Capitolo 3: Sogni ed incertezze

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È una bella giornata di sole, e io sto giocando in giardino, sento il suono della batteria arrivare dalla sala prove che è affianco al garage.

Papà si sta esercitando come ogni giorno, quasi quasi vado a dargli fastidio.

Corro scalza, mi piace togliermi le scarpe quando sono a casa e a mamma e papà non da fastidio. Mi piace sentire il solletico del prato del giardino sotto i piedi.

Apro piano la porta e mi fermo a guardarlo, lui, il mio amore.

È il papà più bello del mondo.

"Papo" lo chiamo per farmi sentire, ma il suono della batteria è più forte della mia voce di bambina.

Mi piace come segue il ritmo con il movimento della testa, i capelli, neri, sono un po' lunghi sulla nuca e ondeggiano piano. Sono totalmente pazza di lui. Beh, ma cosa vi aspettate da una bambina di otto anni, è normale che straveda per il papà più superfigo del mondo!

Piano mi avvicino, fino a entrare nel fascio di luce della lampada, allora finalmente mi vede e si ferma. Incrocia le bacchette e mi sorride, togliendosi dalle labbra una strana sigaretta.

«Vieni Ele, vieni da papà, cucciola.» Corro e volo sulle sue gambe e gli rubo le bacchette per provare a suonare.

E lui ride: «Da grande diventerai più brava di me, sai? Hai proprio il ritmo nelle vene, devo iniziare a preoccuparmi tesoro? Bella e brava, mi sa che dovrò tenere a bada un bel po' di maschietti che ti gireranno intorno.» Intanto dà un tiro alla strana sigaretta.

«Papo, ma perché questa sigaretta è diversa dalle altre?» Gli chiedo curiosa.

«Questa è magica» mi risponde. «Quando la fumi ti mette allegria e vedi le cose più belle di quello che sono.»

Sorrido a questo ricordo, mentre tranquilla, seduta sul davanzale della mia finestra, fumo la mia sigaretta magica

Certo, poi crescendo ho scoperto da sola cosa fossero esattamente, però ancora non perdo l'abitudine di chiamarle così.

Fuori ormai è buio, non so neanche che ore sono. Penso solo a domani mattina, ma più aspiro il fumo più l'ansia si allontana. 

Ce la farò domani ad affrontare la nuova scuola? I nuovi amici?

Sì che ci riuscirò, ho affrontato di peggio in questi anni.

Chiudo la finestra e mi preparo per dormire. Sento la testa leggera e vuota da ogni preoccupazione, spero di riposare tranquilla. Di solito quando fumo dormo bene, gli incubi restano chiusi in quel cassetto remoto del mio cervello che non apro mai con nessuno. Dove ho nascosto il peggior periodo della mia infanzia.

Domani inizio la scuola e voglio provare ad avere una vita normale, a essere un'adolescente normale con i miei sogni e le mie incertezze.

Vita sbagliata - L'età dell'adolescenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora