Capitolo 15: Emanuele

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Ogni giorno è sempre peggio. La voglia di andare a scuola proprio non riesco a farla venire. Mi sento costretto a frequentare 'sta scuola del cavolo. Se non fosse indispensabile un diploma per iscrivermi al corso accademico di primo livello del conservatorio, col cazzo sarei tornato qui a finire l'ultimo anno. Gli unici contenti sono stati i miei genitori. Anzi per loro solo il diploma è degradante, io rappresento l'apoteosi dell'ignoranza. La mia passione per la musica non riescono proprio a comprenderla, ma almeno se mi laureo al conservatorio non dovranno vergognarsi in eterno.

Meglio un figlio musicista che operaio.

Snob del cazzo, ecco cosa sono.

Non serve essere dottore commercialista e medico per sapere tutto della vita e considerarsi superiori agli altri. Ma è inutile discutere con loro, non ne vale la pena.

Ritrovarmi a vent'anni a convivere con adolescenti in piena crisi emotivo/ormonale non è proprio il massimo. Meno male che manca poco alla fine dell'anno, non vedo l'ora di fare l'esame di stato e poi sparirò come non fossi mai esistito.

Il peggio del peggio è stato ritrovarmi nella stessa classe di mio cugino. Gran bravo ragazzo, niente da dire, ma la sua mania di conquistatore seriale me lo fa stare leggermente sui coglioni. Poi conquistatore seriale di cosa? Di minorenni arrapate? E che ci vuole...

Poi tra i due quello più bello e figo sono io. Non si discute. E questo fatto gli rode e anche tanto. Per lui è una specie di gara. Se io poso gli occhi su una ragazza, e sinceramente in questa scuola sta capitando davvero poche volte, lui subito entra in competizione. Peccato però che la maggior parte delle volte gareggi da solo. Io neanche parto. Mi diverto solo a dargli fastidio.

Questa volta la cosa è diversa. A me quella ragazzina piace proprio, sinceramente non so perché, ma a me piace! L'ho notata subito, appena è arrivata ad anno scolastico già iniziato. Chissà da dove viene.

Sarà per quell'aria eternamente smarrita e sognante che ha ogni volta che la vedo. Saranno le sue felpe gigantesche e quel suo vestire sempre con colori scuri, peggio di me. So solo che ho voglia di sapere qualcosa in più di lei. Chi è davvero, cosa pensa, cosa le interessa.

Di solito io le tipe di quell'età le scanso come la peste. Se ti ci lasci coinvolgere ti vogliono etichettare a tutti i costi come il loro ragazzo. Iniziano a pretendere uscite, appuntamenti, impegni di qualsivoglia tipo che io rifuggo assolutamente. Per me le relazioni non esistono. Mi piaci: uscita, sesso e ciao. Amici come prima. No, decisamente meglio le ragazze della mia età, anzi meglio quelle più grandi. Sanno già cosa fare e come fare. Non ho lo spirito dell'insegnate quando si parla di sesso. Do molto, perché sono bravo e me lo dicono, ma pretendo anche molto. Mi piace la ragazza che sa come muoversi, che sa quello che vuole e te lo sa dimostrare e ti sa stupire.

E allora perché mi interesso di lei?

Frequenta il secondo, avrà sedici o al massimo diciassette anni, cosa vuoi che ne sappia di sesso? Eppure mi attrae. Già dalla prima volta che l'ho vista avrei voluto toccarla, accarezzarla, sfiorarle quelle labbra rosse per il freddo e non per i chili di rossetto.

Questa mattina quando l'ho vista davanti a scuola mi sono sentito come calamitato verso di lei. È stato naturale e istintivo toglierle quella sigaretta dalle labbra. Mi sono trattenuto tanto dal toccargliele. D'impulso l'avrei baciata, avrei voluto sentire il suo sapore. Avrei voluto infilarle le mani tra i capelli, sentirne l'odore. Invece ho fatto il bravo ragazzo. Mi fa tenerezza ma nello stesso tempo mi stuzzica.

Lei è stata dolcissima quando si è presentata.

"Eleonora" lei Emanuele io. Stanno bene insieme come nomi!

Cazzo ma che mi succede? Sto diventando troppo romantico.

Le ho stretto la mano ufficialmente, forse troppo. La sua era ghiacciata, piccola dentro la mia. L'avrei tenuta così per ore, ma anche lei non l'ha ritirata subito. L'ha lasciata nella mia, come per riscaldarsi.

Poi è arrivato quel coglione a rovinare tutto. Lui e la sua colazione del cazzo. Lei si è staccata bruscamente da me, come se il contatto tra noi fosse diventato insostenibile.

Ci sono rimasto davvero male a sapere che avevano un appuntamento. Ho finto alla grande con il mio sorriso più falso. Più che sorriso era un ghigno. Di solito mi capita spesso di spacciare per sorrisi quelli che sono veri e propri ghigni ironici, e quello è stato uno dei migliori che abbia mai fatto.

Quel coglione di Davide non lo ha mica capito. Lui era troppo intento a tenerle la mano sulla spalla, come a far valere il suo istinto di proprietà. Lei invece ha capito, ne sono sicuro. Ho come visto un dubbio che le ha attraversato lo sguardo. Ha gli occhi svegli, quando vuole.

Secondo me sarà una scoperta inaspettata. Lo sento. Mi sorprenderà.

È proprio per questo che questa volta gareggio per davvero, non mollo!

Ci saranno tempi migliori per me e per la piccoletta.

Beh cosa ne dite del primo pov di Emanuele? Come vi sembra?

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Beh cosa ne dite del primo pov di Emanuele? Come vi sembra?

Così, d'istinto, preferite lui o Davide?

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Grazie di esistere!

Vita sbagliata - L'età dell'adolescenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora