Mi gira la testa. Questo problema di matematica mi sta facendo saltare i nervi. Porto le mani ai capelli, esasperato.
Scatto in piedi quando sento la suoneria del mio cellulare. Mi ero dimenticato di averlo lasciato lì.
È Mai. "Mitsuhiko, è appena successa una cosa orrenda, io non so cosa devo fare" cambio immediatamente stanza, spostandomi in salotto. Dal tono sembra un discorso serio... e spero di sbagliarmi, ma la ragazza sta piangendo. "Calmati Mai, intanto dimmi che cosa è accaduto" "si tratta di Ayumi" porto la mano al volto, coprendomi un occhio. Merda. Non dirmi che le è successo qualcosa. Mai ti prego non essere ambasciatrice di pessime notizie "Cosa è successo, Mai?" Chiedo ancora una volta, questa volta più aggressivo. Lei inizia a piangere singhiozzando, facendo io così molta fatica a capire che cosa vuole comunicarmi.
Le chiedo di calmarsi e raccontarmi che cosa sia successo. E perché sia così grave.
"Alcuni giorni fa Ayumi ha litigato al telefono con i suoi genitori. La discussione si è conclusa con lei che chiudeva loro in faccia la telefonata. Hanno richiamato più volte negli ultimi giorni, ma lei si è sempre rifiutata di rispondere" di questo non mi aveva accenato. Molto strano... di solito non esita a confidarsi con me, riguardo a qualsiasi cosa. Però devo ammettere che la sentivo diversa mentre interloquivo con lei al telefono giovedì scorso.
"Perché hanno litigato?" Chiedo confuso. "Non te lo ha mai detto? I suoi non vedono di buon occhio le sue scelte lavorative. Ritengono che corra troppi rischi per essere solo una liceale" "per questo hanno discusso?" "Circa. Hanno scoperto di tutte le sue indagini spericolate, cioè non che prima non ne fossero consapevoli... Ritenevano però che lavorasse sui casi al sicuro, in un ufficio della centrale di polizia e non che inseguisse i criminali personalmente... insomma si sono incazzati perché lei ha mentito" "e cosa è successo quindi?" "Sono venuti a prenderla Mitsuhiko. Ayumi sta tornando a Nikko con i tutori" spalanco gli occhi. Come diamine è possibile? Cioè i suoi si sono resi conto solo ora delle cazzate che ha fatto e intendono punirla così? "Come lo hanno capito?" Domando. "Da quello che mi ha detto Ayumi una vicina è venuta da loro per una visita di cortesia. Ovviamente l'argomento figli è saltato fuori e questa ficcanaso si è complimentata con loro per i successi di Ayumi, in particolare per essere riuscita a recuperare il rosario che ha sottratto a kid. E per essere sopravvissuta a quella caduta dal tetto" mi mordo le labbra. Merda. Già una volta la studentessa ha rischiato la pelle (a Miracle Land, quando quella pazza l'ha affrontata in un corpo a corpo) e i suoi genitori le hanno concesso una seconda chance, anche se erano molto scettici a riguardo. Ovviamente non le è stato concesso un terzo tentativo.
A differenza di quello che pensa Mai io e Ayumi parliamo e anche molto.
"No, no... nononono no!" Urlo alla ragazza all'altro capo del telefono.
Non ora che io e lei ci intendevamo alla perfezione. Non ora che entrambi qvevamo capito di provare qualcosa l'uno per l'altra (o almeno forse lei avrebbe potuto ricambiare i miei sentimenti).
Poi... Ayumi è abbastanza grande per decidere da sola. Ammetto che le sue azioni siano azzardate; ma nessuno ha il diritto di portarla via dal posto a cui appartiene, anche se si tratta dei suoi genitori.
Inoltre, conosco abbastanza bene i suoi, soprattutto sua madre, so che la vorranno controllare. Non avrà un attimo di pace una volta tornata a Nikko. Sarà sempre tenuta sott'occhio e non credo che potrà di nuovo uscire di casa senza essere accompagnata.
Considerando il fatto che è tornata a Tokyo principalmente per separarsi dall'asfissiante ambiente familiare... questo per lei sarà un vero inferno.
Prendo un respiro. "Come l'hanno portata via? Cioè la cosa è stata pacifica oppure il tutto si è svolto in modo un po' violento?" "All'inizio la sua famiglia era tranquilla. Cioè sono entrati senza permesso con la chiave di scorta e hanno aspettato il nostro ritorno da scuola. La ragazza li ha trattati con sufficienza fin dal primo attimo.
La situazione è peggiorata quando gli adulti le hanno comunicato la loro decisione.
