Capitolo 40: Ti va un caffè?

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Da quando ho ricevuto l'invito di Davide per la festa dei suoi genitori, non riesco a pensare ad altro. Non perché sia impaziente di andarci, anzi il contrario, ma perché aver accettato implica per me troppe complicazioni. 

Devo trovare innanzitutto il coraggio di chiedere il permesso al Don. 

La festa inizia dopo le ventuno e sicuramente si protrarrà almeno fino a mezzanotte, io non sono mai uscita di sera dalla casa famiglia. L'unico a essere autorizzato è Samuel che è maggiorenne, e quindi non so proprio come reagirà il religioso alla mia richiesta. 

Ma questo non è l'unico problema da risolvere. Ce n'è un altro molto ma molto serio: cosa indosserò? 

So che può sembrare un problema di poco conto per alcuni, per me invece è un vero dramma! 

Il mio guardaroba è già abbastanza esiguo in generale,  ma la cosa più rilevante è che abiti eleganti non ne ho! 

*************

«Ehi miss fiorellino, ma per caso soffri di disturbi alimentari? Posso capire il petto di pollo, ma anche il caffellatte non ti piace? Sono seduto qui di fronte a te da cinque minuti e non hai smesso di fissare quella tazza neanche per un secondo, se proprio vuoi posso darti una mano io, ho una fame!» Ergi per i miei gusti questa mattina ha già iniziato con il piede sbagliato.

«Tranquillo, nessun disturbo alimentare. Parliamo invece della tua fame perenne, non è che sia di natura 'chimica'?» Il sorriso sulle sue labbra muore repentinamente, mentre con l'acidità che mi contraddistingue al risveglio, formulo la mia domanda.

«Ma cosa ne sa un fiorellino come te di fame chimica?» Ha recuperato velocemente l'attimo di smarrimento.

«Eh, lo ripeto sempre, le apparenze ingannano!» Gli sorrido sorniona e inizio finalmente a sorseggiare il caffellatte. Mi guarda incuriosito da questa mia uscita, mentre si versa un'abbondante porzione di latte bianco e addenta una fetta di pane che ha precedentemente spalmato di marmellata di ciliegie.

«Cioè, con questo mi vorresti dire che tu ti fai le canne?» Sussurra con aria complice.

Questo suo modo di dire mi fa scoppiare in una risata fragorosa. Poggio la tazza, altrimenti rischio di versarne il contenuto. Sto proprio ridendo di gusto. Ma è davvero così strana questa cosa? «Diciamo che è una delle mie vie di fuga preferite? Ti sorprende molto?»

Guardarlo mangiare con tanto desiderio ha risvegliato in me l'appetito, che i cattivi pensieri mi avevano fatto passare. Ancora sorridendo e sotto il suo sguardo stupito taglio una fetta di pane e inizio a cospargerla di una considerevole dose di marmellata.

«Allora la prossima volta lo facciamo insieme, ti va?» Mi dice allusivo. 

La mia occhiataccia in risposta è immediata. « Facciamo insieme cosa?»

«Fumare, fiorellino! Non fraintendermi. Cioè, a essere sincero, io ti proporrei anche altro, ma ho come la sensazione che mi manderesti a cagare, o sbaglio?» Mi chiede con quella faccia di cazzo che lo caratterizza.

«Ecco, bravo, hai capito perfettamente!» Cerco di impormi un atteggiamento severo, ma in realtà mi viene da ridere. Che tipo che è! Però mi piace, sento a pelle che c'è qualcosa in lui che mi attrae e me lo fa sentire vicino e per questo proprio non riesco ad arrabbiarmi più di tanto.

«Ergi, lo sai che sei un coglione?» Gli dico ridendo e intanto vedo il Don che entra in cucina e ci osserva curioso.

«Buongiorno Eleonora! Cosa ha fatto il povero Ergi per meritare i tuoi complimenti di prima mattina?»

Vita sbagliata - L'età dell'adolescenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora