20 Capitolo.

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Avevo gli occhi chiusi ma ero in uno stato di sogno e realtà. Sentivo dei sussurri maschili ma non riuscivo a distinguerli così provai a prestare più attenzione.
"Cazzo, te ne devi andare Niall, subito o ti faccio sbattere in prigione" questa era la voce di Luke, indistinguibile.
"Se ci vado io vai pure tu, ora fammi prendere la ragazza" sentii una voce agghiacciante maschile, era tenebrosa da far venire i brividi.
"No" sussurrò Luke e ci furono dei rumori di spinte, porte che sbattevano. Volevo aprire gli occhi e vedere cosa stesse succedendo ma le palpebre erano pesanti e a dirla tutta avevo paura di vedere cosa realmente stesse accadendo. I rumori cessarono.
"Ah ho capito, ti sei innamorato" disse la voce sconosciuta in un tono più alto dei precedenti.
"Shh cazzone sai che io non mi innamoro, solo che voglio fare le cose per bene" sussurrò Luke. Il mio respiro divenne irregolare e l'aria stava sparendo.
Il mio cuore stava sparendo.
L'anima bruciava a quelle parole così insensibili e dolorose. Perché illudermi?
"Allora perché non hai seguito il piano?" Chiese lo sconosciuto, speravo di addormentarmi e risvegliarmi che tutto quello fosse stato solo un incubo. Il problema è che ero sveglia e quella era la cruda realtà.
"Già è tanto che lo sto facendo. Lo voglio fare a modo mio e ora vai via cazzo via" sussurrò Luke e poi si sentì la porta sbattere. Si pensava che io non mi sarei svegliata con tutto quel casino?
Beh si sbagliava di grosso. Ma il problema è che mi sarei adattata.
Dopo aver chiuso la porta, ritornò il buio più totale e questo mi fece capire che era notte. Così aprii gli occhi senza muovermi e dal letto vidi la figura di Luke accasciarsi vicino la porta e sbuffare, mi aveva ferita, nel profondo. Con quelle parole aveva cancellato il mio primo bacio, le carezze, le emozioni, tutto. Aveva lasciato il vuoto.
Si alzò da terra e venne verso il letto. Mi irrigidii quando mi abbracciò da dietro. Mi faceva quasi schifo quel tocco falso nonostante lo amassi.
"Che hai Bri?" Mi chiese e fece per accarezzarmi una guancia ma io mi scansai. Mi salì la bile in gola e per evitare di scoppiare in un pianto isterico davanti a lui, mi alzai di scatto e corsi in bagno. Arrivata a destinazione alzai la tavoletta e feci in tempo per rimettere il poco di cibo che avevo. Un bussare forte iniziò sulla porta.
"Bri che cazzo hai apri!" urlò Luke dall'altra parte. Vomitai nuovamente. Non capivo perché il mio stomaco fosse così debole. Le mie gambe si erano fatte molli e così mi accasciai a terra, ancora con la testa sporgente verso il gabinetto.
"Bri ti prego apri questa dannata porta o la butto giù" urlò dando pugni più forti.
In quel momento il mio corpo provava solo schifo. Verso Luke, quello che avevo mangiato, lo sconosciuto. Vomitavo come se non ci fosse un domani.
E d'un tratto iniziai a piangere, come se fosse l'ultima volta che potessi farlo. Singhiozzavo. Urlavo. E mi chiedevo perché?
Perché dovevo innamorarmi?
"Bri ti ho avvisato ti prego" urlava disperato. Almeno una cosa la sapeva fare: recitare.
La porta venne giù di un botto, rivelando un Luke in lacrime. Appena lo vidi i conati si fecero più grossi.
"Bri cazzo" sussurrò a occhi sbarrati e correndo vicino a me.
"Non mi toccare mi fai schifo" gli urlai contro scansandomi al suo tocco. Provai ad alzarmi ma caddi fra le sue braccia. Lui mi strinse e gli davo pugni e schiaffi sul petto, bagnandolo con le mie amare lacrime.
"Mi fai pena" mi lamentai arrendendomi e poggiando la fronte sulla sua spalla.
"Che ho fatto?" Mi chiese calmo come per paura di scatenare una belva. E così fece.
Mi alzai di scatto spingendolo ma lui con uno scatto repentino si alzò. E mise le mani verso di me.
"Cosa hai fatto? Tu mi chiedi che hai fatto? Chi era quello? Perché era venuto a prendermi? Tu volevi darmi a lui? Pensavo volevi salvarmi, liberarmi e invece sto degenerando sul serio. Tu mi stai facendo impazzire. Io ti ho appena detto che provo qualcosa per te e tu dici che non ti innamori e chi sei poi per non innamorarti Gesù Cristo?" Urlai tutto di un fiato tenendo le unghie conficcate nel palmo della mano. Lui aveva gli occhi umidi e le mani ancora avanti a se.