Ha iniziato ad urlare, a protestare. A quel punto anche i suoi non si sono tirati indietro. Dopo 10 minuti di urla suo padre l'ha presa per l'orecchio e l'ha caricata con la forza in macchina. A quel punto ha smesso di agitarsi, non poteva fare nulla" rimango zitto.
Non ci posso credere. Questo, esagerando, potrebbe essere definito sequestro di persona. Mai, che ha assistito a tutta la scena, potrebbe denunciarli.
"Tu che hai fatto?" Le chiedo "che potevo fare Mitsuhiko? Posso ricordarti che metà del vitto me lo pagano loro? In ogni caso tu ti metteresti a discutere con dei genitori di amici?" "Scusa, scusa. Hai ragione, perdonami" "La cosa peggiore è che nella fretta Ayumi non è riuscita a prendere il cellulare" "quindi non abbiamo modo di contattarla e di sapere come sta?" Chiedo retorico, pur sapendo la risposta. Dopo qualche attimo di silenzio urlo un imprecazione. Non ci posso ancora credere.
"Cosa facciamo Mitsuhiko?" "Non lo so Mai, non lo so" "Come non lo so?" "Cosa ti aspetti? Che trovi una soluzione a questo problema subito?" "Beh sì, visto che tu sai sempre come comportarti!" Mi mordo le labbra. Prendo un respiro.
Forse è una follia, ma dopotutto anche sequestrare una persona lo è. E se quelli là vogliono risolvere la cosa non proprio secondo le regole, io la tirerò fuori da lì nello stesso modo.
"Andiamo a Nikko" decreto risoluto. "Cosa?" "Hai sentito bene. Io, te, Toshida e le amiche più strette di Ayumi andremo a casa sua"*qualche giorno prima, dal punto di vista di Ayumi*
Ho chiamato Shinichi. Mi serviva l'indirizzo di una persona e solo lui ce l'aveva. Ero molto riluttante, ma credo ne valga la pena, o almeno mi sono convinta che sia così.
Non sono ancora pronta per fare pace con il detective, ma c'è un'altra persona a cui tengo e con la quale non ho parlato per anni. Troppi anni di silenzio che voglio interrompere.
Il detective sulle prime non ha voluto darmi quell'indirizzo... e dopotutto non lo biasimo: la persona che sto cercando teoricamente è sotto protezione dell'FBI. E non potrei avere contatti con lei. Ma l'organizzazione è morta.
È vero che Shinichi ha rifiutato la protezione testimoni, ma non mi è mai sembrato preoccupato o spaventato negli ultimi tempi, quindi il pericolo sarà passato, per forza. Come ha ottenuto quello che gli ho richiesto? Lui ha le sue "fonti" dentro il Federal Bureau of Investigation.
Spero solo che questo non comprometta la sicurezza di quella persona.
Indosso il cappello di Mitsuhiko, il mio portafortuna da qualche tempo. È anche la prova che dimostri che sono veramente io.
Prendo la metro. Devo cambiare qualche linea, anche un treno e un autobus. Solo allora sarò arrivata a destinazione. Mi sono ripromessa di andarla a trovare.
Il tempo sui mezzi di trasporto sembra infinito. L'unica certezza è la loro puntualità.
Dopo 7 ore seduta su un sedile stretto e scomodo, finalmente l'autobus mi lascia dove desidero.
Dopo aver camminato diversi minuti, raggiungo una casa, circondata da altri appartamenti. Alzo il pugno sulla porta. Non sono sicura di volerlo più fare, ma altrimenti queste ore e tutti questi yen sarebbero stati spesi inutilmente. Gioco con il cappello per infondermi coraggio. Lo indosso di nuovo. O la va o la spacca. O lo faccio o lo faccio. Nessun ripensamento.
Suono il campanello. Da dentro casa sento una voce urlare "arrivo, un attimo". Sento i miei occhi inumidirsi. Sto piangendo? Credo proprio di sì: ho la vista sfocata. La donna che apre la porta non appena mi vede rimane impietrita.
Una lacrima cade sulla mia guancia destra. È così tanto che non la vedo. Non è cambiata molto, ha solo molte più rughe di quante ne ricordassi ed è molto più alta. E come potrebbe essere il contrario? L'ultima volta che l'ho vista era una bambina.
"Ciao Ai"

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Detective Girl
FanfictionShinichi Kudo è riuscito in un'impresa che sembrava impossibile: recuperare il suo corpo adulto e disintegrare l'organizzazione a partire dai suoi vertici. Ormai è passato quasi un decennio dalla sconfitta degli uomini in nero. I "Detective Boys" s...