32 domicilio

29 1 0
                                        

Sono già le nove. Io e Mai siamo nella camera d'hotel e stiamo finendo di preparare la valigia. Lei piega le cose e le ripone con cura nella borsa, io invece faccio una palla di vestiti sporchi e li butto dentro al parallelepipedo, senza "arte né parte" come recita un vecchio detto. "Così non ti starà tutto in valigia" "vuoi scommettere?" Chiedo io con un sorriso di sfida. "Una cena" risponde lei. "Affare fatto" dieci minuti dopo le ho dimostrato che il mio metodo funziona lo stesso. "I miei complimenti. Ti ho sottovalutato" ridacchio. "Come sempre!" Lei mi sorride e finisce di mettere in valigia le sue cose.
"Hai tutto?" Mi chiede lei. Per sicurezza apro tutti gli armadi, controllo ogni cassetto e ispeziono da cima a fondo il bagno. "Ho tutto" confermo. In quel momento qualcuno bussa alla porta; vado ad aprire e trovo i due ragazzi. "Avete già fatto le valigie?" Chiede Mitsuhiko, sorridendomi. "Sì, sì. Abbiamo appena controllato e abbiamo tutto" "volevamo solo dirvi che gli altri ci aspettano giù tra 20 minuti" annuiamo ed usciamo dalla stanza. "Restituiamo le chiavi dopo?" "Tanto dobbiamo comunque scendere" risponde Toshida a Mai. Quei due si vede che sono entrati in confidenza. Sorrido vedendo la situazione. Anche se non è stata una vacanza convenzionale alla fine io ho riallacciato i rapporti con il mio amico d'infanzia e Mai ha conosciuto 2 ragazze simpatiche e un nuovo amico. "Ah ora che ci penso ragazzi" inizia il discorso Toshida "non vi ho non ancora ringraziati per tutto quello che avete fatto per me. Ayumi, Mitsuhiko... vi sono grato per aver fatto tutto il possibile per accontentare quella criminale" "in realtà il merito è praticamente tutto di Ayumi. È stata lei a capire cosa fosse successo e a rendere inoffensiva la donna" abbasso lo sguardo imbarazzata. "No, dai non è solo merito mio. Tu hai scoperto della rapina Mitsuhiko" "non ho ancora capito bene che cosa sia successo" continua Toshida "ma vi ringrazio di cuore per aver fatto tutto il possibile. Ovviamente sono grato anche a te Mai, per esserti presa "cura di me", diciamo" "anche se alla fine non è servito a molto... come hanno detto gli artificieri dentro quella bomba c'era solo vernice" "beh hai fatto in modo che i miei vestiti non si macchiassero. Ti pare poco?" È riuscito a sdrammatizzare la situazione. Ci mettiamo a ridere tutti e 4. "Ora che ci penso, Mitsuhiko" "cosa c'è?" Cerco nel mio zaino ciò che gli appartiene. "Questo è tuo, no?" Gli restituisco il quadernetto e la penna che ho portato in giro per lui tutto questo tempo. "Il portafoglio l'ho ripreso a pranzo" pensa lui ad alta voce mentre svuota le tasche dei pantaloni. "Scusa, Ayumi... dovresti avere anche delle chiavi con te o sbaglio?" "Chiavi?" Chiedo io perplessa. Controllo nello zaino ma lì di chiavi ci sono solo le mie. "No, non ne ho; cioè solo le mie" "Non dirmi che..." il ragazzo lascia la frase in sospeso, mentre controlla le tasche posteriori. "Mitsuhiko, non dirmi che..." lascia la frase in sospeso anche Toshida. "Sì amico, l'ho fatto" dice sconsolato. "Fatto cosa?" Chiedo io. Deve essere qualcosa di grave perché Toshida sembra sconvolto. "Ho dimenticato le chiavi di casa" mi confida il detective. "Sono proprio sbadato" "puoi telefonare a casa e chiedere di aspettarti, no? Hai avvisato che torni prima del previsto. Giusto?" "Pensavo di farlo in macchina. Il problema è che nessuno della famiglia è a casa: i miei lavorano e mia sorella è fuori per un servizio" il ragazzo si porta la mano alla testa e si spettina i capelli. "Puoi stare da Toshida, no?" Chiede Mai nervosa. "Amico?" Chiede Mitsuhiko speranzoso. l'interlocutore scuote la testa. "Lo sai che se c'è mia sorella in casa tu non puoi metterci piede" "ma cosa potrei farle? Quella là ha 12 anni" "Mi dispiace amico, so che di mia sorella non potrebbe interessarti nulla, ma è mio padre che lo ha deciso. Non posso farci niente" il detective sconsolato guarda per terra. "Chiedi a Shinichi. Magari lui sarà disposto ad ospitarti per una notte" avanzo io la proposta. Lui subito alza lo sguardo e va dritto verso la camera dei coniugi Kudo. Bussa alla porta, parla con Ran qualche attimo, ma torna da noi mogio mogio. "Un buco nell'acqua. Vorrà dire che aspetterò il rientro di mia madre in giardino davanti all'ingresso" io guardo Mai, lei scuote la testa e mima la parola genitori. Quello che ci siamo dette è: (in poche parole) "lo ospitiamo noi?" "ma che dici? E se i tuoi lo sapessero?".
Onestamente non mi interessa di quello che potrebbero dire i miei. Se Mitsuhiko fosse una ragazza probabilmente non batterebbero ciglio, cosa abbastanza ingiusta in quanto potrei essere lesbica. Non lo sono, ma nel caso in cui lo fossi... cosa farebbero? Mi impedirebbero di organizzare pijama party? Poi loro sono a circa 150 chilometri da me. Come potrebbero scoprirlo? "Mitsuhiko, se vuoi a casa nostra c'è posto" avanzo la proposta io, nonostante ci sia Mai dietro di me che sta cercando di pugnalarmi con uno sguardo. "Sul serio?" Chiede lui sbigottito. Toshida ridacchia. Meglio che mi spieghi ulteriormente: "non abbiamo una camera degli ospiti ma disponiamo di un divano. Non è proprio comodissimo, ma è meglio di niente" cosa stava pensando il suo migliore amico? Ah, i maschi... "Ma ai tuoi sta bene?" Chiede lui, ancora perplesso "oh, non ti preoccupare per quello. I miei genitori non vivono con me attualmente. Sono ancora a Nikko, dove mi sono trasferita qualche anno fa" il ragazzo arrossisce non appena saputo questo piccolo dettaglio. Toshida sta sorridendo in modo abbastanza equivoco. "Mitsuhiko non volermene, ma se i tuoi genitori in qualche modo lo sapessero Ayumi? Sai che sono molto severi... sono stati chiari qualche mese fa" fa notare Mai "basta non dirglielo, no?" Concludo io facendo l'occhiolino alla mia amica. "Sei incorreggibile, lo sai?" Chiede lei esasperata. Mitsuhiko mi ringrazia, anche se è ancora imbarazzato per il fatto che non ci siano i miei genitori a casa. "Ma vivete assieme?" Chiede Toshida guardando noi due ragazze. "Sì, è una storia lunga" risponde Mai "sei maledettamente fortunato amico" asserisce Toshida facendo diventare ancora più rosso il suo amico. "Cosa hai detto?" Chiedo io alzando il sopracciglio destro. Lui nega di aver aperto bocca. I maschi...

Scendiamo giù in reception e consegniamo le chiavi elettroniche. Mitsuhiko ci ha detto che gli adulti ci aspettano al parcheggio. Ringraziamo il personale e lasciamo l'hotel. Al parcheggio Heiji e Ran, i guidatori delle auto, decidono come procedere. "Le vostre case sono in punti diversi di Tokyo?" Chiede Heiji rivolgendosi a noi. "Dovete fare solo due giri: potete lasciare me, Mai e Mitsuhiko nello stesso posto" rispondo "sicuri?" Chiede Kazuha. "Ayumi e Mai sono coinquiline e mi ospitano per una nottata" chiarisce Mitsuhiko "senti senti. Come mai siete a casa da sole voi due? siete sorelle per caso?" Indaga Heiji. "No, no. Magari lo fossimo. I miei genitori vivono a Nikko e mi hanno lasciato la casa a Tokyo" "ma questo non è abbandono di minori?" Chiede Heiji sconcertato. "Amico, io da quando ho 14 anni vivo da solo" "fortuna che mi sono trasferita da te allora" ribatte Ran "sì, ma Shinichi tu sei tu e loro sono loro!" Cerca di spiegarsi Heiji. "Siamo praticamente maggiorenni. Sappiamo badare a noi stesse. Grazie per la preoccupazione. Campionesse di Judo, ricordi?" chiudo la parentesi io. "Tu ragazzino invece dove abiti?" Chiede Heiji rivolto a Toshida. "A 30 minuti da qui" e dice il suo indirizzo. "Ho capito dove abiti. Vi conviene scaricare prima Toshida, poi passare da me e infine raggiungere casa Kudo. È la strada più veloce" Heiji e Ran annuiscono. Deciso il tragitto dobbiamo predisporre i posti auto. "Siccome loro tre scendono nello stesso punto ci conviene trasportarli nella stessa auto" afferma Kazuha. "Sì, ma così su un auto staremo larghi e sull'altra stretti" sbuffa Shinichi. "Ho un'idea!" Afferma Ran "io, Toshida, Kazuha e Shinichi saliamo in una macchina, mentre gli altri vanno con Heiji" "volete abbandonarmi con dei ragazzini?" "Su su, non fare il bambinone Heiji. Sono solo 40 minuti..." dovrà pur far pratica prima o poi con i bambini se nel suo futuro è previsto anche un figlio. Dopotutto Heiji e Kazuha sono fidanzati da un bel po', credo. Dopo aver inserito le valigie nel bagagliaio delle auto siamo finalmente pronti per partire. Come concordato salgo in macchina di Heiji, sui posti anteriori, insieme a Mai, mentre Mitsuhiko occupa il lato passeggero davanti.

Il viaggio lo passo ascoltando musica. Sono esausta dopo questa "vacanza" di appena quattro giorni.
Una volta lasciato Toshida a casa sua, attraverso Mitsuhiko comunico il mio indirizzo all'altra macchina, quella che ci sta facendo strada. Arriviamo dopo dieci minuti alla mia abitazione. Sarà bello tornare a dormire sul mio letto.
Mitsuhiko ci aiuta a scaricare le nostre cose. Lancio a Mai le chiavi. "Apri casa, prendo la tua valigia io" lei fa come le è stato detto. Noi detective attraversiamo il vialetto, mentre l'altra ragazza è sparita dietro le mura di casa. Lo noto mentre sta sorridendo. "A che pensi?" "A tutte le volte che abbiamo giocato ad acchiapparello in questo giardino io te e Genta" "quelli sì che sono stati dei bei momenti" confermo, ricordando gli interi pomeriggi trascorsi a rincorrerci, quando ancora eravamo dei pargoletti innocenti che andavano all'asilo. Entriamo in casa e chiudiamo la porta. "Mai io butto tutto in lavatrice intanto, ok?" "Vai tranquilla" "tu invece siediti pure sul divano e fai come se fossi a casa tua, Mitsuhiko. Torno tra un attimo" mi tolgo le scarpe e mi avvio verso la lavanderia con le due valigie.
Suddivido i bianchi dai colorati, i capi delicati da quelli meno delicati. Dopo un attento criterio di valutazione butto a lavare prima i capi bianchi (quelli più abbondanti) e il resto lo butto nelle cesti del bucato sporco, suddividendo gli indumenti per tipo. Guardo le valigie, indecisa se dar loro una lavata subito o farlo solo domani. Sono esausta pertanto abbandono i contenitori in un angolo accanto alle ceste e torno dal nostro ospite. "Ayumi, sto preparando la cena. Ti va bene del riso condito con il pesce?" "Se mangiamo mi va bene tutto" mi siedo sul divano accanto al ragazzo. "È stata una giornata stancante, se vuoi puoi farti una doccia. Dopo la corsa che ti sei fatto per raggiungermi all'hotel..." lascio la frase in sospeso, non voglio sembrare maleducata. Lui sorride. "Sicura? Dopotutto mi stai già dando un tetto sopra la testa... è già tanto" "Mitsuhiko, sei tu. Non comportarti come se fossi un completo estraneo" lui sorride cordialmente e mi ringrazia. Mi alzo per andare ad aiutare Mai in cucina, così che lui possa prendere i suoi indumenti senza essere osservato.
Poco dopo sento la zip di una valigia chiudersi. "Dov'è il bagno?" "Il corridoio, la porta più in fondo" rispondo, mentre sistemo tre bicchieri sul tavolo.
Quando si sente la porta chiudersi Mai chiede "perché ti comporti come se non fosse uno sconosciuto?" Chiede lei sospettosa. "Che intendi?" "Anche se te lo ha presentato Sakura lo conosci da solo quattro giorni, neanche" Le sorrido. Quella di Sakura era una scusa. "È una storia molto lunga Mai, che non ho voglia di raccontare. Perché così tanta diffidenza?" "Beh, il fatto che tu lo abbia invitato qui a casa nostra senza alcuna remore mi ha stupito. Specialmente se consideriamo il fatto che i tuoi siano molto severi riguardo ai ragazzi in casa" "loro non sono qui, no? Onestamente pensavo ti facesse piacere... dopotutto il mio rivale è il tuo idolo" "sono veramente grata di averlo conosciuto, ma da conoscerlo a invitarlo a casa per una notte... beh il discorso cambia" "che c'è? Non ti fidi di lui? Pensi che ti possa aggredire nel sonno?" "Non travisare. Sai che intendo. Non penso che possa farmi del male, ma comunque... è imbarazzante" "cosa potevo fare? Lo lasciavamo fuori di casa fino alle tre del mattino?" Lei non risponde.

Detective GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora