Capitolo 5: Nuovi incontri pt.2

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Quel deficiente mi ha quasi fatto dimenticare il motivo per cui fossi scesa di corsa in cortile: fumare!

Ah ecco, mi ero bloccata per le scale perché mi ero accorta di non avere le sigarette in tasca.

Però a parte il Keep calm devo dire che il tipo é davvero notevole. Si, va beh, il classico belloccio biondo con gli occhi azzurri, però dai, alto il giusto, belle spalle, sicuramente un patito della palestra.

Insomma con me davvero poche affinità a parte il fatto che é uno strafigo della Madonna.

E il sorriso poi? Vogliamo mettere il sorriso?

Ehi, Eleonora! Sveglia! Ma quando mai ti sono piaciuti i biondi e dai, smettila di fantasticare.

Che poi lo hai anche trattato di merda e quindi discorso chiuso, certo non tornerà di nuovo a bomba a cercare di attaccare bottone con te dopo che lo hai sfanculato in quella maniera. Quindi punto, stop, vai a capo e riprenditi, cerca di fare quello per cui sei qui: fumare!

Sì, ma sigarette non ne ho e di tornare in classe a prenderle non se ne parla proprio e allora che faccio?

Mentre penso a tutto questo con la mia solita aria da persa tra le nuvole mi accorgo all'ultimo minuto, giusto in tempo, che sto andando a sbattere contro una sagoma oscura.

Ecco, qualcuno che come me ama i colori vivaci per vestirsi.

Mi fermo di botto, proprio a un centimetro dai suoi piedi. In silenzio mi incanto a guardare le mani: sta rollando alla velocità della luce una sigaretta. Le dita sottili e lunghe sono rapide e sicure nei movimenti. Sono delle mani stupende. Le unghie sono perfette, bianche, curate. Sembra che faccia la manicure. Quel tatuaggio piccolo che ha sull'anulare sinistro, una chiave di sol, è bellissimo. Sottile, delicato. Fatto sicuramente da qualcuno che di tatuaggi se ne intende davvero.

"Papo, sembrano proprio le tue mani!" Quante volte le ho viste intente nella stessa identica operazione.

«Mai visto preparare una sigaretta eh?» Solleva lo sguardo e accenna un sorriso, mi punta gli occhi addosso e io mi incanto a guardarli. Ridono felici, e mi studiano attenti. Cioccolato fuso, ecco cosa mi ricordano.

«Ne vuoi una per caso?» Mi dice porgendomi la sigaretta mentre io continuo a guardarlo come un'ebete.

Oggi è proprio la mia giornata delle figure di merda a go go.

«Sì! » Balbetto a stento.

«Cioè, so di essere bello, ma non credevo addirittura di lasciare le ragazze senza parole.» Ride mentre lo dice, e intanto con la mano si porta il ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Sono neri e mossi di una lunghezza media, né troppo lunghi né troppo corti.

Finalmente mi riprendo (grazie a Dio) dallo stato di torpore mentale.

«No, macché, scusami, è che oggi non è giornata» Dico prendendo la sigaretta.

«Ah quindi non sono bello?» Insiste ridendo.

«No, cioè, sì, cioè mi fai accendere?» Mi zittisco perché mi accorgo che se continuo a parlare faccio davvero la figura della cretina.

Come se fino a ora avessi dato prova di una certa scioltezza mentale!

«È che le tue mani mi hanno ricordato qualcuno» Dico avvicinando la sigaretta alla fiamma dell'accendino e aspirando leggermente per accenderla.

«Spero sia stato un ricordo felice?»

«Sì, sicuramente!» Sfiato una boccata di fumo quasi all'altezza dei suoi occhi.

Ma che sono scema che mi metto a soffiargli in faccia? No, ma oggi proprio non ne faccio una buona!!

«Scusa, scusa.» Agito la mano per scacciare la nuvola di fumo.

E lui ride di nuovo. Perché ride? Penserà che sono davvero deficiente o la conosce pure lui quella storiella che si racconta tra adolescenti arrapati del fumo negli occhi, vuoi fare l'amore con me? No. Spero di conoscerla solo io questa stronzata mondiale.

«Devo pensare male?» Ora ride di gusto.

E sì, merda, allora se mi sta dicendo così vuol dire che la stronzata la conosce anche lui.

«Quando ero ragazzino si diceva che se una ragazza ti soffia il fumo negli occhi vuole fare l'amore con te.»

Io ora vorrei mettermi a piangere, sono una causa persa, sono davvero demente.

Poi vedo che distoglie lo sguardo da me e continua a sorridere a una persona che si sta avvicinando alle mie spalle. Mi giro e penso davvero che vorrei sparire ed evaporare nell'aria.

Si sta avvicinando Mr Keep calm.

«Hola bro» Dice il nuovo arrivato e battono il cinque.

Mi vengono i brividi. Keep calm, bro, sono termini che proprio non posso sentire. Le mie povere orecchie stanno sanguinando.

Con tutta la tranquillità accenno un timido saluto e mi defilo, ben sapendo che alle mie spalle entrambi staranno guardandomi male.

Ma ormai è la giornata delle figure di merda, quindi una in più o una in meno, non sarà poi la fine del mondo.

Ma ormai è la giornata delle figure di merda, quindi una in più o una in meno, non sarà poi la fine del mondo

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Vita sbagliata - L'età dell'adolescenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora