31 solo vernice

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Non lo sta facendo, giusto? Ayumi non si sta avvicinando alla donna armata, non è vero? Non ci credo.
Si sta allontanando da Shinichi; ma che diavolo sta facendo? Lui la guarda sbalordito. Lei semplicemente lo ignora. Lo ignora sorridendo. Ayumi è in gravissimo pericolo... io non me lo perdonerei mai se le succedesse qualcosa, però la nostra killer è armata e ho il terrore di affrontarla. Rimango lì a guardare la mia amica avvicinarsi sempre più. Sto per intervenire, inutilmente: Ayumi ha già disarmato la ragazza con un calcio. La cosa più sorprendente? Ha usato lo sbilanciamento (e la disattenzione della sua vittima) del primo calcio per tirarne un altro, colpendo la venticinquenne in faccia.
Io e i tre ragazzi ci guardiamo interdetti. Lo ha fatto sul serio o l'ho solo immaginato? Ora che ci penso mi aveva accennato delle sue doti nel Judo, ma non pensavo fosse così portata... e non mi aspettavo che avesse così tanto fegato.
La nostra "ammiratrice" cerca di recuperare il coltellino che è finito a pochi metri da lei, conficcato nel pavimento. Ayumi non glielo permette: calpesta il polso della sua "vittima" prendendo il coltellino da terra e lanciandolo a me. "Questo non ti serve più" dice la detective. La ragazza distesa a terra cerca di mettersi su un fianco. Errore che le è costato caro: la mia amica l'ha colpita al ventre talmente forte da farle perdere i sensi. Io e Shinichi ci intendiamo con un solo sguardo: entrambi siamo sbigottiti. "Come ti è saltato in mente?" Urla invece Heiji rimasto in disparte per quasi tutto il tempo. "Affrontare una criminale armata? Tutta da sola? E se ti fosse successo qualcosa novellina? La responsabilità di chi era?" Lei osserva il detective con i palmi chiusi a pugno. A questo punto si aggiunge Shinichi "Ayumi, Heiji ha ragione: con quel coltello potevi farti molto male. Perché non ci hai aspettati? Perché non ci hai spiegato la situazione?" Chiede urlando il detective dell'Est. Lei lo guarda dritto negli occhi senza dire una parola. Basta così poco per far zittire l'adulto.
Rimaniamo qualche secondo in silenzio. Solo a quel punto mi avvicino alla mia amica e, mettendole un palmo sulla spalla, le faccio notare la gravità della situazione che ha appena affrontato. Lei scosta la mia mano ed aggiunge: "come se questa fosse stata la peggiore" a quel punto Shinichi esplode. "Ayumi, potevi MORIRE, non so se te ne rendi conto" lei sorride. Un sorriso di scherno; non è un buon inizio. Si avvicina al detective. "Sai che cosa mi poteva uccidere Kudo?" Chiede lei cantilenando ogni singola parola. "Poteva uccidermi la pistola che mi hanno puntato contro una rapina in banca, poteva uccidermi il fucile di un cacciatore che ho incastrato in terza media, poteva uccidermi il pugnale di un rapitore. Questo poteva uccidermi, non quella limetta per le unghie che impugnava quella disperata" ed indica la donna esanime sul pavimento, poi si lascia andare ad un risolino divertito. "Anzi no, sai che cosa poteva uccidermi? I tanti assassini che ho incrociato sul mio cammino in seconda elementare, il tutto per colpa tua, Kudo. Quello avrebbe potuto uccidermi"
La giovane promessa nel campo investigativo si gira, dando le spalle al suo interlocutore. Fa un passo, ma poi si ferma. Gira la testa e sputa tutto il suo odio accumulato negli anni con qualche semplice frase: "Mi sono sentita molto più al sicuro ora, mentre disarmavo una criminale, rispetto a quando andavo in giro con te tanti anni fa, quindi non venire qui a farmi la paternale" fa un altro passo, ma poi aggiunge: "Ah a proposito, giusto per fartelo sapere, pratico Judo da più di cinque anni. Credo di aver imparato qualcosa non trovi?" Un silenzio raggelante cade tra le pareti di quella stanza, fino a quando non è la stessa ragazza ad interromperlo
"Cambiando discorso... Mitsuhiko chiama la polizia. Non vorrei che questa stronza si svegliasse da un secondo all'altro... sai che questa frase ha un sapore molto meno amaro ora che non esce dalle tue labbra Kudo?"
Senza aggiungere altro o guardare in faccia qualcuno dei presenti la mia coetanea raggiunge il suo zaino e ne tira fuori un rotolo di garza che usa per legare le mani e le caviglie della donna svenuta sul pavimento.
Poi riprende il suo zaino ed esce dalla lavanderia.

