42 rintocco della vergine

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"Ayumi" "sì Mai?" "Dove stai andando?" "Devo vedermi con Mitsuhiko" "e Aki?" Spalanco gli occhi. Me ne ero completamente dimenticata. Aki è il bambino a cui dovevo fare da babysitter oggi per arrotondare. Mi sbatto una mano sulla fronte. Controllo l'ora. Ho ancora mezz'ora prima dell'orario del ritrovo. "A che ora doveva arrivare?" "Tra 10 minuti" mi ricorda la mia amica; faccio alcuni calcoli degli orari a mente. Non ce la farò mai. Scrivo al ragazzo che dovevo vedere che farò ritardo di 10-15 minuti. Lui mi scrive poco dopo che non c'è problema. Saluto la mia coinquilina che sta andando a fare la spesa e aspetto l'arrivo della madre e del bimbo. Dopo poco il campanello suona. Controllo dal citofono: è proprio la mia vicina di casa con il ragazzino. La saluto e la lascio entrare. Dopo alcuni minuti la madre se ne va di fretta, a causa di una rimpatriata tra amiche.
"Ciao Aki" saluto il bambino abbassandomi alla sua altezza. So che li fa sentire a proprio agio. Lui fa un passo indietro, intimorito da me. Sorrido. Non è uno scalmanato... sarà facile portarlo in giro per Tokyo.
Eih, la madre non mi ha mica detto che non posso portarlo fuori.
"Come stai?" Chiedo al bambino che risponde a fatica. "Ti va di fare un giro? Questa casa è così noiosa... e poi fuori c'è il sole ed è una bella giornata. Ti piacerebbe... che so andare al parco giochi?" Lui annuisce. Gli sorrido e mi alzo per prendere la borsa, abbandonata sul divano.
Lo prendo per mano, chiudo la casa a chiave e ci incamminiamo verso la stazione della metro. "Che scuola frequenti?" "Faccio la seconda elementare alla Teitan" la Teitan... quanti ricordi. "Anche io ho frequentato quella scuola. Ti trovi bene?" "Mh. Le maestre sono molto simpatiche, specialmente quella di inglese. È molto dolce con noi" "e cosa ti piace fare dopo la scuola?" "La mamma mi ha iscritto ad un corso di musica: vorrebbe che imparassi a suonare il piano" "il piano? Che strumento interessante! E a te piace?" "Prima non mi convinceva, ma ho conosciuto un insegnante fantastico. Con lui suonare è molto più divertente" "e che cosa hai studiato fino ad ora?" "Solo le note sui tasti, il maestro ha detto che prossima settimana iniziamo con le cose serie!" "Ma è fantastico Aki! Diventerai un musicista provetto" "sarebbe bello. Che fa nel tempo libero signorina?" "Vuoi sapere che faccio io? Conosci il cartone del cane poliziotto?" "Certo! È uno dei miei programmi preferiti!" "Diciamo che mi diverto a fare il suo stesso lavoro: fiuto gli indizi per trovare un colpevole ad ogni misfatto" "È un'agente quindi?" "No, no. Sono solo una ragazza a cui piace ficcare il naso negli affari che non le competono" "ma agli altri non da fastidio?" "Molto, ma ad altre persone invece fa molto piacere, come ad esempio alla persona che stiamo andando ad incontrare" "non dovevamo andare al parco giochi?" "Ci andremo Aki. Ma prima devo vedere assolutamente questo ragazzo" "è il suo fidanzato?" Sorrido. Magari. Pagherei oro per avere un ragazzo come lui al mio fianco. Ma trovarne uno identico al detective... "no, è solo un amico" comunque mi fa ridere che sia gli adulti sia i bambini non appena vedono una coppia di adolescenti maschio-femmina sono tipo "quei due sono fidanzati" siamo nel ventunesimo secolo. Amicizia tra maschio e femmina esiste.

Scrivo al ragazzo che sono arrivata. Ricevo come risposta un "girati" e me lo trovo alle spalle. "Eih, ciao" "ciao Ayumi" "come sono andate le vacanze?" "Non so come avrei fatto senza le tue telefonate. Mi sono annoiato a morte... se non fosse stato per i ragazzi che ho conosciuto in spiaggia..." "dai, almeno non hai dovuto sorbire i discorsi dei tuoi genitori" "questo è stato piacevole. Ce li hai i biglietti?" "Sì, tieni. Divertitevi alla partita" "devi già scappare?" Mi chiede, dando un occhiata al mio piccolo accompagnatore. "Non sapevo fossi una ragazza madre" dice scherzando lo studente, sorridendomi. Non posso far a meno di ricambiare. "No, no. Aki, Mitsuhiko. Mitsuhiko, Aki. Devo fargli da babysitter fino alle sei. Sono appena le 4 e venti. Ho tempo" il mio amico si accuccia in modo da guardare la mia piccola conoscenza negli occhi. "Ciao Aki. Sono un'amico di Ayumi. Spero che andremo d'accordo" e per rompere il ghiaccio gli chiede qualcosa riguardo alla macchinina che tiene in mano. È veramente tenero vederlo alle prese con un bambino. Non posso fare a meno di sorridere. "Non sei quel ragazzo che vedo sempre in tv?" Lo guardo male. "Com'è che hai più visibilità di me? Eppure abbiamo la stessa età" chiedo io scocciata, rivolta al mio avversario. "Che cosa posso farci io se mi ritrovo sempre a collaborare con la polizia? Comunque sì sono io" "la mamma dice che sei un impertinente" scoppio a ridere. Questo è inaspettato. Mitsuhiko sorride imbarazzato e dichiara la sua speranza riguardo al cambiamento d'opinione della donna. "Quindi rimani con noi?" Domando poco dopo che mi è passata la ridarella "Se non ti dispiace... non ho niente da fare e tornare subito a studiare proprio non mi va" "capisco. Aki, spero non ti dispiaccia se si aggiunge anche lui" lui fa segno di no con la testa. "Che ne dici? Torniamo indietro e andiamo al parco vicino a casa tua?" "Va bene" controllo la tabella degli orari posta a qualche metro da noi. "Abbiamo il prossimo treno tra dieci minuti. Che si fa intanto?" "Vediamo se riusciamo a sederci su qualche panchina" propone il mio coetaneo. Ci dirigiamo verso le sedute, ma non troviamo alcun posto: questa stazione è uno snodo, qui convergono moltissime linee. Abbiamo deciso di incontrarci qui perché dopo io avevo in mente di andare in giro vicino alla Tokyo Tower. "Scusa se si è aggiunto anche Aki. Mi ero completamente dimenticata del mio impegno. Ho dovuto portarlo con me..." "non preoccuparti. Sono cose che capitano. Poi sembra simpatico" e detto questo accarezza la testa del piccoletto.
"Ayumi, io vado un attimo nel bagno della stazione. Con un po' di fortuna non trovo coda" annuisco e mi metto a giocare con Aki a morra cinese per ingannare il tempo. Alzo lo sguardo per controllare il binario del mezzo di trasporto. Numero 6. Lo individuo subito, vicinissimo a dove siamo noi. Dopo l'ennesima vittoria di Aki, lui (non si sa come) cade per terra e inizia a piangere. Lo prendo in braccio e lo consolo. "No, no, non preoccuparti. Vedi che ora la bua passa" ma nonostante questo lui non cessa di lamentarsi. "Conosco un trucco per far passare la bua più velocemente. Chiudi gli occhi" in quel preciso momento Mitsuhiko torna e dice che c'era troppa gente in fila. Con uno sguardo gli faccio intendere di averlo notato, poi soffio sulla fronte del figlio della vicina. "Va meglio adesso?" Gli chiedo con gentilezza. Lui annuisce "dai, che adesso andiamo a giocare" gli asciugo le lacrime con il pollice e lo sistemo meglio tra le mie braccia. Sta iniziando a diventare pesante... dopotutto peserà si e no venti chili. Noto il ragazzo accanto a me, quello più grande, sorridere teneramente guardandomi negli occhi. "Te la cavi con i bambini, diventerai una brava madre un giorno" lo guardo un attimo sorpresa, girando poi lo sguardo in tutt'altra direzione, arrossendo. "Ayumi, perdonami. Credo di aver dimenticato il cellulare in bagno mentre mi lavavo le mani. Vedo se riesco a recuperarlo" "perderemo il treno" "ci metto un lampo" e prima ancora che possa contraddirlo sparisce dalla mia vista. "Ma che? Non è da lui essere distratto" poi ricordo che ha dimenticato le chiavi a casa quando gli servivano. Appoggio il bambino per terra. Le braccia stanno iniziando a farmi male. "Tu stai bene? Il mio incantesimo ha funzionato?" "Sì, sto molto meglio. Grazie" sorrido al bambino e torno a fissare la marea di gente in cerca di una testa nota. "Muoviti! Il treno parte tra poco!" Lo vedo sopraggiungere e gli faccio segno con la mano. "A che binario dobbiamo andare?" "Il sei" "meglio muoversi allora" "hai trovato il cellulare?" "Cellulare?" Chiede lui confuso. "Quello che avevi lasciato in bagno" "non ho lasciato alcun cellulare in bagno" strabuzzo gli occhi. O ho le allucinazioni o lui ha l'Alzheimer... e nessuna delle due ipotesi mi pare molto positiva. "Ayumi, c'è un biglietto nella tasca dietro, sui tuoi pantaloni" cambia discorso lui. Ma che guarda? Ispeziono la tasca sulle natiche con il tatto e sento che effettivamente c'è qualcosa. "Ti perdono solo perché in effetti c'è un biglietto" dico con nonchalance. Lo vedo diventare più rosso di un pomodoro. "Non stavo guardando di proposito. Il biglietto ha attirato la mia attenzione" dice cambiando direzione dello sguardo. "Sto scherzando" il biglietto in questione non è un foglio qualsiasi: è una carta del mazzo da poker. O meglio... il suo retro lo è. Questa è la sua firma. "Ladro kid" sussurro solo. Questo spiega il comportamento del mio amico: prima non era lui, ma il ladro gentiluomo. Che vuole da me? Sul poco spazio disponibile c'è scritto "sto arrivando. Mi aspetto che la donna, il leone, l'aquila e il toro mi seguano, sarò lì quando la vergine sarà rintoccata due volte" con la sua firma e una data. Deve avermelo messo in tasca prima. Ma che cosa vuol dire il messaggio? È incomprensibile.

Aki ci sta salutando dalle altalene, noi ricambiamo il saluto. Io e il detective abbiamo deciso di denunciare il preavviso del furto tra qualche ora, giusto per avere il tempo di decifrare quel messaggio assurdo. "Quella vecchietta ci sta guardando male" mi fa notare Mitsuhiko. "Probabilmente pensa che quello sia nostro figlio. Tu continua a tenerlo d'occhio: ho paura che scappi" "dovresti farlo tu visto che sei tu la babysitter" mi rimprovera lui sbuffando.
"il messaggio. Per te ha un senso?" Domanda lui "No. Penso però che siano coinvolte oltre al ladro 4 persone e che i "rintocchi della vergine" indichino un un'orario" "e che cosa potrebbe essere il bersaglio?" "Non ne ho idea" "Vediamo su internet se associando la donna, il toro, il leone e l'aquila esce qualcosa di interessante" propone lui prendendo il telefono per effettuare qualche ricerca; io intanto sono impegnata a badare al ragazzino.
