?" "Le ho detto che deve smetterla di essere così depressa solo perché Shinichi Kudo si è rivelato uno stronzo" lei annuisce. "Oh, forse questo coltello gigante potrebbe essere tenuto senza licenza. Credo proprio di si visti i soggetti. Sono d'accordo con te. Non ne so molto di questa faccenda, ma è successo dieci anni fa, giusto?" "Esatto! Aveva solo sette anni allora e lui aveva la nostra età! Tutti a diciassettenne anni commettiamo degli errori!" Lei mi sorride. "Credo che si sia resa conto dello sbaglio. Probabilmente, conoscendola, dopo verrà a chiederti scusa" "dici?" "Ne sono certa. La detective sarà anche testarda, ma sa riconoscere quando ha sbagliato, specialmente se si parla di te" l'ultima frase mi colpisce. Specialmente se si tratta di me eh?
"Davvero?" Chiedo scioccato. "Non dico bugie" risponde l ragazza, alzandosi da terra. "Aiutami a spostarli dove ho steso gli altri, per favore" prendo un braccio di uno di quelli svenuti e lo faccio passare dietro il mio collo. Lei fa lo stesso con l'altro arto. Spostiamo quello che sembra un cadavere e ripetiamo l'operazione per gli altri due ragazzi.
"Sicuro di non voler sapere come stia?" Chiede Mai, mentre si siede accanto a un muretto, sfinita per lo sforzo eccessivo. "Se la caverà da sola. È una Judeka dopotutto" "sì, ma gli avversari sono tanti. Non sei neanche un po' preoccupato?" Chiede lei stizzita. "Certo che sono preoccupato, cosa credi? Ma sono anche arrabbiato. Non può prendermi a schiaffi solo perché ho detto quello che pensavo. Ok, l'ho fatto in modo un po' crudo, ma non l'ho insultata... quindi perché se l'è presa?" Domando alla sua migliore amica, sperando che almeno lei possa darmi risposta. Lei scuote la testa. "Non lo so, questo comportamento stupisce anche me, ma vuoi lasciarla in balia di se stessa solo perché avete litigato?" "Puoi sempre chiamarla tu, nessuno te lo vieta" "lo sai che si aspetta che lo faccia tu" "davvero?" Rispondo d'impulso. Lei rotea gli occhi, guardando il cielo. Perché è così scocciata? "Spera che la chiami tu per capire se sei ancora arrabbiato" "ma io sono ancora arrabbiato" le faccio notare. Lei mi guarda come per dire "come no".
"Sarai anche arrabbiato, ma sei furioso?" "Assolutamente no" "allora chiamala... anche perché ci sta mettendo un po' troppo e sto iniziando a preoccuparmi seriamente" "non dovresti stare così in pensiero per lei..." "Mitsuhiko... ho tramortito sei ragazzi e abbiamo fatto in tempo pure ad ispezionarli e raggrupparli in un solo punto. Lei invece, che non ha dovuto spostarsi troppo, non ci ha ancora comunicato la riuscita del suo piano. Ci sta mettendo più del necessario" sottolinea lei.
Ha ragione Mai. Anche se è una combattente molto agile che sa badare a se stessa, contro un numero elevato di avversari potrebbe soccombere.
Prendo il telefono dalla tasca dei pantaloni, lo sblocco con il pollice e cerco il numero della detective in rubrica. Schiaccio il bottone per avviare la chiamata, ma dopo vari squilli parte la segreteria telefonica. Merda.
"Ci pensi tu a questi delinquenti?" Chiedo indicando con la testa i corpi distesi sull'asfalto. Lei annuisce, dicendo che chiamerà la polizia tra qualche minuto, non appena le sarà passato il fiatone.
"Vai a vedere che succede" mi sollecita lei. Come se ci fosse il caso di dirmelo. Corro verso il presunto punto di ritrovo delle dodici lame, seguendo il segnale GPS del cellulare di Ayumi, che ha condiviso con me e Mai la posizione qualche ora fa.Arrivo di fronte ad un vecchio palazzo. Il segnale dice che si trova qui.
La saracinesca del luogo è leggermente alzate e sento delle voci all'interno. Posso udire dei lamenti di una ragazza. Penso subito al peggio. Mi fiondo dentro gli ex uffici e urlo il nome della mia amica, attirando così tutta l'attenzione su di me, ma solo per qualche secondo "Oh, ciao Mitsuhiko. Scusa il ritardo. Ho avuto qualche contrattempo, come puoi notare" si giustifica la mia amica, mentre riprende la rissa con i due tipi.
Nonostante sia affaticata (lo si nota dal fiato corto, dal sudore e dai suoi occhi) continua ad attaccare i ragazzi e a schivare i loro colpi, in maniera sistematica e precisa. Scoppio in una risata nervosa. Quanto stress per nulla. Sta bene... cioè ci sono alcuni lividi sul suo addome, ma non sta perdendo sangue.
Tutta colpa di Mai. Mi ha messo un'ansia pazzesca facendomi pensare al peggio. Che l'abbia fatto di proposito? Se è così quella ragazza è semplicemente geniale. "Vuoi una mano?" Chiedo dopo essermi tranquillizzato. "Nah, piuttosto vai a cercare tu sai cosa" mi impartisce l'ordine la ragazza. Sono un po' titubante nel lasciarla da sola, ma dopotutto... stiamo parlando di Ayumi. "Tu non vai da nessuna parte amico" esclama uno dei due combattenti di Ayumi, avanzando verso di me.
