Abbiamo trovato la casa degli amici della vittima. Il sopralluogo non ha dato alcun risultato, purtroppo. Questi due fratelli non sembrano nascondere nulla.
"Grazie per la collaborazione" "vogliamo giustizia per la nostra amica. La polizia quindi ha riaperto il fascicolo" constata Go. "Non proprio. La nostra è un'indagine personale" confessa Mitsuhiko ai due. "Un'ultima cosa, poi togliamo il disturbo" dico io, lasciando a Mitsuhiko il compito di prendere nota. "Per caso, sapreste dirci i nomi delle due amiche con cui Toshie passava dei pomeriggi al bar "black pearl" ?" "No, mi dispiace molto. Noi tre eravamo soliti ad andare al cinema ogni venerdì sera e cenare poi in un ristorante lì vicino" "come si chiama il ristorante?" Chiede il mio collega. "Si chiama "da Marta" è il locale italiano che si trova qui a pochi passi. Come stavo dicendo... eravamo soliti a commentare il film tutta la sera, oppure parlavamo delle opere dello stesso regista, non abbiamo mai parlato di questioni personali. Di lei sapevamo solo il nome, il cognome e l'età" osservo il ragazzo prendere nota, non appena chiude il suo quadernetto mi alzo dal divano, faccio un inchino e saluto i due ragazzi, lasciandoli studiare per i loro esami universitari.
"Tu hai notato qualcosa?" Chiedo al mio amico, una volta usciti dal condominio. "No. Per me sono puliti" "abbiamo solo perso tempo" sospiro. Guardo l'ora. È l'una passata. "Andiamo a magiare?" Chiedo al ragazzo. "E il campo da golf? E il ristorante?" "Andiamo a pranzare lì? Sappi che non ho nessuna intenzione di mangiare solo un dolce, come ieri" "parli proprio come Genta" mi fa notare lui, deridendomi per gioco. "I sacchi vuoti non stanno in piedi. Dai andiamo" "come vuoi tu" si arrende Mitsuhiko, seguendomi verso l'entrata della pizzeria.
Ci sediamo ad un tavolo, ad un angolo della sala. "Non ti ho neanche ringraziata per avermi offerto la colazione, questa mattina"
L'ho fatto volentieri. È stato molto gentile con me ieri sera. "Non ti preoccupare. È stato un piacere. Era il minimo Mitsuhiko" lui mi sorride. "Sei troppo buona" mi confessa. "Naaa, ringrazio i miei amici dando loro del cibo" "allora il nostro amico paffuto ti resterebbe accanto sempre" ridacchiamo entrambi.
Rimaniamo nel locale altri quaranta minuti, io mangio una pizza, lui un piatto di pasta. "Dividiamo il conto in due?" Chiedo io alzandomi dal tavolo. Abbiamo anche discusso su come muoverci nel pomeriggio. Insieme abbiamo decretato che: prima chiederemo informazioni a qualche responsabile del ristorante, poi passeremo al campo da golf e infine contatteremo la polizia, perché entrambi vogliamo seguire l'intuizione che ho avuto prima, al cinema.
"Va bene, tanto abbiamo preso le stesse cose, più o meno"
Alla cassa, dopo aver diviso il conto, chiediamo di parlare con un superiore. Il ragazzo dietro il bancone, scosso, chiede cosa non sia stato di nostro gradimento. "Oh, nulla del genere. Siamo due giornalisti mandati da Tv Tokyo. Vorremmo pubblicare un servizio su questo locale" inventa sul momento Mitsuhiko. Geniale! Non ci avrei mai pensato. Il ragazzo ci ringrazia per l'interessamento e ci invita ad aspettare qualche altro minuto. Dopo aver fatto pagare i clienti in coda l'uomo ci porta dal capo-chef, proprietario del posto.
Il ragazzo illustra la situazione al suo superiore. Lui immediatamente ci invita a prendere posto ad un tavolo appartato e ci lascia parlare.
"Siamo qui perché vorremmo fare delle domande. Conosce questi due ragazzi?" Chiede Mitsuhiko, mostrando all'uomo la foto dei due fratelli. Reperita non so dove, non so come, probabilmente grazie a Instagram. L'uomo ci butta un occhio. "Sì, sono i clienti più rumorosi che abbiamo. Non sapete quante lamentele abbiamo ricevuto. Di solito sono accompagnati da una ragazza. Fortunatamente non li vedo in giro da mesi. Non facevano altro che parlare di cinema" ok, almeno ora sappiamo che i due bell'imbusti non mentivano a riguardo. "Sa dirci qualcosa sulla donna che li accompagna?" "No, no. Se non che era abituata a prendere degli spaghetti e un tiramisù"Usciamo dal ristorante, più scoraggiati di prima. Anche lì un buco nell'acqua.
