EMANUELE
Mi sento in pace con il mondo. Sì, è proprio questa la sensazione che avverto in questo momento. Ho appena visto Ele chiudersi alle spalle il portone d'ingresso della casa famiglia, dopo essersi girata verso di me per l'ennesima volta, per salutarmi con un bacio volante.
Questa volta però non ho dimenticato di chiederle il numero di telefono, non me lo sarei mai perdonato e mentre lo sto salvando sul mio Iphone sorrido come un idiota: 'Piccoletta', così l'ho nominata nella mia rubrica. Quando lo scoprirà sicuramente imbroncerà quelle bellissime labbra in quella sua espressione da finta arrabbiata che mi piace tanto.
Cazzo le sue labbra, non vorrei mai smettere di sentirle sotto le mie. Sono morbide e calde e mi piace quel suo modo di baciare, molto simile al mio, forte, deciso e disperato, come se avesse fame di me. Mi fa sentire indispensabile e per un egocentrico come me è una sensazione davvero gratificante. Ma la cosa che più mi sconvolge di lei è il potere che ha di farmi perdere la ragione soltanto guardandola negli occhi, quando mi fissa io riesco a leggere dentro di lei, e quello che vedo è la voglia che ha di me, risplende come una fiamma nel suo sguardo e cazzo solo questo riesce a procurarmi un erezione nel giro di pochi minuti. Anche prima, quando ha provato ad andare via, ad allontanarmi, io quella voglia la vedevo chiaramente nei suoi occhi.
Già mi manca e purtroppo non so quando potrò rivederla. Sono ben consapevole che non ha tutta la libertà che ho io, deve comunque sottostare alle regole della casa famiglia e non potrò sicuramente stare con lei ogni volta che vorrò. Anche ora non avrei voluto lasciarla andare via, l'avrei portata nella mia stanza per continuare a fare l'amore con calma, non come prima. Sono stato frettoloso, quasi rabbioso, ma avevo bisogno di sentirla mia, volevo ricordare come mi sento quando sono dentro di lei, volevo cancellare la mia scopata con Noemi e la sua con quel dottore del cazzo.
Li ho visti i segni che le ha lasciato addosso quel bastardo. Spero di non avere più modo di incontrarlo, perché troverei un pretesto qualsiasi per spaccargli la faccia.
Ele ha fatto una scelta discutibile, ma lui è un uomo adulto, avrebbe dovuto respingerla e invece è un pervertito che l'ha usata per le sue voglie malate.
Non capisco però il meccanismo mentale che abbia spinto la piccoletta a finire nel letto di quello stronzo, ma non me la sono sentita di chiederle troppe spiegazioni in merito, forse con il tempo lo farò o forse imparerò a conoscerla meglio e a comprendere com'è fatta. Del suo passato, a parte quello che mi ha raccontato sui suoi genitori, so davvero poco. Non so come ha vissuto realmente prima di arrivare qui, non so le esperienze che ha avuto, che l'hanno portata a essere quella che è: una bimba cresciuta troppo in fretta.
Questo è infatti lei, un corpo acerbo di una ragazzina con i modi di fare di una donna molto più matura. Ele è carnale, passionale, a volte anche troppo per la sua età. Sa scopare come una donna, è sicura di sé. Ho ancora ben evidente il ricordo della nostra prima volta, si muoveva decisa, senza incertezze, e la cosa mi ha fatto piacere, ma mi ha fatto anche pensare: quante mani l'hanno accarezzata, eccitata, posseduta prima di me?
Una strana sensazione mi prende lo stomaco, non sono mai stato geloso delle donne che ho avuto, proprio perché non ho mai avuto una relazione vera e propria. Questa volta invece è diverso, sono stato proprio io a chiederle di essere solo mia, a voler creare qualcosa con lei.
Forse mi sono lasciato prendere dall'enfasi del momento, dalla voglia di prenderla e sbatterla contro quel tronco bagnato e ho un po' esagerato con le parole, però la sua risposta l'ho sentita bene. Mentre entravo in lei il suo 'per sempre' sospirato sulle mie labbra mi è arrivato forte e chiaro e questa cosa mi fa salire l'ansia.
Ora però non voglio pensarci, forse anche per lei è stata una dichiarazione venuta fuori senza riflettere troppo.
Anche lei mi voleva, cazzo se mi voleva.
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Vita sbagliata - L'età dell'adolescenza
Romance*Ci sono vite che nascono segnate. Destini che sembrano essere già tracciati. E per quanto si possa provare a liberarsi dalle pesanti catene che ci tengono intrappolati alle origini, ci si ritrova sempre e inesorabilmente, sopraffatti dal proprio pa...