Ho chiamato la polizia un quarto d'ora fa e sono appena arrivati. Fuori dall'hotel noi tre detective spieghiamo all'ispettore di turno che cosa sia successo. Ayumi invece se ne sta in disparte, con il telefono in mano. Ha appena chiamato Mai e le sta dicendo che l'incubo sta per terminare. L'ispettore che ci sta ascoltando è molto scettico al riguardo. Mostriamo i messaggi minatori identici che abbiamo ricevuto. "Ma esattamente, voi tre chi siete? Da quello che dice il vostro "fan" siete tre detective... ma come è possibile? Uno di voi farà le scuole medie!" E mi indica con un cenno. "Siamo i detective dell'Est, dell'Ovest e quel ragazzino è quello del Sud. La ragazza che sta telefonando in quell'angolo è la detective del Nord" ci presenta Shinichi. "Non ne ho mai sentito parlare" continua imperterrito il poliziotto. Un'agente si avvicina a noi e ci guarda piena di ammirazione. "Non ci credo!!" Esclama lei guardandoci uno per uno. "Ragazzi non vi avevo riconosciuto subito, ma voi siete Shinichi Kudo, Heiji Hattori e Mitsuhiko Tsuburaya... esatto?" Tiro un sospiro di sollievo. Qualcuno che possa confermare la nostra versione dei fatti. "Siamo proprio noi" risponde Heiji con un sorriso. "È veramente un piacere incontrarvi di persona! Siete stati voi ad ispirarmi e a farmi amare l'ambito investigativo. È solo per merito vostro se ora sono una poliziotta" "Li conosci?" Chiede un po' confuso l'ispettore. "Certo che li conosco! Sono i tre detective dei punti cardinali! Ma con voi non ci dovrebbe essere anche una ragazza?" Noi tre simultaneamente indichiamo Ayumi con il pollice. I suoi occhi si illuminano ancora di più. "I detective dell'Est e dell'Ovest, questi due giovanotti, sono conosciuti per avere un'intuito pazzesco, che hanno iniziato a sfruttare fin dal liceo, mentre lui" e indica me "non è delle medie ma delle scuole superiori. Anche se ha dieci anni in meno dei suoi colleghi riesce a risolvere casi molto complessi e complicati, mentre laggiù in fondo abbiamo la new entry del quartetto: coetanea di questo ragazzo anche lei ha dimostrato di avere fiuto, talento e coraggio. Ha capito chi avesse ucciso quel magnate facoltoso, a Nagasaki. Si ricorda? È il caso che ha fatto molto scalpore qualche mese fa. Mi fareste l'autografo, per favore?" Chiede sorridendo. Come puoi dirle di no?
Grazie a questo intervento fortuito l'ispettore crede alle nostre parole e chiama una squadra di artificieri per disinnescare i bracciali dei nostri amici.
Una pattuglia accompagna la donna in centrale per l'interrogatorio. Non ha riportato ferite gravi e ha ripreso i sensi pochi istanti prima che arrivassero le forze dell'ordine. "Sapete dove siano i vostri amici?" "Sono nel parco" rispondo prontamente. "La ragazza lì in fondo è al telefono con una di loro" l'ispettore si dirige da Ayumi, si scambiano due parole e poi lei gli porge il suo telefono. Pochi istanti dopo l'uomo invita la mia amica a venire verso di noi. Quando siamo tutti e 4 assieme l'ispettore ci propone di andare verso l'entrata del parco. A quel punto l'uomo chiede alla ragazza dell'ufficio informazioni di fare un annuncio per richiamare i nostri accompagnatori.
Pochi minuti dopo li vediamo arrivare tutti e 4. Ayumi immediatamente corre verso Mai e la abbraccia, quasi come se volesse soffocarla. Basta solo quell'abbraccio per comunicare all'una e all'altra la paura che entrambe hanno patito. Toshida sta per mettere un piede fuori dal perimetro, lo fermo costringendolo ad indietreggiare di qualche passo. Ran e Kazuha sono già state raggiunte dai loro fidanzati che adesso le tengono per mano.
Parliamo un po'. Toshida mi chiede che cosa abbia fatto in questi tre giorni. Faccio il vago, dicendo che io e gli altri tre abbiamo ricevuto una convocazione urgente per un fatto molto grave, un sequestro di persona. Notiamo la squadra degli artificieri arrivare. Tranquillizziamo i nostri amici dicendo che ora è tutto apposto. Mai ha le lacrime agli occhi, Toshida è confuso.
A preoccuparmi sono le reazioni di Ran e Kazuha: si arrabbiano molto e se la prendono con i fidanzati. "Che succede Mitsuhiko??" Chiede il mio amico. "Va tutto bene. È una storia lunga. Mantieni la calma, dopo te lo spiegherò" "Shinichi che storia è questa?" Chiede Ran. "È il bracciale non è vero?" Urla Kazuha. "Ragazze, vi prego mantenete la calma. Possiamo spiegarvi ma prima dobbiamo togliervi quei pass" spiega Shinichi.

Dopo aver evacuato quella zona del parco Il primo bracciale che cercano di togliere gli artificieri è quello di Mai... la cosa più bella? L'agente appena lo apre inizia a ridere e si toglie la protezione dalla testa. "È falsa. State tranquilli. Sembrava C4. La chiusura metallica è ben fatta, ma è l'unica cosa professionale in questo arnese. Se la bomba scoppiasse la cosa peggiore che potrebbe capitarti, signorina, sarebbe macchiarti la maglietta di vernice" Mai lascia andare le lacrime trattenute. "BOMBA???" urla Toshida. "Non siamo sicuri che anche gli altri bracciali siano identici, ma basterà un rapido controllo per verificarlo" "È PER QUESTO CHE TI SEI ASSENTATO? IL SEQUESTRO DI PERSONA ERA IL NOSTRO?" Chiede Toshida urlandomi contro. Porto una mano dietro la nuca. "Già, scusa amico mio. Non sapevo come avresti potuto reagire" lui rimane a bocca aperta. "Per questo Mai era così strana. Tu lo sapevi, vero?" Lei annuisce. "Sì lo sapevo" "e perché non ce lo hai detto?" Chiede Ran. "Io... io non sapevo se voi sareste stati in grado di reggere una pressione del genere. Poi vi avrei rovinato la vacanza" dice la ragazza tra i singhiozzi. Sorrido. È proprio in gamba. Non ha fatto sospettare nulla agli altri e ci ha permesso di lavorare con più tranquillità. Mai e Ayumi sono proprio un'accoppiata vincente. Sangue freddo, fermezza e coraggio fanno parte del loro carattere. Sono riuscite a gestire tutta questa pressione in modo a dir poco meraviglioso (se ovviamente escludiamo il momentaneo mental breakdown della detective).
Mai è fuori dalla mia portata, mi spiace ammetterlo.

Tutti i bracciali sono stati controllati e nessuno di loro si è rivelato essere una vera bomba.
Tiriamo tutti e 8 un sospiro di sollievo. L'ispettore ci comunica che, per adesso, possiamo tornare a casa e ci invita calorosamente a recarci al nostro domicilio: nessuno continuerà a pagare le nostre spese dell'hotel.
Ci avvisa anche che saremo chiamati domani mattina per dare una versione più ricca di dettagli della storia. "Sta scherzando spero! Non mi farò la tratta Osaka-Tokyo in macchina due volte nel giro di due giorni!" Sbraita Heiji. "Potete stare da noi" propone Shinichi. "Abbiamo una stanza degli ospiti a casa. Potete dormire lì se volete" Heiji e Kazuha si guardano, per poi diventare rossi in volto. Sembrano due ragazzini. Sono sul serio imbarazzati nel condividere lo stesso letto anche se sono fidanzati? Sono così teneri.
"Em, ok va bene, cioè a te non dispiace, vero Kazuha?" "No, no figurati. Piuttosto di fare la strada del ritorno è molto meglio fermarsi da Shinichi e Ran per una notte" "allora tutto risolto" esclama Ran contenta. L'ispettore ci saluta e torna in centrale per finire il suo lavoro. "Dovremo prendere un treno a questo punto" puntualizza Ayumi sospirando. "Sarà meglio muoverci se vogliamo essere a casa per le 11: sono già le 8 e mezza" "ho capito che abbiamo il coprifuoco in quanto studenti*, Ayumi, ma ci vogliono solo venti minuti per arrivare alla stazione più vicina a casa" esclama Mai. "Sì, ma dobbiamo ancora fare le valigie e dobbiamo farcela a piedi la strada dalla stazione, ti ricordo" "Saranno 10 minuti a piedi" sbuffa Mai. "Possiamo portarvi noi a casa" interrompe la discussione Kazuha. "Abbiamo due macchine e voi siete solo in 4. Inoltre abiterete tutti vicini, no?" La ragazza cerca l'approvazione degli altri adulti che annuiscono. "Beh, allora grazie per il passaggio" conclude il discorso Toshida, con un sorriso.

*ho scoperto che in Giappone gli studenti sono sottoposti ad un coprifuoco. In tutto il paese non puoi girare dopo le 22, a Tokyo dopo le 23. Se la polizia ti trova per strada dopo quell'ora puoi essere arrestato o ricevere multe salate (non mi ricordo bene)

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