Riapro gli occhi all'improvviso: cazzo, senza rendermene conto mi sono addormentata. Mi guardo intorno e lentamente realizzo dove sono: Emanuele è qui di fianco a me che dorme tranquillo. È a pancia in giù, completamente nudo e con il volto girato verso di me. È bellissimo, le labbra socchiuse e i capelli che morbidi gli ricadono sul viso. Vorrei tanto allungare una mano per poterlo accarezzare ma mi rendo conto di non potermi muovere. Ho la sua gamba poggiata addosso e lo sveglierei sicuramente.
Che voglia di abbracciarlo che ho, ma resto immobile. Ripenso alle ore appena trascorse: i baci, le carezze, gli sguardi, la parole, insomma tutto quello che c'è stato tra noi. È stato tutto talmente travolgente da lasciarmi quasi senza fiato. Dovrei sentirmi rilassata e tranquilla e invece ho una sensazione di ansia che non riesco davvero a capire.
Sento una vibrazione leggera, sicuramente non è il mio telefonino perché l'ho lasciato nella borsetta che, non ricordo neanche dove ho messo. Deve essere quello di Lele, e data la vicinanza del suono, quasi certamente si trova sul letto da qualche parte. Sicuramente allora sarò crollata addormentata io prima di lui e lui si sarà intrattenuto al telefono. Non so perchè, ma questa cosa mi da leggermente ai nervi.
La vibrazione si ripete e mi accorgo che il cellulare è parzialmente infilato sotto il cuscino della splendida creatura che dorme accanto a me.
Eleonora! Lo so bene cosa vorresti fare ora! Lascia stare quel telefono e fingi di non aver sentito nulla!
Taci coscienza del cazzo! Ma non ti avevo chiaramente fatto capire che almeno per questa sera non dovevi farti sentire più?
La tentazione di dare una sbirciatina è davvero forte. Lo so che è violazione della privacy, che dovrei fare la brava bimba e non farmi i cazzi suoi, ma proprio non resisto.
Lentamente allungo il braccio, sfilo il telefono da sotto al cuscino e tolgo la schermata di blocco, non so perché, ma in questo momento un angolo del mio cervello spera che ci sia un pin o qualcosa che mi impedisca l'accesso, invece no. In alto, in bella evidenza, c'è l'anteprima della chat di WhatsApp, ci sono un bel numero di messaggi e leggere i nomi mi procura un leggero senso di fastidio: Davide, Dalila, Jessica.
Specialmente quest'ultima gli ha inviato almeno sei messaggi, compreso l'ultimo che ha fatto vibrare il telefono poco fa:
Amore, appena puoi richiamami, così ci organizziamo per domani...
'Amore'? Quindi questa Jessica deve essere la sua ragazza?
Quindi io ho appena fatto sesso con uno che è fidanzato?
E perché uno che ha la ragazza fa sesso con un'altra?
No, tutto questo non va bene. Non è un ruolo che sento mio quello della 'rovina coppie', se fossi io nei panni di questa Jessica come mi sentirei?
Ho ragione allora a pensare che le relazioni sono una merdata. Pensi di affidare tutta te stessa a un'altra persona e poi cosa ricevi in cambio? Solo fregature e inculate pazzesche.
Prima di risistemare il telefono dove l'avevo trovato mi soffermo a guardare l'ora. Porca paletta sono le due e dieci! Come ho fatto a non rendermi conto del tempo che passava?
Forse perché eri impegnata in una sessione di sesso sfrenato con quello strafigo che ora ti dorme vicino?
Ma davvero cosa ci faccio qui? Devo assolutamente andarmene. Non mi ci vedo proprio nella parte della ragazzetta romantica che si sveglia affianco al suo boyfriend e si scambia dolci effusioni. No, non sono proprio il tipo. L'aria qui inizia a diventare davvero pesante per me.
Poi a pensarci bene io e Lele cosa abbiamo in comune? Anche la doccia dove prima abbiamo fatto sesso è più grande della stanza dove vivo. Lui è abituato al lusso, tipo la piscina che intravedo dalla porta finestra che ho di fronte. Viviamo in due mondi totalmente diversi e contrapposti: io la povera zingarella disadattata e lui il principe delle favole. Non mi è bastata l'umiliazione subita alla festa? Cosa potrei essere io per lui?
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Vita sbagliata - L'età dell'adolescenza
Romance*Ci sono vite che nascono segnate. Destini che sembrano essere già tracciati. E per quanto si possa provare a liberarsi dalle pesanti catene che ci tengono intrappolati alle origini, ci si ritrova sempre e inesorabilmente, sopraffatti dal proprio pa...