Sono passati due giorni. Non una parola. Non un messaggio. Non una singola chiamata. L'ho persa. Sono stato un cretino, non avrei dovuto confessarlo. Ho rovinato tutto, come un deficiente. Anche se mi ero ripromesso di non allontanarmi da lei (e lasciare che lei lo facesse) è esattamente ciò che è accaduto. Guardo il cellulare sconsolato, convinto di aver sentito una vibrazione: il suono di una notifica, magari la sua.
Invece mi sbagliavo. Sulla barra in alto non ci sono nuovi avvisi, oltre a quelli che mi sono dimenticato di eliminare.
"Stai ancora aspettando un messaggio di Ayumi?" Chiede Toshida, in maniera cauta. Gli ho raccontato per intero la faccenda della gang e di come io abbia rovinato una splendida amicizia con qualche parola di troppo. Annuisco, sospirando. Forse dovrei scriverle io? Ma così risulterei appiccicoso. Non era ancora pronta per una dichiarazione... e io lo sapevo... eppure mi sono fatto trascinare un po' dalla collera, lo ammetto. "Sono sicuro che arriverà prima o poi, non preoccuparti" e dandomi una pacca sulla spalla tenta di distrarmi cambiando discorso, riguardo a qualcosa che ha fatto insieme a Mai ieri pomeriggio che sono usciti.
Lo ascolto con interesse, sperando di riuscire a ignorare la mia situazione attuale per almeno qualche minuto, senza successo però. La mia mente non fa altro che riprodurre quella scena... e i suoi occhi. Sono stati quelli a farmi capire che la risposta alla domanda implicita era "no". Loro mi hanno fatto capire che lei mi vede solo come un amico e che non le piaccio in quel modo. È proprio vero che gli occhi sono il riflesso dell'anima.
Toshida continua a parlare di come si sia divertito moltissimo con Mai mentre giocavano con l'acqua in uno dei tanti fiumiciattoli presenti in città. Mi racconta di come si sia sentito di nuovo un bambino felice e spensierato, di come le sue preoccupazioni siano sparite in un battito di ciglia.
Darei qualsiasi cosa per provare le stesse emozioni che ha provato lui, in compagnia di Ayumi. Darei tutto pur di tornare ad essere bambino e avere la possibilità di crescere con la detective.
E se Conan non fosse mai entrato nelle nostre vite, come saremmo ora?
Purtroppo non lo sapremo mai.
Toshida mi saluta sulla porta d'ingresso. Siamo già arrivati di fronte a casa mia? A quanto pare sì. Ricambio il saluto e rientro nell'abitazione, comunicandolo agli eventuali presenti. Silenzio. Perfetto, credo non ci sia nessuno.
Vado in camera mia, gettandomi poi sul letto, coprendomi il volto con il braccio.
Finirà sul serio così? Dopo dieci anni di allontanamento e dopo appena un mese di riavvicinamento devo di nuovo dirle addio? Questa volta per sempre probabilmente? Non ci sto. Non posso accettare di perderla di nuovo... ma che cosa posso fare? Non posso costringerla. Se non vuole avere più niente a che fare con me non posso oppormi alla sua scelta... vorrei solo capire se questi due giorni di silenzio siano solo l'inizio di moltissimi altri o semplicemente una parentesi per riordinare le idee. Questa incertezza mi sta logorando il cervello.
Ho provato a contattare Mai, ma lei si ostina a dire che non sa come reagirà la sua migliore amica e che non vuole darmi false speranze in merito.
Ma se nemmeno la persona più vicina a lei sa prevedere le sue mosse... come potrei farlo io? Si dice che l'attesa aumenti il desiderio. Ma se questa angoscia è il prezzo da pagare... spiacente... non sono disposto a farlo.
Il telefono inizia a squillare. Scatto immediatamente in piedi, ma la mia delusione raggiunge l'apice quando leggo il nome sullo schermo. È l'ispettore Megure. Svogliatamente rispondo al telefono. "Ispettore" dico senza neanche salutare. Voglio solo sprofondare nel materasso, senza essere disturbato; di certo risolvere un caso è l'ultima cosa che voglio in questo momento... ma forse è esattamente ciò di cui ho bisogno per distrarmi.
"Scusa se ti disturbo... so che è uno degli ultimi giorni di vacanza, ma è veramente importante questa volta" "di che si tratta?" Chiedo scocciato, più per prassi che interesse. "Si tratta dell'omicidio di una donna facoltosa. Il marito ci sta facendo pressioni da qualche mese e minaccia di chiudere il nostro distretto se non assicureremo il colpevole alla giustizia. Sta iniziando a perdere le staffe... ti prego, le sue telefonate stanno diventando assillanti" peccato che non sia un mio problema. "Io e la giovane detective abbiamo cercato tutte le prove che potessero incastrare l'assassino, ma non ne abbiamo trovate" "lei e chi?" Chiedo confuso. "La signorina Yoshida" a quel nome la mia curiosità arriva alle stelle. Chiedo come lei sia arrivata a conoscenza del caso e che cosa la blocchi. "Ha letto del caso sui giornali e siccome le testate non facevano altro che screditarci, me in particolare, ha pensato di dare una mano in nome dell'amicizia passata... afferma inoltre che se di persona è complicatissimo risolvere il caso, da remoto è impossibile. È qui sul posto accanto a me... il problema è che non riesce a individuare la chiave di volta che chiuda il caso... ho pensato che tu potresti aiutarla... anche tu sei un giovane detective dopotutto" sbuffo. Che sia il caso che io vada lì? Dopo quello che ci siamo detti sarei fuori luogo.
Sento la voce in sottofondo della studentessa "NON CI CAPISCO NIENTE!!! COME È POSSIBIBILE CHE L'ASSASSINO NON ABBIA LASCIATO TRACCE??? Se solo... se solo qualcuno mi aiutasse a trovare gli indizi..." è esasperata. Cedo. Ho voglia di vederla e lei sembra aver bisogno di me.
Credo di essere l'unico in grado di darle una mano, vista l'incapacità dei poliziotti. Sorrido, sbuffando. "Dove si trova ora ispettore?" Mi appunto l'indirizzo... è a venti minuti a piedi da casa mia. "Arrivo tra dieci minuti" prenderò la bici per dimezzare il tempo del viaggio.
Forse me ne pentirò tra qualche ora... anzi quasi sicuramente me ne pentirò, ma la vita è una sola... o la va o la spacca... preferisco avere un rimorso che un rimpianto.
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Detective Girl
FanfictionShinichi Kudo è riuscito in un'impresa che sembrava impossibile: recuperare il suo corpo adulto e disintegrare l'organizzazione a partire dai suoi vertici. Ormai è passato quasi un decennio dalla sconfitta degli uomini in nero. I "Detective Boys" s...