Dopo il mio sfogo con Teresa, mi sento leggermente sollevata. Ho capito che il mio passato non deve assolutamente influenzare il mio presente. Che non devo farmi sensi di colpa per quello che mi è successo. Almeno questo il mio cervello razionalmente lo accetta... razionalmente. Poi in pratica non so come mi comporterò, so solo che non voglio invischiarmi in nessun tipo di relazione. Non voglio impegnarmi con nessuno. Ora sto bene con me stessa e le mie paranoie e non voglio che nessuno entri a turbare questo strano equilibrio che mi sto creando. Ho troppe situazioni nella mia vita ancora da sistemare. Per l'amore e i sentimenti ci sarà il tempo giusto, forse.
Dal giorno del bacio sto cercando disperatamente di evitare in tutti i modi di incrociarmi con Davide. Ho nella chat di WhatsApp i suoi messaggi, non li ho aperti e quindi non ne conosco il contenuto. Quel bacio per me è stata solo una gran cazzata, e non voglio andare oltre. Sono consapevole però che questo mio modo di fare non potrà durare ancora per molto, mi toccherà affrontarlo e chiarire la cosa, e ho come la sensazione che questo evento si verificherà prestissimo. Proprio oggi infatti c'è assemblea d'istituto e quindi sicuramente lo incontrerò.
************
Ormai siamo quasi a metà maggio e si respira nell'aria l'arrivo dell'estate e quindi di conseguenza la fine dell'anno scolastico. Oggi è proprio una bella giornata di sole e il comitato studentesco ha deciso che l'assemblea non si terrà nell'auditorium della scuola, ma nel cortile centrale. Camilla non è venuta, domani ha l'interrogazione di diritto e quindi per prepararsi al meglio ha deciso di saltare l'assemblea e di utilizzare questa giornata per studiare. Beata lei che si lascia prendere da questi desideri assurdi, io proprio non riesco ad emularla, mi impegno giusto lo stretto necessario.
Sono appena arrivata in classe e mi rendo conto che non c'è nessuno, saranno già tutti scesi. Meglio. Ad essere sinceri dell'assemblea me ne frega davvero poco, quindi credo proprio che per oggi l'aula deserta sarà il mio habitat naturale. Mi affaccio alla finestra per guardare dall'alto il cortile sottostante che ormai si sta affollando. Bello scenario per godermi una rilassante sigaretta in totale beata solitudine.
«Non scendi?»
Faccio un salto, ero talmente assorta a guardare fuori che non ho sentito che qualcuno fosse entrato alle mie spalle. Mi giro con il cuore in gola per lo spavento e la sigaretta ancora tra le labbra. È Emanuele.
«No, non mi va.» Rispondo soffiando fuori il fumo e cercando di far recuperare i battiti al mio cuore. «Ma che cazzo, mi hai fatto paura. A momenti mi veniva un colpo.» E per fargli capire meglio la cosa mi porto una mano all'altezza del cuore. Cavolo se batte veloce. Non so se per lo spavento e se è per aver visto lui.
Lo spavento! Sarà sicuramente per quello!
«Ancora con quella schifezza in bocca? Ma fumi tanto? Ogni volta che ti vedo hai una sigaretta accesa!» E si avvicina e come è già successo l'altra volta me la sfila dalle labbra. Ma mentre lo fa con il pollice me le accarezza piano. Il mio cuore riprende a martellare impazzito.
Non era lo spavento, no, mi sa proprio di no!
«Non è un problema tuo? Non credi?» Nascondo dietro un tono leggermente risentito l'imbarazzo provato per quel dito passato lentamente sul mio labbro inferiore. Mi viene automatico, senza neanche pensarci più di tanto, passare piano la mia lingua nello stesso posto.
Complimenti Eleonora! Proprio un atteggiamento da una che ha tutta la situazione perfettamente sotto controllo".
Lui sorride. Ha capito che la cosa mi ha leggermente turbata. Mi da un pizzicotto sulla guancia.«Ma tu sei piccoletta, alla tua età il fumo fa male. Se fossi la tua mamma qualche sculacciata te la darei!»
«Ora dovrei ridere?» La mia acidità sta raggiungendo livelli altissimi. «Dammene una delle tue allora, così ti senti più tranquillo!»
«Brava la piccoletta, vedo che apprendi velocemente!» E così dicendo, tira fuori dalla tasca posteriore del jeans nero che indossa una piccola pochette in cuoio e mi porge una delle sue 'tabachelle'. «Ecco qui per te, rollata dalle mie amorevoli manine».
La porto direttamente al naso per percepire l'odore di tabacco e di cuoio che la sigaretta emana. È un mix di profumi che mi piace molto.
«Tranquilla, è solo buon tabacco quello che uso. Non mi permetterei mai di darti 'altro' senza chiedere il tuo consenso! E poi tu sei piccoletta, che ne sai di queste cose? Non dirmi che devo pensare che dietro questa faccia da piccolo angioletto si nasconde invece una bad girl?»
« Eh eh eh, mai fidarsi delle apparenze!» Sorrido forzatamente guardandolo fisso in quegli occhi nocciola che ora sono illuminati dalla luce del sole. Sono un po' arrossati. So riconoscere benissimo gli occhi di chi 'fuma', li ho visti tante volte nella mia immagine riflessa dallo specchio. Capisce perfettamente che l'ho 'sgamato' in pieno, ma ne esce alla grande con un sorriso dei suoi.
«Forse ti ho sottovaluto un po' piccoletta... Sei sveglia, forse anche troppo!» Dice avvicinandosi a me in maniera talmente rapida ed improvvisa che quasi trattengo il respiro per la sensazione che mi provoca. Ma resto ferma, non arretro di un millimetro, anche perché alle mie spalle ho la finestra che mi preclude ogni via di fuga. Ma io non voglio fuggire, non mi sfiora neanche il pensiero di farlo
«Ecco perché sei sparita! Non rispondi ai mie messaggi e non ti fai vedere! Ecco spiegato il motivo!»
Io ed Emanuele sussultiamo contemporaneamente. Eravamo talmente presi che non ci siamo accorti che anche Davide fosse entrato nell'aula.
Ma vedi un po' le coincidenze della vita!
«Te la fai con lui ora? Ti vedo che abbracci e ti strusci a un nero, poi baci me e ora vuoi provare anche con lui? Ma che tipa sei Eleonora?» Vomita con tono rancoroso e con un'espressione di evidente disgusto.
«Abbraccio e mi struscio un nero? Bacio te? Ci provo con lui?» Dico indicando Emanuele che mi sta guardando con aria interrogativa. «Ma che cazzo vuoi? Chi cazzo sei che ti presenti qui con quella faccia di merda a dirmi cosa devo fare?» Urlo afferrando al volo il mio zaino. «Volete sapere cosa c'è? Ma andatevene a fanculo tutti!» E me ne vado furiosa.
Nessuno, e dico nessuno, può permettersi di dire a Eleonora Viiperi, quello che deve fare e come lo deve fare!
Ciao a tutti!! Come va? Tutto bene? Come vi sembra che stia procedendo la mia storia? Vi è piaciuta la reazione di Eleonora o la trovate esagerata?
Cosa succederà ora?
Un commento e una stellina sono sempre cosa gradita! Grazie a tutti!
STAI LEGGENDO
Vita sbagliata - L'età dell'adolescenza
Romance*Ci sono vite che nascono segnate. Destini che sembrano essere già tracciati. E per quanto si possa provare a liberarsi dalle pesanti catene che ci tengono intrappolati alle origini, ci si ritrova sempre e inesorabilmente, sopraffatti dal proprio pa...