"Ti pensi che mordo ora? Wow sono io che dovrei aver paura di te. Quante cose mi nascondi?" Mi avvicinai di più sbraitando. Lui mi afferrò i gomiti e io sbarrai gli occhi per la presa ferrea e il suo sguardo serio.
"Lasciami" ringhiai assottigliando lo sguardo.
"No" ringhiò più di me.
"Ho detto che devi lasciarmi" iniziai a sclerare sbattendomi a destra e a manca ma niente. Così mi arresi.
"Posso spiegarti?" Mi chiese ma in realtà me lo ordinò visto che mi trascinò con forza sul letto. Io rimasi in silenzio. A guardarlo a braccia incrociate e lui si inginocchiò tra le mie gambe e mi afferrò le mani che io provai invano a togliere dalle sue.
"È un mio amico okay? Ho fatto casini e casini ma tu devi stare tranquilla ho dovuto dirgli un sacco di palle per farci lasciare in pace. La sorella di un mio amico non si trova e solo io so dov'è" si fermò un secondo andando a prendere un biglietto e lo aprì "vedi questo? Sono tutte le informazioni su di lei, ma il fatto è che lei non vuole essere trovata e quindi io in qualità di migliore amico devo tenere nascosta sta roba" finì, ma non ero del tutto convinta e lui lo aveva capito.
"Insomma questi vogliono informazioni da me. Lo so che avrei dovuto dirtelo prima ma il fatto è che non volevo farti preoccupare. Staremo tranquilli te lo prometto. E poi sai che io provo qualcosa per te" terminò dandomi un bacio sulle mani. Il mio cuore e la mia anima si stavano ricomponendo dandomi un po' di sollievo. Io gli sorrisi timidamente prima di poggiare le mie piccole mani sul suo viso spigoloso. Feci incontrare i nostri occhi e mi avvicinai "Luke io non so come sia possibile, forse perché è tutto nuovo per me ma io sento.. Ecco di amarti. Non so in che modo. Ma so che non è amicizia" arrossii per tutto ciò che avevo detto. Era tutto quello che pensavo e se lui si era finalmente aperto a me in qualche modo anche se molte cose non quadravano, anche io lo avrei fatto. Le avrei rimandate ad un altro momento le domande.
"Nessuno ha mai saputo dirlo meglio eccetto una" mi prese i fianchi e mi baciò. Finalmente lui mi baciò. Questa volta era vicino a me lo sentivo. Sentivo come la sua lingua oscillava sulle mie labbra in contemporanea alla mia. Come le sue mani lavoravano sui miei fianchi per farmi stendere sul letto. Sentivo come si udivano solo gli schiocchi soliti che avevo sempre voluto provare quando due persone si baciano, amandosi per davvero. Si perché io lo amavo. Ormai era testato. Si sarebbe dovuta fare una legge che affermava il mio amore per il ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color oceano. Era chimica, sai quando non puoi definire una cosa in altri modi? Ecco quello era il mio amore, preciso e immenso. Caldo e da far venire i brividi. Uno sballo ma tranquillo. Il mio amore era tante ma tante cose ma ero sicura che fosse tutto riservato a lui.
Avrei dovuto decidere se dargli l'anima o il cuore, il fatto è che gli avevo dato entrambi. Più che altro erano stesso loro a essere andati da lui senza il mio minimo consenso.
Ero così stordita da lui che in quel momento le mie mani viaggiavano dalla sua nuca al suo petto. Eravamo stesi, lui su di me ma si manteneva per paura di schiacciarmi. Ma io volevo essere schiacciata da lui. Così durante il bacio gli tirai il colletto e lo avvicinai a me. Sentendomi finalmente protetta. Eravamo una combinazione perfetta, una coreografia di danza bellissima, una treccia morbida e senza nodi. Due anime in una. Lui si staccò prendendo fiato e poi mi inchiodò con lo sguardo brillante che si ritrovava ogni sera, che ogni sera avrei potuto fissare per ore e ore.
"Ti prego non lasciarmi" gli chiesi come una supplica passando una mano sulla sua guancia. Lui mi sorrise compassionevolmente
"Non lo farò" pronunciò le tre parole che mi bastavano per farmi chiudere gli occhi e abbandonarmi nel suo oceano spettrale e elettrico. Per lasciarmi andare nelle sue braccia bianco latte e per farmi trasportare dalle sue labbra rosee e sottili, come due petali vellutati.

***

Mi svegliai per il troppo calore e per qualcosa di pesante che mi schiacciava. Quando mi grattai gli occhi con la mano e li aprii vidi Luke avvinghiato a me con gli occhi aperti e un piccolo sorriso sulle labbra. I capelli erano per metà alzati e per metà abbassati e la faccia era ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno" sussurrò per poi sorprendermi con un piccolo bacio sulle labbra. Io arrossii e ricambiai con un sorriso timido e un 'buongiorno' a malapena udibile. Ci scappò una piccola risata per esserci alzati e stiracchiati in sincronia e un invitante odore mi fece brontolare lo stomaco completamente vuoto.
"Cos'è questo buon odore?" Chiesi io aggiustando le lenzuola del letto. Luke si schiarì la voce e mi girai verso di lui. Aveva un vassoio di vimini in mano con sopra un brik di latte, uno di caffè (entrambi in ceramica bianca), dei biscotti con gocce di cioccolato, due cornetti e due tazze bianche lucenti. Mi si illuminarono gli occhi a tutto quel ben di Dio. Lasciai perdere il lenzuolo e mi avvicinai a lui.
"Madame" mi porse il suo braccio e mi ci aggrappai. Uscimmo sulla piccola balconata, dove c'era un tavolino in legno, uno di quelli con il buco al centro per l'ombrellone e poi dei tovaglioli con un'orchidea al centro. Quando Luke posò il vassoio sul tavolo mi fiondai nelle sue braccia. Aveva fatto tutto per me. Nessuno lo aveva mai fatto.
Forse perché non avevo nessuno prima? Probabile.
"Grazie mille biondino" lo ringraziai arruffandogli i capelli più di quello che erano e poi mi sedetti leccandomi i baffi impaziente. Lui ridacchiò alla mia reazione e si sedette di fronte a me. Lui dava le spalle al panorama mentre io ne vedevo due.
"Era il minimo che potessi fare" disse prima di addentare il cornetto ovviamente a Nutella. Lo imitai immediatamente per poi prendere un sorso di caffè.
"Non bevi il latte?" Mi chiese prendendone un po'.
Io scossi subito la testa "un solo bicchiere e mi si chiude la gola impedendomi di respirare" gli spiegai.
"Allora non puoi magiare nemmeno questo?" Disse allarmato e strappandomi il cornetto di mano. Io mi alzai e me lo ripresi indispettita, addentandolo come una bestia.
"Si posso, non abbiamo mai capito bene a cosa sono allergica ma il latte mi fa davvero male" conclusi chiudendo quel discorso. Lui annuì semplicemente.
"Dove si trova questa tua amica?" Gli chiesi d'improvviso approfittando del silenzio. Sapevo che non mi riguardava un granché la cosa ma se Luke faceva parte della mia vita dovevo sapere cosa gli succedeva. In effetti ero anche un po' gelosa di questa presunta migliore amica che stava proteggendo.
Lui si sistemò meglio sulla sedia.
"Si trova ai confini di Los Angeles e non deve essere assolutamente trovata" sussurrò avvicinando il viso verso il centro del tavolo e io feci lo stesso.
"Perché parli così?" Sussurrai anche io. Lui si rimise composto e rise buttando la testa indietro. Io ritornai con la schiena appoggiata alla sedia e un cipiglio in viso. Che rideva a fare? Era davvero strano a volte quel ragazzo ma a me piaceva.
"Questo hotel si chiama Hemmo&Co. Hemmo sono io e Co sono i miei amici. Se parlo di qualcosa qui.." Sussurrò di nuovo mettendo una mano davanti alla bocca e una a indicare una mini telecamera che non avevo notato fino a quel momento. Io annuii seria e finii il mio squisito cornetto per poi prendere dei biscotti e un altro po' di caffè.
Finimmo tutto come due porci e poi ci buttammo sul letto a litigare per chi dovesse avere il telecomando.
"Coglione voglio vedere How I met your mother" urlai cercando di prendergli il telecomando dal braccio che aveva messo sopra la sua testa. Camminava fischiettando e ridendo per la stanza mentre io saltellavo dietro di lui cercando di prendere l'aggeggio.
"Dai sta facendo Edward mani di forbici" mi pregò mettendo il labbruccio. Che cosa sta facendo?
"Che?" Esclamai con la voce da oca.
Lui si buttò sul letto e battè la mano sul materasso in segno di seguirlo. Io sbuffai facendolo ridere e mi sedetti vicino a lui.
"Parla di un povero tizio che ha le mani a forbici ma è buono ma nessuno se lo caga" mi raccontò la 'trama'. Non era mai stato bravo a spiegarsi o a essere fine, però dai, si andava avanti. Così annuii e lui contento e soddisfatto mise questo benedetto film.
Dopo una mezz'ora potevo dire che era davvero bello e commuovente ma non feci in tempo che qualcuno cercò di sfondare la porta.

CIAO PELLE ALLORA GRAZIE DI TODOS DAVVERO MI FATE COMMUOVERE CON I VOSTRI COMMENTI E VORREI DEDICARE IL CAPITOLO A DUE PERSONE iamamistake CHE È LA MIA BALDRACCA E Francesca003 CHE ADORO PROFONDAMENTE E CHE MI SOSTIENE SEMPRE. INOLTRE LA SUA STORIA È ADORABILE QUINDI VI ORDINO DI ANDARLA A LEGGERLA. PER QUANTO RIGUARDA QUESTO CAPITOLO VVB PER AVERVI LASCIATO IN ANSIA E VI AMO TANTO
MIKEY xx ❤️

Between || Luke H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora