Il giorno del processo...
Mi guardai allo specchio e pensai che non fossi vestita per niente per andare ad un processo in un vero e proprio tribunale, ma poi pensai che io non ero mai stata in un tribunale e ancora dovevo realizzare che ci stessi andando, per salvare il mio fidanzato e i miei amici dal finire in carcere e mandarci mia madre, con tutto il cuore. Speravo che avesse ciò che si meritava per tutto quello che mi aveva fatto. Era giusto che anche i ragazzi ci andassero ma avevo pregato, in quei giorni, che non succedesse; ma le mie preghiere sarebbero risultate di certo nulle. Ci sarebbero finiti e la mia vita sarebbe andata letteralmente a puttane. Speravo che Harry, Zayn e Niall morissero in una cella fredda e buia, ma se ci morivano loro ci sarebbero morti tutti.
Sospirai e guardai il mio riflesso e scrutai a lungo il mio abbigliamento: un jeans e una felpa di Luke sarebbero andati più che bene. Alla fine, a nessuno sarebbe importato come ero vestita e non avrebbe di certo cambiato le cose.
Uscii dalla stanza mia e di Luke e mi diressi verso la porta di fronte, abbassai la maniglia senza bussare e quando entrai, trovai Colton steso sul letto in posizione fetale, con il viso nascosto nel colletto della sua felpa universitaria. Aveva passato i giorni precedenti a piangere nel letto senza neanche alzarsi per andare in bagno. La separazione da Liam lo aveva distrutto.
"Colton dobbiamo andare, i signori Hemmings ci aspettano fuori il tribunale per entrare insieme" sussurrai, camminando fra il caos della camera e avvicinandomi al letto da una piazza e mezzo. Poggiai una mano su una sua guancia fradicia e gli sorrisi leggermente, cercando di infondergli forza.
"Non voglio venire –tirò su col naso- la mia presenza non è di grande valore, non sarò chiamato a testimoniare" e si rimise di nuovo con il viso nel colletto della sua felpa grigia. Mi alzai in piedi, infastidita e incredula delle sue parole. Poggiai le mani sui fianchi, assumendo un' espressione rabbiosa.
"Ma cosa dici?! La tua presenza è fondamentale. Pensa a tuo fratello quando non ti vedrà entrare al fianco di tua sorella, ha bisogno di noi, come gli altri!" ribattei tirandolo per un braccio con forza. Lui si mise a sedere e si stropicciò gli occhi con i pugni."E lui? Non ha pensato a me e a te quando ha fatto quelle cose? Eh?" alzò il tono di voce, mettendosi in piedi davanti a me. Io lo abbracciai, accarezzandogli la schiena. Sapevo a cosa si riferisse e non aveva tutti i torti, ma ormai il dado era tratto e l'unica cosa da fare era rimanere uniti come una famiglia.
"Papà verrà?" biascicò vicino al mio orecchio e io sospirai prima di scuotere il capo in segno di dissenso. Lui emise un verso di lamento e si staccò. Mi fece sussultare quando diede un calcio al comodino, facendo cadere la lampada per terra, frantumandola in mille cocci.
"Scusa" borbottò e io sorrisi, fermandolo dal raccogliere i pezzi di ceramica.
"Colton, il processo. Non abbiamo tempo" gli ricordai e lui annuì, dirigendosi in bagno.Scesi al piano inferiore e lo aspettai sul divano, accendendo il televisore dopo mesi. Iniziò il telegiornale e una donna sulla quarantina iniziò a parlare: "Il caso Watson, finalmente risolto dal Detective Cooper, verrà giudicato oggi tra mezz'ora nel tribunale centrale di Los Angeles, qui alle mie spalle. Finalmente la banda, tanto ricercata in questi anni, è in pugno della giustizia e oggi si giudicherà tutto. Vi aggiorneremo più tardi e grazie per l'ascolto".
Spensi subito e gettai, con un gesto violento, il telecomando a terra. Sbuffai e mi passai una mano sul viso.
"Sono pronto" scese Colton, vestito simile a me, cosa che mi rincuorò. Gli sorrisi e mi alzai; gli presi la mano provocando un suo sorriso, finalmente uscimmo di casa, per dirigerci al tanto atteso processo.
*;*;*;*
Arrivati davanti al tribunale, stracolmo di giornalisti, scesi dalla moto e diedi il casco a mio fratello. I giornalisti ci notarono e mentre salivamo le scale imponenti del tribunale, ci assalirono.
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Between || Luke H.
Fiksi PenggemarBeatrix Roxanne Watson è una ragazza da poco raggiunta la maturità che viene costretta dalla madre a vivere nella parte alta di Los Angeles esclusa dal mondo. Ci sarà qualcuno che la aiuterà a fuggire? A rompere il muro che c'è fra di loro? riuscirà...