14 pt. 2 post contest

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Vado a prendere una boccata d'aria. Non ne posso più di aspettare i risultati del concorso in camera mia. "Dove vai Ayumi?" Chiede Mai, seduta al tavolo in cucina, ora alle prese con giapponese. "Torno tra poco, ho bisogno di un po' d'aria e magari di un the. Torno per cena mi sa" "vuoi che la prepari io o la ordiniamo?" "Se tutto va come previsto la ordiniamo. Dobbiamo festeggiare amica mia" "cosa?" "Credo di aver vinto il contest Mai" la ragazza mi sorride, ma sembra turbata dalla notizia. "Cosa vuoi che ordini?" "Sushi, tanto sushi. Per me il solito, ah offro io stasera. Trovi i soldi al solito posto in camera mia se il fattorino arrivasse prima di me" "ricevuto capo" porto il portatile con me. Cammino per il quartiere dieci minuti buoni per poi decidere di stabilirmi in un cafè. Ordinata la mia bevanda preferita aspetto. Fisso il computer ogni secondo, sperando sempre di ricevere una notifica. L'attesa mi sta logorando... e se poi Akechi avesse avuto ragione? E se poi alla fine avessi preso un granchio con la trama del libro? E se non fossi io la nuova detective del Nord? Sarebbe una sconfitta devastante per il mio ego. Senza questa vittoria molto probabilmente la mia carriera non proseguirà. Non ci ho mai pensato prima, ma se i miei clienti mi hanno assunto è solo perché sono una novità, perciò attiro l'attenzione mediatica, cosa che ha fatto guadagnare pubblicità gratuita ai miei avventori. Ma una volta che tutti si dimenticheranno del caso Nagasaki? Sono già passate diverse settimane da allora...
Se i miei dubbi fossero fondati dovrei tornare alla solita vita di prima e questo vorrebbe dire cercarsi un lavoro in qualche bar. Non sono disposta a farlo, a rinunciare alle mie passioni. Inizio a mangiarmi le unghie per il nervosismo. Dal risultato del contest dipenderà anche la mia vita da studentessa. Ora sto iniziando a dubitare seriamente della mia vittoria. La mia testa sta iniziando a considerare altre ipotesi sul caso del concorso, che non sono per nulla plausibili, ma la mia mente presa dall'ansia le considera tali.

Sono ormai le sette, ma ancora nulla. Allo scattare dell'ora successiva il mio dispositivo inizia a vibrare. Titubante apro la notifica. È un annuncio del sito dei detective. Con il cuore in gola leggo di che si tratti. È il risultato del concorso, come immaginavo. Leggo con attenzione le righe seguenti... più vado avanti più inizio a leggere velocemente tralasciando interi periodi, poco importanti. L'unica cosa che voglio è un nome, un fottutissimo nome. Il mio.
Alla fine solo le ultime parole contano davvero... "senza ulteriori indugi vi annunciamo la vincitrice del nostro concorso... il nuovo detective del Nord non è altri che Yoshida Ayumi, la bella e talentosa studentessa delle superiori.

P.S.: noi ci dissociamo dagli insulti sessisti del suo collega Akechi Holmes, squalificato, oltre che per le supposizioni incorrette, per mancanza di rispetto per la concorrente."

Devo rileggere quelle righe almeno cinque volte per capirne il vero senso. Sorrido e per la gioia mi lascio sfuggire un suono acuto. Ho vinto. Sono la nuova detective del Nord. Chiedo alla cameriera di portarmi anche un succo di frutta. Me lo sono meritata. Poi leggere quel post scriptum è di sicuro la ciliegia perfetta di una torta che non poteva venire meglio. Così impara quell'ipocrita a giudicare una ragazza solo per il fatto di essere tale. Una novellina gli ha soffiato il titolo e lo ha pure umiliato. Ripeto: pagherei oro per vedere la sua espressione in questo momento. Sono senza parole. Porto le mani alla bocca per lo stupore. Sento i miei occhi diventare lucidi per la commozione. Non ci posso credere...
Dopo cinque minuti, una volta assorbita la notizia, chiudo il portatile, pago alla cassa e corro a perdifiato fino a casa.
Spalanco la porta dell'abitazione con entusiasmo. Dico solo una cosa "MAI, SI FESTEGGIA. DAI IL BENVENUTO ALLA NUOVA DETECTIVE DEL NORD" lei, sentite queste parole, abbandona i suoi libri di testo (di storia questa volta) e corre in mia direzione. Come me anche lei sembra eccitata dalla notizia, ma anche turbata per qualcosa. "Va tutto bene Mai? Ti comporti in modo strano negli ultimi tempi" "oh, no, non è nulla. Sono molto felice per te dico sul serio" "Ma?" "Mi sono dimenticata di ordinare la cena" mi rivela lei chiudendo gli occhi aspettandosi una qualche reazione da parte mia. "Ma Mai" sospiro. "Non importa. Il servizio di consegna è abbastanza veloce. Se ordiniamo ora dovrebbe arrivare in meno di mezz'ora"