Speriamo che al campo da golf vada meglio.
"Prendiamo l'autobus?" "No, non ha senso. La nostra destinazione è a circa venti minuti a piedi" mi risponde Mitsuhiko, mettendosi in marcia per raggiungere la nostra meta.
Il sole sta iniziando a picchiare e mi fa male la testa. Tolgo il cerchietto e lo infilo nello zaino, tra le altre cose. Non sarebbe male avere un parasole, sto rischiando di scottarmi, o peggio, di abbronzarmi.
"Ti vedo affaticata. Vuoi che tenga io la borsa? Dopotutto lì ci sono anche i miei effetti personali" "no, no, tranquillo. È solo il caldo. Non voglio che la mia pelle si scurisca, ma ahimè non ho qualcosa con cui coprirmi. Penso di essermi già scottata la testa" eppure siamo rimasti sotto il sole appena dieci minuti. Forse è lo stress: due giorni fa ho passato un'intera giornata all'aperto e non ho avuto problemi. "L'afa è molto più presente rispetto a qualche giorno fa, per non parlare delle temperature, che si sono alzate parecchio nel giro di qualche giorno" "ci vorrebbe un temporale" constato io, guardando il cielo, alzando una mano, in modo tale che la luce non mi accechi.
Sento qualcosa posarsi sulla mia testa, dalla visiera che intravedo deduco che quel qualcosa sia un cappello. Spontaneamente mi giro verso il mio accompagnatore. Lui è senza berretto, il suo amato berretto con il logo degli Spirits che ha da più di dieci anni ormai. Lo stesso cappello che ha prestato tante volte alla mia migliore amica Ai.
"Puoi tenerlo per oggi, se ti fa male la testa, tanto non è quello originale" "ah no? E quello che usavi quando eri piccolo dov'è?" "A casa, lo conservo all'interno di un armadio. Ho comprato questo in seconda media" e mi sorride spontaneamente. Tocco con le dita la visiera di quel cappello. "Deve piacerti proprio tanto questo berretto, se a distanza di anni ne hai preso uno identico" "non sono proprio uguali: il logo è diverso" mi sfilo l'accessorio dalla testa ed esamino il logo. Cerco di ricordare come fosse quello vecchio. Dopotutto, non mi sono più interessata al calcio dalla seconda elementare.
"La differenza sta nella disposizione dei colori delle strisce. Qui sono prima verde-blu poi bianche, nel cappello che ho a casa prima le righe sono bianche poi verdi-blu" mi spiega con gentilezza il ragazzo.
Sistemo sulla mia testa il cappello, in modo tale da proteggermi dalla luce del sole.
Il ragazzo prende il telefono e approfitta del tempo della camminata per chiamare Megure, in modo tale da avere i file da esaminare tra poco. "Lo so ispettore che le sto chiedendo un grosso favore, e lo so che lo sto facendo spesso ultimamente, ma è una questione di vita o di morte!" Dopo qualche attimo di silenzio Mitsuhiko, esasperato dice "la prego, ispettore! In cambio le risolvo tutti i casi che vuole"Arriviamo al campo da golf e scopriamo immediatamente che la nostra vittima non era una cliente, ma lavorava lì. Dai, con un po' di fortuna riusciremo a trovare qualcosa, qualsiasi qualcosa. Il ragazzo che di solito è di turno con lei fortunatamente è presente. Facciamo a lui un paio di domande mentre va su e giù, per riempire secchi di palline, dare scarpe ai clienti, sistemare le piste e roba del genere. Quello lì non si ferma un attimo. Si vede che è scocciato dalle nostre domande, ma riusciamo a scoprire che:
A) la vittima era molto riservata
B) il tipo non pensa che avesse un fidanzato o una fidanzata (niente anello all'anulare, non sembrava innamorata e nessuna persona la veniva a prendere, eccezion fatta per i suoi due amici e le sue due amiche)
C) le sue due amiche la passavano a prendere a fine del turno, tre o quattro giorni a settimana (che variavano sempre) per poi andare al bar.
D) riusciamo a ricostruire gli spostamenti della vittima durante il suo ultimo giorno di vita.
Il ragazzo, non sopportando la nostra insistenza è costretto a chiamare il suo superiore, un omaccione di 30 anni circa, che spinge Mitsuhiko fino all'ingresso, costringendomi a seguirlo.
Veniamo cacciati fuori entrambi.
"CHE MODI!!" urlo io, sbraitando contro la porta chiusa. "VI RECENSIREMO NEGATIVAMENTE SU TRIPADVISOR!!!" li minaccio. Arrabbiata nera e fuori di me mi allontano il più possibile dalla struttura sportiva. Prendo il telefono e, mantenendo la mia promessa, commento la struttura in modo molto, molto negativo. Addirittura valuto il centro con una sola stella.Sono quasi le quattro e mezza.
Io e Mitsuhiko ci fermiamo in un parco. Ci lasciamo andare su una panchina, subito dopo il ragazzo mi inoltra i fascicoli che è riuscito ad ottenere con molta fatica dall'ispettore. "Grazie Mitsuhiko. Ti sono debitrice, di nuovo" "ti ricordo che stiamo cercando di salvare la vita anche al mio migliore amico" e dopo queste parole ci immergiamo nei documenti.
Su quei pixel ci sono scritti tutti i delitti compiuti il 9 di dicembre nel distretto in cui girava la ragazza. Sarebbe bello poter ricostruire tutti i movimenti della venticinquenne, per filo e per segno. In linea di massima sappiamo che è uscita di casa verso le 8 e 30, per recarsi al lavoro, dove ha iniziato il suo turno alle 9. In pausa pranzo, tra le 13 e le 13 e 30 è uscita a prendere il pranzo per poi tornare sul suo posto di lavoro (il ragazzo scorbutico ci ha detto che non è stata via per più di qualche minuto). Ha ripreso a lavorare e ha staccato alle 17 e 30. Quel giorno pare che nessuno sia venuta a prenderla. Da lì abbiamo un buco di 30 minuti circa, poi sappiamo che Toshie ha acquistato un biglietto per un film iniziato intorno alle 18 e finito alle 19 e 30. Poco dopo la disgrazia.
Dobbiamo cercare un crimine avvenuto tra le 8 e 30 e le 9 sul tragitto che faceva a piedi la vittima ogni mattina o lì nei dintorni. Un crimine avvenuto molto vicino alla struttura golfistica intorno le 14 e 15 (ora in cui lei è uscita per prendere il pranzo) e un crimine avvenuto tra le 17 e 30 e le 18 in un ampia area i cui estremi sono il cinema e il posto in cui la vittima lavorava.
"Penso di aver trovato qualcosa. Pagina 4" immediatamente mi precipito sul paragrafo indicato dal detective.
Abbiamo un rapimento avvenuto intorno alle 8 e 40. In un palazzo molto vicino alla casa della ragazza. Lo scarto immediatamente. Toshie in quel momento era già molto lontana da lì.
Intorno alle 13 e 30 é stato commesso un omicidio, ma a più di un chilometro da dove lavorava la ragazza, quindi anche questa ipotesi è da scartare.
"Credo di aver capito. Pagina 11, paragrafo due" "rapina a mano armata? E perché no l'omicidio allora?" "Il suo collega non ci ha detto che Toshie sembrava agitata, quindi ritengo che ci siano maggiori probabilità che ciò che l'abbia sconvolta sia avvenuto in quella mezz'ora di vuoto totale, tra le 17 e 30 e le 18" "credi che abbia visto in faccia uno dei 3 rapinatori?" "Sì, magari per errore uno si è tolto il passamontagna per qualche secondo e lei lo ha visto" "non hai torto. Qui dice che uno dei malviventi, quando è uscito dalla banca si è tolto il casco che indossava per qualche attimo, ma a causa della pessima qualità dell'immagine e del fatto che il criminale si trovasse appena dentro l'inquadratura, non sono riusciti a identificarlo" "e a questo ci ha pensato Toshie. Lei lo ha visto in faccia mentre si toglieva il casco, per questo il rapinatore se l'é rimesso subito dopo" "ma ormai era troppo tardi e i rapinatori hanno deciso di andarsene, per ritrovarla qualche ora dopo e ucciderla, in modo tale che non parlasse"

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Detective Girl
FanfictionShinichi Kudo è riuscito in un'impresa che sembrava impossibile: recuperare il suo corpo adulto e disintegrare l'organizzazione a partire dai suoi vertici. Ormai è passato quasi un decennio dalla sconfitta degli uomini in nero. I "Detective Boys" s...