Penso a come poter contrattaccare, ma la detective ha già preso in mano la situazione, colpendo il delinquente alle spalle. "Sono io la tua avversaria. Prenditela con qualcuno della tua taglia" "ma chi diavolo sei, ragazzina" "pensavo che non me lo avreste mai chiesto. Mi chiamo Yoshida Ayumi e sono una detective... e un'ottima judeka" risponde lei alla domanda, mettendo K.O. il ragazzo che aveva provato a minacciarmi. "Mitsuhiko, vai e trova ciò che ci serve. Qui posso cavarmela benissimo da sola. Ti consiglio di cercare al piano superiore"
Non mi faccio pregare e salgo al primo piano, chiedendomi per quanto Ayumi possa ancora combattere. Anche se lo ha negato è sfinita. Da quanto tempo starà andando avanti?
E se fosse l'ultimo componente rimasto a metterla fuori gioco? A quel punto dovrei affrontarlo io. Peccato che sia una mezza calzetta nel corpo a corpo.
Salgo al piano superiore, titubante. Ho paura che in giro ci siano dei complici.
Do un'occhiata veloce a tutte le stanze, esclusa quella sbarrata dalla catena legata alle maniglie della porta. Da lì ho sentito provenire qualche voce maschile distinta. Forse sono alcuni dei componenti delle dodici lame che la ragazza ha imprigionato. Credo proprio di sì... altrimenti che motivo avrebbero per trovarsi in questo edificio vecchio e fatiscente?
Con mia grande sorpresa ho trovato del "materiale compromettente" nel bagno delle signore. In effetti nessuno andrebbe mai a cercare lì l'erba o pasticche di sostanze illegali. Ci sono ben tre scatoloni abbastanza capienti traboccanti di quella che sembra essere cocaina non ancora confezionata.
Nelle altre sale non ho trovato nulla. Probabilmente è tutto qui... in ogni caso sarà compito della polizia compiere un ispezione più approfondita.Scendo le scale di corsa. Ho sentito un rumore molto forte che non mi è piaciuto. "AYUMI, STAI BENE?" urlo in preda al panico. Non era una buona idea lasciarla da sola. Lo sapevo.
"Non preoccuparti, sto bene. Come faceva quel meme? Chiama un'ambulanza... ma non per me" ridacchio alla battuta, osservandola mentre si pulisce il labbro con il braccio. "Meglio andarsene" la esorto io, prendendola per mano e trascinandola fuori di lì. "Hai chiamato la polizia?" Domanda lei, mentre ci allontaniamo dalla "scena del crimine".
"Ci ha pensato Mai, 5 minuti fa. Saranno qui a momenti"
"Come sta andando da lei" "Mi ha scritto un messaggio. Non ti preoccupare. Sta parlando proprio ora con l'ispettore Megure. Come abbiamo accordato dirà che si trovava lì per caso e che ha dovuto mettere K.O. i ragazzi perché hanno tentato di derubarla, ma che non ha intenzione di sporgere denuncia; in compenso ha consegnato tutte le prove che incriminano i sei ragazzi per possesso di droga e armi bianche in modo illecito ai poliziotti, che, a detta sua, stavano già facendo delle indagini su di loro" "è tutto sistemato quindi?" "credo proprio che le dodici lame non saranno disponibili sul mercato per un bel po'" le sorrido per rassicurarla, lei però non ricambia. Continuiamo quindi a camminare in silenzio, a disagio. Forse è per la litigata che abbiamo avuto nel primo pomeriggio. Questa volta deve essere lei a rimediare e ad aprire la discussione. Rimango fermo sulle mie decisioni questa volta. Ci allontaniamo sempre più dalla "scena del crimine" attraverso i vicoletti presenti tra i vari edifici. Nessuno dei due si azzarda a parlare. Ormai sono cinque minuti che stiamo camminando avvolti nel silenzio assordante.
Perché si ostina a rimanere ancorata al suo passato? È così difficile per lei andare avanti? Onestamente il fatto che mi abbia dato uno schiaffo passa in secondo piano. È il motivo per cui l'ha fatto che mi ha reso così incazzato.
Tiene ancora moltissimo al detective e non vede che questo suo affetto incondizionato (che ormai è diventata un'ossessione) ferisce le persone che ama.
È così complicato da capire che Shinichi, anzi no, il mondo è andato avanti senza di lei? Forse è giunta l'ora di voltare pagina. Per quanto sia una ragazza brillante, intelligente e di carattere il suo atteggiamento di vittimismo sta iniziando a stancarmi.
"Mitsuhiko scusa" interrompe il silenzio lei, fermandosi di colpo, poco prima di rientrare nella strada principale.

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Detective Girl
Fiksi PenggemarShinichi Kudo è riuscito in un'impresa che sembrava impossibile: recuperare il suo corpo adulto e disintegrare l'organizzazione a partire dai suoi vertici. Ormai è passato quasi un decennio dalla sconfitta degli uomini in nero. I "Detective Boys" s...