Siamo a tavola di fronte a quello che potrebbe essere un banchetto. Io e la mia coinquilina ci stiamo ingozzando di tutto ciò che c'è, commentando la mia vincita. "Quindi potresti avere degli ammiratori ora? Tipo che ti fermano per strada e ti chiedono l'autografo?" "Beh, se la notizia si diffonde in fretta sì, potrebbe essere." "Quindi mi abbandonerai per frequentare qualche ragazzo" la mia amica sospira. "E io dovrò rimanere qui da sola, i week end li trascorrerò a lavorare e non ti vedrò mai, se non la sera." "Ma che dici? Tesoro sai che non ti trascurerei mai per un ragazzo" "ma per un caso sì! Lo hai già fatto in passato... non provare a negarlo" "ti ho già chiesto scusa, più di una volta" insisto io mangiando una polpetta di riso. "Comunque sono contenta che tu abbia battuto il favorito. Sarà anche bello e intelligente, ma Akechi è solo un buffone. Speravo che qualcun altro vincesse al posto suo" almeno non sono l'unica a non tollerarlo.

"Sai forse dovremmo farlo insieme" "cosa?" "Le detective del Nord... lo sai che senza di te io non sarei qui oggi" la ragazza poggia le bacchette e osserva tutta la stanza, tranne me, molto nervosa, come in cerca di qualcosa, forse una risposta. "No, guarda Ayumi grazie ma..." non le faccio finire la frase. "Non essere modesta!!! Senza il libro regalatomi da te non avrei vinto e questo lo sai" "sì, ma..." la interrompo "sei stata tu a indicarmi la pista giusta, molte volte. Il tuo intuito occasionalmente è più sviluppato del mio" "Ayumi, no veramente, grazie, ma quel posto lo meriti tu e solo tu." E dopo un sorriso nervoso riprende a mangiare, a testa bassa, come per concludere la conversazione. Peccato che io sia una testa dura e non le lasci fare quello che vuole. "Insisto Mai. Senza il tuo aiuto non avrei mai risolto il caso a Nagasaki" "e che avrei fatto?" "Mi hai aspettato, credendo in me quando nessun altro lo ha fatto" lei mi sorride, ma non sinceramente. Il suo è un puro sorriso di cortesia. "Non mi piacciono le luci della ribalta, tutte quelle attenzioni sarebbero ingiuste e mi metterebbero solo in imbarazzo" "ma che dici? Ce la farai, ne sono sicura" "io non ne sono così convinta" "ti aiuterò. Non preoccuparti. Dopo i primi tempi sarà tutto facile" "ma no, non disturbarti... e poi tu che figura ci faresti? Cioè l'unica detective donna condivide il posto con la sua migliore amica? No, no. Per favore, non parliamone più. Quel posto è tuo" "Ma Mai a me fa solo che piacere" "per favore Ayumi. Non lo voglio quel titolo... è così difficile da capire?" "Ma perché amica mia? Sei brillante, intelligente e forte. Cattureresti più criminali tu di qualsiasi poliziotto" lei sospira spazientita. Poggia le bacchette sul tavolo in modo rumoroso, mi guarda in modo severo, come prima non aveva mai fatto. Basta una sola frase per rovinare il clima festaiolo della serata "Ayumi, io non voglio avere più niente a che fare con i tuoi stupidi casi e le tue pericolose avventure" cala un silenzio tombale, dopo poco la ragazza riprende il discorso, spiegandomi le sue motivazioni "Sono stanca. Sono stanca delle tue mosse azzardate, degli inseguimenti e del pericolo. Soprattutto del pericolo. Speravo che venendo qui a Tokyo ti saresti data una calmata, ma così non è stato. Anzi, le cose sono solo peggiorate." Balbetto qualcosa, ma nulla di sensato. Non me lo aspettavo. Non da lei. Io non avevo idea che i nostri casi non le piacessero... non pensavo che questo la facesse soffrire così tanto. "No, ora mi ascolti. Dovevo dirtelo una volta o l'altra e questo è il momento giusto. Niente casi. Niente misteri, niente di niente.  Vorrei solo essere una normalissima studentessa come tutte le altre. Studiare, trovare qualche amica e magari un ragazzo per poi andare all'università. Per questo sono venuta a Tokyo con te. Speravo che allontanandoci da Kaiscida tutto sarebbe tornato al suo posto, ma ti ho sottovalutata Ayumi. Non sapevo che fossi così dannatamente fortunata e testarda"

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