"Ho trovato qualcosa di molto interessante" dice con un sorrisetto trionfante il ragazzo. "L'aquila, il leone, il toro e l'uomo simboleggiano i quattro punti cardinali" "ma il messaggio cita una donna, non un uomo" "indovina a quale punto cardinale è associato l'uomo" "al nord, non è vero?" "Azzeccato" lo guardo negli occhi, perplessa "quindi ha sostituito la parola uomo con donna perché io sono una ragazza?" "Forse voleva metterci in difficoltà". "E i 2 rintocchi della vergine? Sapresti dirmi che significhino?" "Tu hai ipotizzato che si trattasse di un orario... sapresti dirlo con precisione?" Rifletto. "Ora come ora no... ma magari" la vergine perché è famosa? Di "vergine" conosco solo la madre di Gesù (figura cruciale nel cristianesimo) e la Regina Elisabetta I (soprannominata così perché non si è mai sposata). "Scusa Mitsuhiko, i quattro simboli presenti nel messaggio... da che cosa vengono?" "Di che cultura fanno parte intendi? Secondo il sito che ho consultato prima queste quattro immagini servono per identificare i quattro eva... eva... eva qualcosa che scrissero una parte del testo sacro dei cristiani, ovvero la bibbia" quindi, forse dobbiamo utilizzare una simbologia familiare alla cultura cristiana per decifrare anche l'ora.
I rintocchi sono tipici di un orologio. Come è fatto un orologio? È diviso in dodici parti. E le lancette compiono sempre lo stesso giro. "Se ti dico qualcosa rappresentato da 12 segni che si ripetono in maniera ciclica... che ti viene in mente?" "Mi viene in mente l'oroscopo" "cerca info relative all'oroscopo europeo" "perché?" "Se anche i segni zodiacali degli europei, quelli che hanno permesso l'espansione del cristianesimo, sono 12 forse abbiamo una pista" "qui mi dicono che i segni zodiacali sono dodici e me li mette anche in ordine. C'è pure la vergine" "che numero è nella successione?" " Ariete, Toro, Gemelli...è il sesto segno. Che centra?" "Se provi a posizionare i segni zodiacali al posto delle ore all'interno di un orologio... cosa succede?" "La sesta ora diventa l'ora della vergine. Si parla di due rintocchi. Sei più due fa 8. Vuoi dirmi che colpirà alle 8?" "No avrebbe scritto direttamente il nome dell'ottavo segno. In un giorno ci sono ventiquattro ore, quindi le lancette devono fare due giri completi. Il primo rintocco la vergine lo fa alle 6 del mattino, il secondo alle sei del pomeriggio" "insomma, ladro kid ci ha sfidato per il 27 di luglio, alle sei del pomeriggio... ma che cosa vuole rubare?" Alzo lo sguardo verso un cartello pubblicitario. Sorrido. "Probabilmente un rosario molto prezioso" e sorridendo fisso l'annuncio. Parla di questa collana religiosa, tempestata di pietre preziose appartenuta a una qualche regina europea, in mostra solo per pochi giorni. Il gioiello appartiene alla famiglia Suzuki, più precisamente a Jirokichi, lo zio eccentrico di Sonoko. "Ha senso. La simbologia cristiana è un richiamo all'oggetto del desiderio"
"let's get this party started" sussurro io, alzandomi dalla panchina stiracchiando le braccia. "Direi che possiamo denunciare il furto" "sono d'accordo con te. AKI È ORA DI TORNARE A CASA!" urlo in direzione del bambino, che ci raggiunge senza fare storie. Lo prendo per mano e ci dirigiamo tutti e tre assieme verso la stazione di polizia più vicina. "Hai riflettuto sulla mia proposta di andare a trovare il dottor Agasa?" Chiedo dopo qualche secondo. "Ci ho riflettuto Ayumi, ma non me la sento. Non ancora almeno" annuisco. Se non vuole andare a trovare il dottore non posso costringerlo.

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