Al suono della sirena che segna la fine dell'orario scolastico di solito schizzo come una palla impazzita.
Per raggiungere il posto dove Samuel ci aspetta con il pulmino scassato per riaccompagnarci in casa famiglia, ci vogliono almeno venti minuti di una bella camminata veloce, che, diciamola tutta, mi aiuta sì a mantenermi in forma, ma sinceramente mi snerva, anche perché non mi permette neanche di rilassarmi un attimo dopo la fine della scuola.
Mi piacerebbe ogni tanto fermarmi a parlare con Camilla, che ne so, anche soffermarmi a guardare la variata fauna umana con cui condivido le mie giornate scolastiche. Invece no. Anche perché già in casa sono conosciuta da tutti come "Ele la ritardataria" e quindi corro come una pazza e come al solito mica guardo sempre dove metto i piedi.
«E che cazzo, il semaforo è rosso. Fammi passare brutto stronzo!» Urlo andando quasi a sbattere contro una 500 cabrio che mi sta tagliando la strada.
"Ma che ha da ridere 'sto ritardato?" penso cercando di mettere a fuoco l'interno dell'abitacolo con annesso guidatore. E il 'ritardato' si abbassa verso il finestrino e continua a sorridermi
« Ma insomma io e te un incontro normale proprio non riusciamo ad averlo eh?» dice Davide facendomi segno di salire al suo fianco «Dai sali che ti do un passaggio. Dove corri tutta affannata che neanche guardi contro chi vai a sbattere?»
«No no, nessun passaggio grazie, sono già in ritardo e non posso proprio fermarmi». Ci manca solo lui ora che mi faccia perdere tempo e troverò tutti pronti a linciarmi quando arrivo.
«Ma dai che ti accompagno io. Cosa ti costa? Oh, devo starti proprio sulle palle che neanche due minuti in auto con me vuoi stare?»
«Va beh dai, salgo. Non mi stai sulle palle, ma vado di fretta. Mi puoi lasciare davanti alla villa? Mi stanno aspettando».
«Sì, ci mettiamo due minuti, vedrai che non farai tardi. E poi chi ci sarà mai ad aspettarti di così importante che non puoi ritardare di qualche minuto?»
Faccio un segno evasivo con la mano mentre apro lo sportello e salgo in auto. Non mi va di spiegare chi mi aspetta. Nessuno, a parte Camilla, sa che non ho uno stile di vita 'normale', che vivo in una casa famiglia. Sono fatti miei, e certo non li racconto al primo venuto.
« E comunque visto che l'altro giorno che ci siamo scontrati non me ne hai dato neanche il tempo, io mi chiamo Davide» dice ingranando la prima e partendo con una leggera sgommata.
Di riflesso io incasso la testa nelle spalle cercando di abbassarmi per rendermi meno visibile all'esterno. Io odio quelli che sgommano con la macchina. Ma possibile che questo ragazzo oltre al piacevolissimo aspetto esteriore non abbia una, dico una cosa che mi possa piacere?
« E sì. Io sono Eleonora»
« E vedo che hai paura della velocità in macchina?» dice cercando di capire la mia reazione precedente.
Intanto ho riacquistato una posizione comoda sul sedile. « No, macchè paura? E' stata la sgommata che... Bella comunque la tua macchina. Davvero bella» cerco di sviare la conversazione su altro.
«Si è una 500 abarth. Regalo dei miei per i diciotto anni»
"E sticazzi. Proprio una famiglia di poveretti. Altro che il nostro furgoncino 850 anno 75 che si tiene in piedi solo per le assidue preghiere del Don rivolte giornalmente a Nostro Signore Gesù"
«Eccoci arrivati, hai visto? Meno di cinque minuti. Dove ti lascio?»
«Qui va benissimo, grazie». Ho già adocchiato dall'altra parte della piazza Samuel che passeggia agitato. Sono già tutti a bordo e come al solito manco solo io. Mi ucciderà, lo so! Apro veloce lo sportello e Davide afferra il mio polso. «Almeno salutami prima di scappare! Me lo merito o no un bacino per averti accompagnato?»
