Capitolo 23: Emanuele

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Fumo l'ennesima sigaretta in cerca di una concentrazione che non arriverà, almeno per il momento. La scala antincendio del Conservatorio, dove solitamente studenti e professori escono per fumare, è deserta. 

Ormai le lezioni della giornata sono terminate e sono quasi tutti andati via. Tutti tranne io e il mio prof.

 Mi ha concesso cinque minuti di pausa. 

Quel fottutissimo pezzo alla marimba proprio non riesco a farlo, c'è quel passaggio verso la fine, che sbaglio puntualmente ogni volta. Più io sbaglio e più lui si incazza. 

Me la sogno l'ammissione al corso accademico magistrale di strumenti a percussione. Me lo sta ripetendo da oggi pomeriggio alle cinque, da quando sono arrivato qui, dopo aver avuto un'estenuante sessione di sesso sfrenato con Dalila. 

Mi viene da sorridere al pensiero che non ho neanche pranzato. E lui pretende che io gli faccia quel pezzo alla marimba senza errori? Beh ci manderei lui a passare due ore a letto con Dalila senza aver toccato cibo. Poi ne riparliamo del pezzo di marimba.

Quella donna è una forza della natura, è instancabile oltre a essere imprevedibile. Oggi me la sono trovata fuori scuola, neanche mi ero accorto del messaggio che mi aveva inviato: Ti va un giro in giostra?

Certo che mi andava, con lei sempre. È proprio il tipo di donna che piace a me. Del sano e buon sesso senza altre complicazioni, poi ognuno torna alla propria vita senza pretendere nulla dall'altro. 

Lei collabora con mio padre nel suo studio commerciale, e non credo solo professionalmente. Sinceramente mi interessa poco.

L'unica cosa che non mi è andata giù è aver notato con che occhi mi guardava la piccoletta quando ci ha visti. Sarà stata la mia impressione, ma nel suo sguardo è come se avessi letto una certa delusione quando ha visto che ci baciavamo. Poi è salita sulla macchina del coglione, ho avuto un moto di rabbia e mi sono stretto di più a Dalila, per un attimo impercettibile i nostri sguardi si sono incrociati. Per un momento ho immaginato ci fosse lei al posto di Dalila. Che quelle labbra e quella lingua che stavo assaporando fossero le sue. 

Anche dopo l'ho immaginata con me.

Ma che cazzo mi prende? 

Tra Dalila e la piccoletta c'è ben poco da confondersi. La prima è classe, eleganza e sensualità. La seconda è... Una stramaledetta sensazione che come un coglione non riesco a spiegarmi.

Faccio schizzare dalle dita la cicca della sigaretta ormai spenta, lanciandola nel buio del cortile sottostante. 

Il centro storico della città che mi fa da panorama è ormai illuminato dalle prime luci della sera. Sbuffo. Mi tocca ritornare in aula per riprovare il pezzo alla marimba.

Chissà cosa starà facendo Eleonora ora?

Ma come mai Emanuele pensa così tanto a Eleonora? Che ne dite?

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Ma come mai Emanuele pensa così tanto a Eleonora? Che ne dite?


Vita sbagliata - L'età dell'adolescenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora