36 campeggio

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È passata una settimana dal caso intricato di Miracle Land. Tutto è tornato come prima, abbiamo un'intera estate davanti a noi.
Per questo la mia coinquilina mi ha proposto di andare in campeggio per qualche giorno. Sul momento non mi era sembrata una cattiva idea, se non per il fatto che nel posto dove vogliamo stazionarci non c'è segnale telefonico.
Un vero peccato, perché tutte le sere le passo al telefono con Mitsuhiko e mi dispiace interrompere questa abitudine per qualche giorno.
Dopo averlo avvisato che sarei sparita per qualche tempo, Mai ha prenotato i biglietti del treno e cercato una corriera che ci portasse a destinazione. Siamo proprio sull'autobus in questo momento.
"Che ti ha detto Mitsuhiko quando ha saputo che saresti scomparsa per un po'?" Chiede lei. La guardo negli occhi. Mi dispiace per come siano andate le cose tra lei e il mio amico.
Non ho ancora capito perché dopo il soggiorno al Red Castle non abbiano ripreso i contatti, ma si vede che lei ci è rimasta male. Che si sia infuriata per le lunghe conversazioni telefoniche tra me e lui? No, no, me lo avrebbe detto in faccia senza farsi troppi problemi.
Ormai parla del ragazzo come se fosse un vecchio compagno di classe, non l'idolo che lei ammirava tanto fino alla settimana scorsa.
"Mi ha detto di non preoccuparmi e che anche lui aveva da fare in questi giorni, per conto dell'ispettore Megure" "Chi?" "L'ispettore un po' grassottello che trovava sempre sulle scene del crimine "la squadra dei giovani detective"" rifletto per qualche secondo. Non so se chiederglielo o risultare troppo scortese e invadente. "Che c'è?" Chiede lei, notando che la sto fissando da troppo tempo. "Nulla, volevo solo farti una domanda" "spara" "ho paura di essere troppo invadente" "Ayumi, sei la mia migliore amica, non mi farei problemi a risponderti alle domande più imbarazzanti" fisso il pavimento del mezzo di trasporto per qualche secondo. "Perché se parliamo del detective del Sud tu diventi così fredda? Una settimana fa solo a sentirlo nominare avresti fatto i salti di gioia" lei sogghigna. "Sei una detective, eppure me lo chiedi?" lei sospira. "Diciamo che lui era la mia celebrity crush. Da quando ho saputo della sua esistenza ho sognato di incontrarlo... peccato che mi sia creata delle false aspettative" detto questo fa una pausa. Con un cenno la incito a continuare. "Pensavo che Mitsuhiko fosse il classico "bello e dannato", fammi passare questa definizione, con un acume sopra la media. È stato orrendo la prima sera scoprire che non era così. L'ho trovato un goffo imbranato che con me non sapeva come comportarsi" e a queste affermazioni sorride, ricordando con nostalgia il momento. "Non che sia una cosa negativa eh, intendiamoci... ma se ti aspetti pane e nutella e ti servono pane e burro di arachidi rimani un attimo di sasso" annuisco. "All'inizio ci sono passata sopra perché pensavo di piacergli e alla fine un po' anche lui piaceva a me, ma quando ti telefonava a quegli orari improponibili con scuse inverosimili, beh ho capito che io non sarei mai stata niente per lui" a questo punto arrossisco un po'. È in parte colpa mia. Se non avessi deciso di crollare proprio quella notte Mitsuhiko non mi avrebbe telefonato ogni sera per capire come stavo. "Ma Mai, le nostre erano e sono chiacchierate amichevoli. Parliamo sempre principalmente dei casi risolti" "questo lo so Ayumi; mi fido di te e per questo immagino che tu, avendo capito i miei sentimenti, non abbia avuto intenzioni non amichevoli con lui" figuriamoci se ci voglio provare con il mio migliore amico delle elementari... e poi sì, come ha detto lei conoscevo l'ammirazione provata dalla ragazza per il detective. Non flirto con le cotte delle mie amiche.
"Ciò che intendevo, Ayumi, è che se fosse stato veramente interessato a me dopo averti chiamato... beh avrebbe chiamato anche me, avrebbe insistito per vedermi. O quantomeno ti avrebbe detto di salutarmi. Non è successo nulla di tutto questo e quindi dopo la prima serata abbiamo smesso di parlarci.
Certo. Ho sbagliato anche io perché se non chiamava lui potevo farlo io, ma alla fine ho capito che non ne valeva la pena. L'ho evitato per questo nei giorni successivi: mi ha deluso e non potevo accettarlo" e mi sorride. "Se non ti ha considerata troppo è solo perché in quei giorni eravamo molto impegnati a risolvere il caso" cerco di tranquillizzarla. "E perché lui tiene più a te che a me" aggiunge lei addolorata. "E se tiene di più ad una sua amica che a me... beh vuol dire che io sono meno di un'amica" "no, non dire così. Sono certa che tu per lui sei importante" "ma non abbastanza" non posso darle torto. Alla fine lei non provava qualcosa per la vera personalità del detective ma solo per la sua immagine. Forse è un bene che la cosa non sia proseguita. Da come me lo sta dicendo il vero lui non le piaceva.
"Spero che tu non ce l'abbia con me per questo" dico io. "No, no Ayumi. Non potrei mai avercela con te. Specialmente per una cosa del genere"

Trovato il punto indicato in cui dover piantare la tenda e aver pagato il nostro soggiorno, ci dirigiamo all'interno del bosco per raccogliere della legna per il fuoco. Non potendo portare tutto l'occorrente per una grigliata abbiamo preso solo una griglia del forno e qualcosa per poterla tenere sollevata. Non potendo prendere la macchina non potevamo certo trasportare il barbecue intero. "Che sia stata una buona idea lasciare le nostre cose incustodite?" "Non ti preoccupare: prima di inoltrarci nella foresta ho avuto la premura di togliere i portafogli dalle borse" e li mostro alla mia amica. Mai mi ringrazia, considerando il fatto che non vuole perdere metà stipendio del mese scorso. Sono d'accordo con lei. Non voglio certo che la paga del mio penultimo caso sparisca senza lasciare traccia. "Hai avuto un'ottima idea a venire qui Mai. Ci voleva una vacanza degna di questo nome. La scorsa settimana è stata un fiasco" "concordo. Questi tre giorni potranno farci solo che bene, anche se non abbiamo programmato di fare nulla" "vicino al campeggio, a tre chilometri circa, c'è una piccola cittadina. C'è un tempio molto piccolo, ma è stato costruito su ordine di un imperatore del periodo Kamakura. Inoltre ci sono dei bagni termali parecchio frequentati e in questo periodo si svolge una festività del luogo, caratterizzata da stand gastronomici e un combattimento di kendo previsto per domani" "vedo che ti sei informata" "non ho troppa voglia di passare giorni all'interno di un bosco a cercare insetti, pescare in un lago sperduto e camminare" mi giustifico io. "Credo che la legna basti. Torniamo indietro: dobbiamo ancora montare la tenda. Perché non hai preso quella che appena si apre è già pronta?" "Perché la nostra era la meno cara e dopo... vuoi pensarci tu Ayumi a rimetterla dentro il suo contenitore? Dalle recensioni ho letto che è molto difficile" "va bene ragazza taccagna, va bene" "io non sono taccagna! So utilizzare il denaro come si deve"
Torniamo alla nostra postazione e, mentre io sistemo la legna per il fuoco e Mai capisce come montare la tenda, passano delle auto della polizia. Le sirene sono spente, ma i lampeggianti rossi sono fastidiosi. È molto strano che delle auto passino per la stradina in terra battuta che costeggia l'area campeggio. "Ancora? Non ne posso più. Ieri notte le loro sirene mi hanno svegliato!" Si lamenta il nostro vicino di tenda. "Ah, non è la prima volta che la polizia passa da qui?" "No, no per nulla. Sono qui da quasi una settimana e avrò visto almeno 6 pattuglie passare da queste parti" "ha idea di che cosa sia successo?" "No mi dispiace, non saprei dirti" "È stato commesso un omicidio" risponde alla mia domanda un ragazzo, credo di averlo visto prima a 5 postazioni distanti dalla nostra.
"Un omicidio?" Chiediamo in coro io e Mai. "Sì. È stato assassinato un ministro che si trovava qui in vacanza" i miei occhi si illuminano, guardo Mai. "No" dice solo. "DAIIIIIIIII" la supplico io. "No, non andremo in città per risolvere questo mistero" "ma io mi diverto!" Protesto io. "Come fai a divertirti risolvendo delitti del genere?" Chiede esasperata lei. "Un'occhiata. Solo un'occhiata" "prima mangiamo e montiamo la tenda" "va bene capo" rispondo. "Risolvere il delitto?" Chiede il ragazzo. "E come vorresti fare? Scusa se te lo chiedo ma non è da tutte le ragazze fare affermazioni simili" non lo dice con tono di scherno, ma semplicemente con stupore. "Non mi sono presentata: Yoshida Ayumi. Faccio la detective privata per hobby"

Asciugo il sudore dalla mia fronte. Finalmente io, Mai e il ragazzo di prima abbiamo finito di montare la tenda. È stato veramente gentile a darci una mano. Dopo esserci salutati io e Mai prepariamo la nostra postazione cibo.
Dopo aver piantato i 4 sostegni posizioniamo sopra di essi la griglia del forno. La nostra "costruzione" è molto precaria, ma basta che stia in piedi il tempo necessario per cucinare le nostre provviste. "Che abbiamo portato?" "L'occorrente per pranzare. Dopo aver sistemato le nostre cose all'interno della tenda dobbiamo far tappa in città" "e che abbiamo per pranzo?" "Verdure, carne... un po' di pane... questo. Non potevo portare molto altro" "non ti preoccupare. Ci rifaremo durante la cena" accendo la legna con un fiammifero. Regolata la fiammata (io e lei abbiamo deciso di tenerla veramente bassa) aspettiamo che la carne si cucini. "Abbiamo dell'acqua in caso divampi un incendio?" "La solita esagerata. È dentro il mio zaino Mai. Passami una bottiglietta"
Lei fa come le è stato chiesto. Rispettati i tempi di cottura iniziamo a mangiare. È venuto tutto molto squisito. E la nostra griglia non è crollata perciò io la considero come una vittoria. Spegniamo il fuoco con l'acqua rimasta e aspettiamo che il metallo della griglia da forno si raffreddi, nel frattempo sistemiamo le cose all'interno della tenda. "Il sacco a pelo ce l'hai tu?" Chiede la mia coinquilina. Annuisco e le passo l'oggetto desiderato. Sistemati i vestiti sopra un telo (tenerli tutti nello zaino sarebbe stato peggio), facciamo un ispezione rapida alla nostra area: dove siano i bagni, se la struttura è munita di cucine comuni (cosa alquanto probabile, ma non si sa mai. Forse avremmo dovuto fare questo controllo prima di mangiare) e per ultima cosa chiediamo al proprietario del posto quanto disti da lì la cittadina.
Come avevo detto in precedenza sono quasi tre chilometri a piedi: in una mezz'oretta si arriva tranquillamente.
Decidiamo così di metterci in marcia verso il paesino. Oltre a comprare le cibarie vorrei capirci di più sulla storia del ministro assassinato.

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