Mi risiedo e velocemente mi allungo dalla sua parte e gli schiocco un bacio a stampo sulla guancia. Che buon profumo che ha! Di fresco, come di agrumi. Devo averlo sorpreso, il bacio forse non se lo aspettava, perché ha un leggero sussulto. E sinceramente un po' sono sorpresa anche io dalla spontaneità del mio gesto. Non ci ho pensato su neanche un secondo, e questo non è proprio un bene. Farei meglio a tenermi alla larga da questo tipo di atteggiamenti.
« Grazie Davide» dico scendendo dall'auto « Ci si rivede in giro a scuola».
«E se ti chiamassi per un caffè oggi pomeriggio?» fa lui per cercare di trattenermi ancora.
«No scusami, ma domani ho l'interrogazione di economia aziendale e proprio non posso, devo recuperare un casino di capitoli che non ho neanche letto. Dai rimandiamo a tempi più tranquilli!» E me ne vado mandandogli un bacino con la mano.
Una balla assurda che mi è venuta talmente spontanea che mi congratulo con me stessa.
E corro verso Samuel cercando di sorprenderlo alle spalle. Lo abbraccio da dietro all'improvviso. « E' inutile che fai la coccolosa per farti perdonare, aspetta di salire sul pulmino che tutta questa allegria ti passa sicuramente. Sono tutti affamati e incazzatissimi per il tuo ennesimo ritardo».
Alzo gli occhi al cielo e mi preparo ad affrontare la crew incazzata e affamata, e salendo con la coda dell'occhio vedo in lontananza Davide ancora fermo in macchina che guarda dalla mia parte. Spero solo che non si faccia troppi film mentali.
Con calma e in silenzio sorbisco tutte le lamentele sul mio ritardo, del resto hanno ragione, quindi zitta, non rispondo neanche una parola. Poi come al solito ognuno si dedica alle proprie attività e io ne approfitto per indossare le cuffiette ed avviare la mia playlist su Spotify e perdermi nei miei pensieri che si canalizzano tutti sopra una persona: DAVIDE!
Ci sarà rimasto male? Forse avrei dovuto dargli il mio numero per permettergli di sentirci telefonicamente? Chissà cosa avrà pensato di Samuel e di tutto il resto? E cosa cazzo me ne strafrega di tutte queste preoccupazioni inutili che mi sto facendo? Io Eleonora Viiperi sono fatta così e non ho nessuna voglia di sforzarmi per piacere a qualcuno a tutti i costi. E' stato lui a fermarmi, è stato lui ad attaccare bottone, e se gli interesso. Ma perché gli interesso? Uffa e che palle, se devo farmi problemi anche per queste cose! Ci penserò domani se lo rivedrò a scuola.
Beh, cosa ne pensate? Piano piano la mia storia sta prendendo forma. Spero non sia troppo noiosa e vi piaccia almeno un pochino. Certo è che se siete arrivati a leggere fin qui vuol dire che un po vi piace!!!
Vi amo tutte/i!!!
Una curiosità: ma Wattpad è un mondo di donne o c'è anche qualche maschietto che legge?
Se volete seguire novità e aggiornamenti sulla storia e conoscere i pensieri dei protagonisti principali mi trovate anche su Instagram e TikTok come "emmeffelove".
Se poi volete conoscere le canzoni che ascolto e che accompagnano le vicende di Eleonora, Emanuele e tutti gli altri personaggi della mia storia, mi trovate su Spotify al profilo "emmeffelove" la play list è "Wrong life emmeffelove".
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Vita sbagliata - L'età dell'adolescenza
Romance*Ci sono vite che nascono segnate. Destini che sembrano essere già tracciati. E per quanto si possa provare a liberarsi dalle pesanti catene che ci tengono intrappolati alle origini, ci si ritrova sempre e inesorabilmente, sopraffatti dal proprio pa...